Medio Oriente: Israele crea delle 'città simulate Libanesi' per combattere gli Hezbollah

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Sayyed Nasralà: "Siamo molto più forti.  Il vertice di Riad non avrà alcun effetto".

In foto: Einay Shaley, direttore della divisione delle forze di terra di Israele, mostra i piani per la costruzione di un nuovo centro di addestramento di guerra. 29 Maggio 2017.

 

30 Maggio 2017

Israele crea delle 'città simulate Libanesi' per combattere gli Hezbollah

 

Israele inizia a costruire un'installazione che simula un villaggio libanese, dove i suoi soldati saranno addestrati per una possibile guerra contro Hezbollah. L'installazione Snir sarà destinata a preparare i soldati israeliani nel caso di una guerra urbana, inclusi combattimenti sotterranei, ha informato lunedì il generale di brigata Einay Shaley, comandante della divisione di forze terrestri dell'esercito del regime di Tel Aviv. L'esercito israeliano inoltre pianifica di terminare la costruzione del centro di addestramento per i soldati alla fine del 2018, mentre la preparazione di altre tre identiche installazioni avverrà nei prossimi anni, secondo le affermazioni di un funzionario di alto rango delle forze di guerra del regime israeliano (IDF, la sigla inglese), che ha parlato in condizioni di anonimato ed ha poi aggiunto: “Pensiamo che in un prossimo conflitto, potremmo entrare con i tank nei villaggi del Libano per eliminare le postazioni dei terroristi.           Il nostro corpo corazzato deve essere pronto per operare in un contesto urbano. Stiamo studiando con attenzione le tattiche di Hezbollah, stiamo preparando le truppe a vestirsi come Hezbollah, comportarsi come Hezbollah, pensare come Hezbollah.

L'installazione Snir includerà anche elementi sotterranei perché si sa che il Movimento di Resistenza Islamica del Libano (Hezbollah) ha rifugi sotterranei e tunnel.

 

 

Simulazione di un centro di addestramento nel nord dei territori occupati.

Il regime di Tel Aviv aveva già costruito un'installazione militare, chiamata "Malì" in una base militare a Tze'elim, nel sud dei territori occupati, per simulare il combattimento urbano contro il Movimento di Resistenza Islamica Palestinese (Hamas).

Il presidente libanese, Michel Aoun, ha dichiarato recentemente che il regime israeliano si scontrerà con una risposta appropriata, se prova a violare la sovranità dello stato del Libano.

 

Simulazione di un centro di addestramento nel nord dei territori occupati.

Israele ha già violato in diverse occasioni la sovranità del Libano, provocando due grandi guerre.

La prima offensiva, conosciuta come Prima Guerra del Libano, fu un conflitto armato iniziato il 6 Giugno 1982, quando le forze israeliane invasero il sud del paese arabo con il pretesto di espellere l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) da tale territorio. La guerra terminò con la vittoria di Beirut, appoggiata da Hezbollah, e la disfatta strategica di Israele.

Durante la seconda offensiva, registrata il 12 Luglio 2006, il regime di Tel Aviv, con il pretesto di liberare due suoi soldati, lanciò ampi attacchi di terra, aria e mare contro il territorio libanese (un'offensiva conosciuta come Guerra dei 33 giorni). Nonostante ciò, grazie alla resistenza di Hezbollah, l'esercito israeliano si vide obbligato a ritirarsi a mani vuote.

 


 

Dichiarazioni di Sayyed Nasralà segretario generale di Hezbollah a proposito del recente vertice di Riad

 

Sayyed Nasralà: "Siamo molto più forti.  Il vertice di Riad non avrà alcun effetto".

