Lettera aperta di Dave McKee, Presidente del Congresso Canadese per la Pace, ai membri del Parlamento canadese.

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28 Dicembre 2012

Onorevoli membri,

Vi scrivo in qualità di Presidente del Congresso canadese per la pace, un'organizzazione che ha passato oltre sessant'anni a lavorare a favore di una politica estera canadese basata sulla pace, sulla cooperazione internazionale e sulla solidarietà.

Una simile politica è messa a rischio dalle attuali condizioni internazionali, dal momento che la pericolosa situazione in Siria continua a deteriorarsi e minaccia di trasformarsi in un conflitto regionale. Diversi fattori hanno portato a questa complessa crisi, ma di certo uno degli elementi chiave è stata l'ingerenza aggressiva da parte degli Stati della NATO e dei loro governi alleati nel Medio Oriente.

Fin dalla primavera del 2012, i governi occidentali hanno cercato di isolare e destabilizzare il governo siriano. Il governo canadese ha partecipato a questi sforzi. In occasione di diverse dichiarazioni pubbliche, il ministro per la politica estera John Baird ha rivelato un piano globale - che include provvedimenti politico-diplomatici, economici e militari - per avviare ed intensificare le ingerenze canadesi in Siria.

Attualmente si stima che in Siria siano presenti 40.000 mercenari stranieri. Queste forze sono state reclutate, addestrate ed armate da interessi esterni alla Siria, e sono le principali responsabili delle violenze armate anti-governative. Il deplorevole risultato è il dilagare del conflitto militare che ha terrorizzato il popolo siriano per mesi. Questa situazione si è venuta a creare con il sostegno morale, politico e finanziario del governo canadese.

Attualmente la NATO si sta preparando a dispiegare dei missili lungo il confine turco-siriano e la Francia ha annunciato che si sta preparando ad una attacco militare contro la Siria che coinvolgerà altri Stati della NATO. Anche questi sviluppi si sono verificati con il sostegno del governo canadese, che ha preparato un proprio piano per l'intervento militare in Siria.

Nonostante i tentativi di mascherare questa crescente ingerenza con un linguaggio umanitario, la realtà è che ha avuto conseguenze letali per il popolo della Siria.  Dal punto di vista diplomatico, esso è stato  tagliato fuori da gran parte del mondo, ed ha sofferto sotto sanzioni economiche che hanno colpito appositamente le industrie del settore energetico che producono per il consumo locale. Ha abbandonato le proprie abitazioni, le sue infrastrutture pubbliche sono state distrutte, e ha visto i propri familiari mutilati ed uccisi. Tutto questo è successo, ancora una volta, con la benedizione del governo canadese.

In questo momento, tutti voi state per fare gli auguri ai vostri elettori in occasione delle festività. Parlerete generosamente di "speranza", "gioia" e, naturalmente, di "pace". Queste parole sono piene di significato, e rivestono un ruolo centrale in ogni dibattito pubblico.

In ogni caso, la triste verità è che senza i contenuti di una politica sostanziale, l'uso di queste parole da parte dei legislatori vale poco più di un pacco regalo vuoto.

L'opinione pubblica canadese è fortemente consapevole del risultato disastroso degli interventi della NATO in Afganistan e Libia. Queste sciagurate campagne hanno unicamente aumentato la violenza in queste aree, ed hanno causato indicibili sofferenze alla popolazione. Non dovrebbero essere utilizzate come modello per la politica internazionale.

Dopo più di una anno di guerra e di violenta ingerenza straniera, migliaia di Siriani sono morti. Se si permette alle politiche di aggressione, ingerenza ed interferenza  di continuare, altre migliaia moriranno.

Sollecito ognuno di voi a fare ciò che è giusto. Schierarsi a favore di una politica estera canadese pacifica. Sfidare gli interessi di parte che spingono per una crescente ingerenza aggressiva in Siria. Rivolgersi agli interessi della maggioranza dei Canadesi, che si oppongono all'intervento e che preferiscono una soluzione politica  basata sulla sovranità e la democrazia.

Vi ringrazio per avere prestato attenzione a questo problema urgente.

Per la pace e la solidarietà,

Dave McKee,  Presidente, Congresso Canadese per la Pace da Rebel Youth

 

Traduzione a cura di Andrea B.    per CIVG.it

 

An Open Letter to Canada's Members of Parliament from Dave McKee, President, Canadian Peace Congress

Rebel Youth Friday, December 28, 2012                23 December 2012

Dear Honourable Members,

I write you as the President of the Canadian Peace Congress, an organization that has spent more than six decades working for a Canadian foreign policy based on peace, international cooperation and solidarity.

Such a policy orientation is critical in the current international conditions, as the dangerous situation in Syria continues to deteriorate and threatens to develop into a regional conflict.  A number of factors have contributed to this complex crisis, but certainly one of the key elements has been aggressive interference by NATO states and allied governments in the Middle East.

Since the spring of 2011, western governments have manoeuvred to isolate and destabilize the Syrian government.  The Government of Canada has participated in these efforts.  Foreign Minister John Baird, in a number of public statements, unveiled a comprehensive plan – including political-diplomatic, economic and military measures – for initiating and escalating Canada's interference in Syria.

There are presently an estimated 40,000 armed foreign mercenaries in Syria.  These forces have been recruited, trained and armed by interests outside of Syria, and they are primarily responsible for provoking armed anti-government violence.  The sad result is a widespread military conflict that has terrorized the Syrian people for months.  This situation has developed with the moral, political and financial support of the Canadian government.

At this moment, NATO is preparing to deploy missiles along the Turkey-Syria border and France has announced it is preparing a military attack on Syria that will involve other NATO countries.  These developments have also occurred with the support of the Canadian government, which has prepared its own plan for military intervention in Syria.

Despite attempts to cloak this escalating interference in humanitarian language, the truth is that it has had deadly consequences for the people of Syria.  They have been diplomatically cut off from much of the world, and they have suffered under economic sanctions that have specifically targeted energy industries that produce for local consumption.  They have been displaced from their homes, their public infrastructure has been destroyed, and they have seen their families maimed and killed.  All of this, too, has happened with the blessing of the Canadian government.

By now, all of you will have issued Holiday Greetings to your constituents.  You will have made generous mention of “hope”, “joy”, “goodwill” and, of course, “peace”.  These words are pregnant with meaning, and they deserve a central place in public discourse.

The sad truth, however, is that without the substance of meaningful policy, legislators' use of these words amounts to little more than hollow holiday gift wrap.

The Canadian public is keenly aware of the disastrous outcomes of NATO interventions in Afghanistan and Libya.  These ill-fated campaigns have only deepened the violence in those areas, and caused untold suffering of the people.  They should not be used as a model for international policy.

After more than a year of conflict and violent foreign intervention, thousands of Syrian people have died.  If policies of aggression, interference and intervention are allowed to continue, thousands more will die.

I urge each of you to do what is right.  Take a stand for an independent Canadian foreign policy of peace.  Challenge the special interests who are driving for increasingly aggressive interference in Syria.  Speak to the interests of the majority of Canadians, who oppose intervention and who favour a political solution that is based on sovereignty and democracy.

Thank you for your consideration of this urgent matter.

For peace and solidarity,


Dave McKee,   President, Canadian Peace Congress