Appello urgente ai movimenti sociali

STATE DALLA NOSTRA PARTE! CARI COMPAGNI E COMPAGNE DI LOTTA

 

 

I movimenti sociali e popolari invitano ad attivare la raccolta firme in appoggio alla petizione dei movimenti sociali che chiedono che Almagro abbandoni il suo impegno di applicare la Carta Democratica Interamericana in Venezuela.

Il link per firmare è: https://goo.gl/rfCXvm

A tale link si trovano tutti i dettagli: il formato per firmare e il comunicato dei movimenti sociali che segue:

A Sua Eccellenza Ambasciatore PATRICK ANDREWS

Presidente del Consiglio Permanente della Organizzazione degli Stati Americani

 

Noi che sottoscriviamo la presente comunicazione, cittadini democratici, amanti della pace, attivisti dei movimenti sociali, difensori per convinzione dei diritti umani, ci rivolgiamo per una sua mediazione, con tutto rispetto, al Consiglio Permanente della Organizzazione degli Stati Americani per allarmare i suoi membri circa l'oscura intenzione di tentare di convincerli che in Venezuela esista una rottura del filo costituzionale, una crisi umanitaria o una qualunque situazione estrema che induca ad applicare indebitamente la Carta Democratica Interamericana e a creare le condizioni che facilitino un qualunque intervento armato da parte degli Stati Uniti poiché le misure coercitive unilaterali, proibite nel diritto internazionale e nella Carta di questa Organizzazione, già sono applicate.

La maggioranza degli stati membri dell'Organizzazione, rappresentati in questo Consiglio, hanno sedi diplomatiche in Venezuela, e pertanto hanno piena conoscenza del fatto che la pretesa di sanzionare la nostra patria non ha alcun fondamento. Non è un inganno possibile.

In Venezuela diciotto anni fa il popolo ha deciso di costruire il suo cammino, a partire dalla prospettiva di una democrazia partecipativa, quella che noi chiamiamo Rivoluzione Bolivariana. In Venezuela sono garantite le libertà fondamentali. Abbiamo un governo che usa le risorse pubbliche per investire nelle persone, e ancora di più, e per questo motivo lo abbiamo eletto, per essere noi il centro delle sue politiche pubbliche e non il Dio Mercato, cosicché il popolo diventi un soggetto protagonista della vita economica.

In Venezuela abbiamo gli stessi problemi che soffrite nei vostri rispettivi paesi, con la differenza che abbiamo enormi ricchezze e inoltre abbiamo avuto il Presidente Hugo Chavez dalla nostra parte che sventolò la bandiera del socialismo, della sovranità, dell'unione latinoamericana e caraibica, che con energia costruì e praticò la solidarietà internazionale, rivendicando i sogni libertari di Bolivar, il Libertador.

Paradossalmente, coloro che dal Venezuela appoggiano le aspirazioni di ingerenza contro la nostra patria sono quelli che appoggiarono un sanguinoso colpo di stato nell'Aprile del 2002 e da allora non hanno modificato il loro comportamento intollerante e vorrebbero condurre con i loro agenti economici e commerciali una brutale guerra economica contro il popolo. Inoltre, lo hanno fatto in modo tale che questa desse loro dei grandi guadagni. Provano a esasperare la nostra gente. Cercano un confronto interno. Non ci sono riusciti perché abbiamo il Presidente del Governo Nicolas Maduro che ha saputo affrontare, a partire dalla caduta dei prezzi del petrolio, una guerra economica adottando mezzi puntali che garantivano l'accesso del nostro popolo agli alimenti e alle medicine. Inoltre funzionano ancora, raggiungendo le sue mete, tutte le Missioni e Grandi Missioni che costituiscono il centro dei programmi sociali della Rivoluzione.