Il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasralà, ha dichiarato che i movimenti di resistenza non saranno intimiditi dalle campagne intimidatorie di Israele o dal vertice di Riad. Parlando in occasione del giorno della liberazione del Sud del Libano avvenuto nel 2000, Sayyed Nasralà criticò i sauditi, che recentemente hanno riservarono un pomposo benvenuto a Donald Trump, di cui ben si conoscono le idee a proposito dei musulmani e dell’Islam. Secondo Nasralà, il regime saudita cerca, attraverso questo comportamento, di assicurarsi l'appoggio e la protezione degli Stati Uniti dopo essere stato condannato dalla comunità internazionale per essere il primo protettore del terrorismo wahabita, un terrorismo che non colpisce solo il mondo arabo ma anche l'Occidente.

Riportiamo le parti principali del discorso di Nasralà:

“Che la pace di Dio sia con voi. Saluto la vostra presenza nella città dei martiri, Hermel, e nella Valle di Bekaa, e vi faccio gli auguri in occasione di questa grande festa nazionale, la Festa della Liberazione. Quest'anno abbiamo deciso di festeggiare nella città di Hermel per dimostrare l'importanza e il ruolo che giocò questa regione della Bekaa nella grande vittoria del 2000. I giovani di questa regione hanno risposto alla chiamata, fin dai primi giorni della resistenza. Essi hanno combattuto nel fronte del Sud contro l'occupante israeliano. Numerosi martiri e feriti di guerra sono originari di questa regione. Saluto i grandi e i piccoli di questo territorio che sempre furono fedeli e che sacrificarono tutto quando fu necessario. Mi piacerebbe iniziare parlando dell'occasione che ci riunisce qui per poi passare al dossier libanese e regionale. Nessuno appoggiò il Libano contro Israele, ad eccezione di Siria e Iran.

Noi ricordiamo, come ogni anno, gli stessi fatti perché le nuove generazioni ne traggano coscienza. Quando il nemico israeliano invase il Libano, il mondo ci abbandonò. Le fazioni e i partiti libanesi e palestinesi presero la decisione di affrontare l’invasore. La resistenza iniziò e nell'anno 2000 arrivò la vittoria. Fin dal 1982, coloro che hanno creduto nella resistenza non hanno sperato nell'aiuto di nessun paese arabo e occidentale né nelle istanze internazionali di difesa dei diritti umani per lottare contro gli invasori.

Il 25 Maggio 2017, dobbiamo ricordato al mondo che solo Siria e Iran stettero al fianco del popolo libanese nella sua lotta contro l'oppressore israeliano. Nessun appoggio fu dato dai paesi occidentali, né dai paesi arabi del Golfo Persico. La maggior parte dei paesi offrirono aiuto all'entità sionista. Hezbollah, il movimento Amal e le fazioni degli altri partiti libanesi, i combattenti della resistenza palestinese e le Forze Armate Siriane furono quelli che fecero ogni sacrificio per assicurare la liberazione del Libano. Ulema come Sayyed Musa Sadr, Sayyed Abbas Musawi, Sheij Raguib Harb e Hayy Imad Mugniyeh e altri leader hanno diretto la resistenza. Questa vittoria fu il risultato del sacrificio dell'esercito libanese e della cooperazione tra popolo, esercito e resistenza, prima e dopo il 2000, di fronte all'occupazione. Questa vittoria storica ebbe luogo durante il mandato del Presidente Emile Lahoud, del Presidente del Parlamento Nabih Berri e del Capo del Governo Salim al Hoss.

La volontà del popolo crea la vittoria.

La lezione da trarre da tutto ciò che accadde è la seguente: far fronte all'occupazione e ai complotti internazionali dipende dalla volontà e dalla decisione dei popoli. La questione è legata alla vostra volontà. La sorte dei paesi di questa regione dipende dalla volontà del popolo. La grande sorpresa in Palestina è che la resistenza si trasmette da una generazione a un'altra. I giovani palestinesi sono quelli che si difendono dagli attacchi anche solo con i cucchiai. Nessuno al mondo va ad aiutarli. Quando Israele invase il Libano, gli Stati Uniti stettero con Israele. Però nessun esercito internazionale può rimanere in un paese dove il suo popolo solleva le armi per combatterlo.

Quando i gruppi armati iniziarono la loro guerra in Siria e minacciarono la sicurezza della regione di Baalbek e Hermel, non speraste in un accordo nazionale o in un appoggio straniero. Voi soli affrontaste il pericolo con l'aiuto dell'esercito libanese e della resistenza. L'esercito libanese e le forze di sicurezza hanno preso le misure necessarie. Bisogna esaltare l'importanza del proseguire gli sforzi per far fronte ai pericoli di sicurezza nella regione, e abbiamo visto che così la situazione è migliorata. Non bisogna nemmeno dimenticare gli sforzi per aumentare la qualità della vita degli abitanti della regione

Sul tema delle elezioni parlamentari.

Nuovi segnali indicano la possibilità di un accordo sulla legge elettorale. Sono state fatte nuove proposte sul tema della legge elettorale, questo contribuisce a unire il paese. Abbiamo detto No al vuoto parlamentare, No alla proroga del mandato parlamentare e No alla legge degli anni sessanta. Desideriamo arrivare presto a un risultato positivo.

Il Libano al riparo del vertice di Riad.

A livello regionale, tutto il mondo aspettava l'incontro di Riad per vederne i risultati e le ripercussioni. Questo evento ha rappresentato una tappa cruciale per la regione. Alcuni hanno mostrato la loro inquietudine per la sicurezza in Libano. Permettetemi di assicurare tutti i libanesi che tutto ciò che è stato detto a Riad non ha alcun effetto sulla situazione del paese. Dall'elezione del Presidente Aoun e la formazione del governo, le forze politiche libanesi sono state d'accordo sul non permettere che le nostre differenze, riguardanti le questioni regionali, modificassero le linee generali di stabilità. La situazione delle riforme politiche interne e la situazione economica non devono essere influenzate da tali divergenze. Avrete notato già recentemente un alto livello di stabilità politica e di sicurezza nel paese.

 

Dopo la diffusione della dichiarazione di Riad, il Ministro degli Esteri libanesi ha adottato una posizione sincera, responsabile e di valore, che protegge il paese e la sua struttura sociale e si smarca dalla dichiarazione stessa. Il giorno seguente, il Presidente Aoun ha anche ricordato che il Libano si smarca dalla dichiarazione finale del vertice di Riad. Questa è stata una misura molto positiva, che va incontro agli interessi del Libano.

Semaforo verde dagli USA per il re del Bahrein.

Vorrei affrontare ora il tema del Bahrein. Tutti sanno che in questo paese esiste un movimento pacifico di protesta che ha come leader Sheij Isa Oassem. Tuttavia il regime, anziché rispondere alle rivendicazioni di riforme politiche della popolazione, ha deciso di non dare ascolto alle proteste, ma al contrario, aggredire chi protestava, uccidere molti giovani, incarcerare le donne e confinare il leader religioso Sheij Isa Oassem, dopo averlo privato della cittadinanza. Tutto questo portò i suoi compagni di partito a riunirsi in una seduta permanente di fronte al suo domicilio. Dopo l'incontro con Trump, il regime del Bahrein ha ottenuto l'approvazione degli Stati Uniti per attaccare la popolazione che protestava e arrestare Sheij Ossaem nella sua stessa abitazione. Abbiamo saputo che esistono diverse operazioni in corso per trovare un paese che accetti di riceverlo, ma l'unica cosa accettabile per i cittadini del Bahrein sarebbe che Sheij Ossaem potesse vivere in modo onorevole nella sua casa di Diraz.

Riad cerca di limitare la capacità decisionale degli arabi.

Durante il vertice di Riad, la maggioranza dei dirigenti arabi si è riunita per ascoltare il discorso del re saudita e del presidente statunitense. Tutti furono sorpresi dalla dichiarazione finale di Riad. La maggior parte dei cinquantacinque paesi arabi e islamici che hanno preso parte al vertice non erano informati del contenuto preciso della dichiarazione, in quanto nulla era stato oggetto di dibattito durante il vertice stesso. Questa scandalosa dichiarazione è stata redatta esclusivamente dagli Stati Uniti e dall'Arabia Saudita. Ciò è simile a quello che accadde all'inizio della guerra nello Yemen, quando il ministro saudita della difesa annunciò la formazione di una coalizione di trenta paesi arabi e islamici per prendere parte al conflitto. Molti di questi paesi hanno poi affermato di non sapere di partecipare a questa cosiddetta "coalizione”.

Obiettivi sauditi in tale vertice furono:

- Elogiare Trump e rendergli omaggio, cioè comportandosi da sudditi “dell’imperatore”.

- Provare a dimostrare che l'Arabia Saudita gioca un ruolo centrale nel mondo arabo

- Intimidire l'Iran nell'asse della resistenza, che comprende la Siria, l'Iraq, lo Yemen, Hezbollah e Hamas. (Loro     vogliono avvertirci che il mondo appoggia un'opzione di guerra contro di noi).

- Cercare in tutti i modi di convincere gli USA a partecipare a una guerra contro l'Iran. (Ricordiamo che Trump è il presidente nordamericano che ha sollevato maggiori attacchi contro i musulmani, l'Islam, l'Arabia Saudita e i paesi del Golfo Persico. Non fu Trump che comparò l'Arabia Saudita a una vacca da cui estrarre fino all'ultimo goccio di latte per poi sbarazzarsi di essa?) Perché allora i sauditi hanno riservato tali onori a Trump e gli hanno dato il loro denaro?

I sauditi e il loro atteggiamento verso gli USA.

I sauditi si comportano così perché cercano la protezione nordamericana. Non è un segreto che Riad sta dietro ai movimenti tafkiri wahabiti come l'IS o Al Queida. Il mondo intero indica come responsabile il regime saudita per l'espandersi del terrorismo. Oggigiorno, non sono solo i paesi arabi a soffrire di questa piaga ma anche l'Occidente. L'Arabia Saudita ha bisogno dell'appoggio di Trump per evitare di essere considerata la vera responsabile del terrorismo. Il re Salman è arrivato ad accusare l'Iran di essere il centro del terrorismo internazionale! Mentre le azioni dell’Iran sono volte ad appoggiare l’unità dei paesi islamici e non la loro disgregazione; tutti sanno il ruolo che svolge l’Iran nell’aiuto e nell’appoggio ai movimenti di resistenza, che si oppongono al terrorismo internazionale finanziato dai sauditi. Tutta la storia dell’Iran, i suoi slogan, i suoi comportamenti, sono sempre stati improntati alla ricerca di un avvicinamento tra le scuole islamiche, al contrario dei wahabiti sauditi, che non hanno fatto altro che operare per la divisione, chiamando apostati gli altri musulmani. Vi ricordo poi che i Saud avevano un rispetto e un atteggiamento servile nei confronti dello Scià Reza Pahlavi il quale li denigrava e li trattava con sdegno; pare quasi che i vertici sauditi provino piacere ad essere disprezzati! La verità, oggi, è che l’Iran si presenta come un paese fratello che chiama all’unità, mentre i sauditi lo combattono per creare ancor più divisioni nell’ambito musulmano.

Per quanto riguarda l'11 Settembre.

E' di attualità che il dossier sugli attentati dell'11 Settembre è stato riaperto dagli Stati Uniti. Decine di migliaia di milioni di dollari sauditi saranno bloccate per il pagamento degli indennizzi alle famiglie delle vittime; tutto ciò per tentare di proteggersi dalle eventuali condanne internazionali.

A proposito dello Yemen.

Nello Yemen, da due anni e mezzo è in atto una guerra atroce e feroce contro il popolo, il quale resiste con forza e tenacia. L’aggressione saudita non ha ottenuto i risultati da lei sperati. Questo popolo sta fronteggiando il terrorismo di stato dell'Arabia Saudita, che ha utilizzato tutti i suoi mezzi per piegarlo. Chi assedia lo Yemen? Chi è il responsabile del divampare del colera in questo paese? “E’ il regime saudita e dietro di esso il silenzio internazionale dietro a questi fatti”. L'Arabia Saudita ha fallito in tutti i suoi progetti e, per questo, ha bisogno di una protezione.

Denaro e sottomissione a Israele.

In seguito a tutti questi problemi, Al Saud ha provato ad avvicinarsi a Trump riempiendolo di denaro. Essi hanno speso 480.000 milioni di dollari in contratti di acquisto per armi con il solo intento di accontentare il presidente statunitense. Inoltre, il re Salman ha inviato una lettera alla dirigenza sionista per esprimere il suo desiderio di concludere un accordo di pace. Dio solo sa quali concessioni saranno fatte sulla questione palestinese!  Israele costituisce una priorità per Trump e gli Al Saud han fatto di tutto per soddisfarlo.

Minacce vane contro l'Iran.

Nel momento in cui si svolse il vertice di Riad, quarantadue milioni d’iraniani mostravano il loro coinvolgimento con il sistema islamico partecipando alle elezioni presidenziali e municipali. Non fu segnalato nessun incidente. Gli iraniani elessero il loro presidente in forma totalmente democratica mentre i paesi della regione che combattono l'Iran non hanno mai vissuto un'esperienza di questo tipo. L'Arabia Saudita, dopo l’abbattimento dello scià, è sempre stata ostile all’Iran, ma non ha ottenuto alcun risultato. L'unica soluzione per loro è il dialogo e la negoziazione con l'Iran. Il cammino che i sauditi hanno intrapreso non provocherà altro che uno spargimento di sangue e non li farà guadagnare nulla; al contrario farà di essi i grandi perdenti.

 

Lo Yemen continuerà nella sua lotta.

Il vertice tenuto a Riad, non avrà alcun effetto sullo Yemen. Tutto il popolo e i partiti politici yemeniti continueranno a resistere. I sauditi hanno utilizzato tutti i mezzi a loro disposizione per distruggere il paese ma non ci sono riusciti. La dichiarazione di Riad non avrà alcun effetto reale.

L'IS è in via di estinzione.

In Iraq la guerra contro lo stato islamico sta volgendo al termine. In Siria, l'esercito sta ottenendo nuovi risultati mentre il gruppo islamico soffre di nuove perdite. Se Dio vuole, l'IS non esisterà più di qui al 2018. Questo vertice (di Riad) e i suoi comunicati non cambieranno nulla della situazione sul territorio. Nel discorso tenuto da Trump, è stato affermato che saranno messe nella lista dei terroristi grandi personalità di Hezbollah, ciò al fine di mostrare che l'Arabia Saudita lotta davvero contro il terrorismo! La sua lista di terroristi è inutile. Siamo iscritti nella lista dei terroristi di alcuni stati dagli anni '80. Migliaia di milioni di dollari sono state spese per macchiare la nostra immagine ma non hanno avuto alcun effetto. I movimenti per la resistenza non temono campagne d’intimidazione. Siamo la scuola dell'Imam Husan, che disse a suo figlio: "Non siamo sul cammino per la verità? Non temiamo che la morte venga a noi né che noi andiamo verso di essa". I movimenti di resistenza non s’indeboliranno, siamo più forti che mai; siamo anche più numerosi. La nostra resistenza era giovane. Hamas e lo Jihad islamico di Palestina erano deboli e perseguitati. Però abbiamo resistito e abbiamo vinto contro il nemico, la situazione cambia a nostro favore. Gli Stati Uniti erano più forti. Israele, che invadeva gli altri paesi, ora sta costruendo muri. Nel2006 dicemmo: il tempo della disfatta è terminato, ora è il tempo delle vittorie. Voi, sauditi, sperate nell'aiuto degli americani, che abbandonano i loro alleati in ogni occasione, i movimenti e i popoli della resistenza hanno issato la bandiera della vittoria. Continueranno fino al trionfo.

Che la pace di Dio sia con voi. 

 

Tratto da RESUMEN del 30 Maggio 2027 / Traduzione di Giulia B. per civg.