I nemici della nostra democrazia bolivariana sono nemici del processo di Dialogo Nazionale in Venezuela perché hanno bisogno di mantenere viva la tensione come scusa per assaltare il potere legittimo. Continuano nella loro pretesa ossessiva, anche se sono stati sconfitti in modo chiaro nel loro intento dell'11 Aprile 2002. Sono stati perdonati dal presidente Hugo Chavez e non smettono da allora, in una forma o nell'altra, di disconoscere e violentare la volontà del popolo venezuelano di continuare ad appoggiare, con più fermezza che mai, il progetto politico che privilegia la democrazia partecipativa e protagonista, fondamento principale dello stato democratico sociale di diritto e di giustizia contenuto nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

Così hanno agito senza alcun cambiamento, in una forma suicida, intollerante, violenta e irrispettosa della Costituzione Bolivariana potendo sfruttare anche quello che non avevano fatto prima, cioè la opportunità di mostrarsi come opzione democratica, da parte del Potere Legislativo. Cosa che però non hanno fatto. Al contrario hanno aumentato la loro rabbia. Non hanno capito il messaggio dato dal popolo.

Noi ci riferiamo a coloro che avendo ottenuto sufficiente appoggio elettorale per dirigere la Assemblea Nazionale hanno presentato sorprendentemente, il giorno stesso del suo insediamento, il 5 Gennaio 2016, un piano per rovesciare il Presidente Costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro, disdegnando la nostra carta che non conferisce al potere legislativo alcuna facoltà in questa direzione, contro il Capo di Stato.

Hanno cercato di provocare un confronto tra i poteri pubblici, ma la nostra Costituzione è stata redatta per mantenere la stabilità dello stato. Il comportamento delle opposizioni antidemocratiche è così errato ed incongruente che dopo aver tentato di decretare illegalmente l'abbandono dell'incarico da parte del Presidente della Repubblica, esigono che il primo mandatario pronunci il messaggio annuale alla nazione dallo stesso Emiciclo. Non sono affidabili.

Purtroppo, l'Assemblea Nazionale continua a mancare di rispetto per decisione di coloro che la conducono e sono stati invitati più volte a tornare sul sentiero costituzionale.

E' inoltre necessario affrontare due situazioni che l'opposizione continua a utilizzare in maniera indebita.

Nell'anno 2016, a causa delle importanti differenze interne dei fattori politici che compongono l'opposizione, non hanno raggiunto un accordo per attivare il referendum abrogativo nel tempo utile politicamente parlando, ovvero entro la metà del mandato presidenziale come dice la Costituzione. Oltre all'attivazione tardiva del meccanismo, hanno presentato firme false, illegali, di minori e di persone decedute; fatto che invalidò di gran lunga il processo referendario. Tuttavia, esso rappresenta il fatto fondamentale che l'ordine è fatto e ha ottenuto un'ipotetica vittoria che avrebbe avuto luogo nel 2017, quando non era possibile che questi fossero arrivati a Miraflores perché chi avrebbe assunto la Presidenza della Repubblica fino alla fine del termine, sarebbe stato il Vice executive Chairman. E' necessario dire inoltre che le molteplici denunce di frode e di violazioni costituzionali commesse hanno motivato la cittadinanza ad attivarsi con procedimenti giudiziari per difendere i suoi diritti.

Per quanto riguarda la presunta sospensione da parte del Consiglio Nazionale Elettorale delle elezioni per i governatori, deputati regionali, sindaci e assessori, la verità è che prima di ogni evento elettorale, i partiti di destra, articolati nella coalizione MUD così come i partiti di sinistra alleati nel Gran Polo Patriottico, hanno una situazione legale che deve essere affrontato dalla legge «Partiti politici, incontri pubblici e dimostrazioni» che risale al 1965.

Secondo quest'ultima, i partiti che non hanno raggiunto l'1% dei voti in due procedimenti elettorali di carattere nazionale devono rivolgersi verso un processo di rinnovo della militanza, con lo 0.5% dei voti elettorali in almeno dodici stati. Questa è la situazione del Gran Polo Patriottico.

La situazione dei partiti della destra coalizzati nella Mesa de la Unidad Democratica MUD è che, secondo la stessa legge, i partiti politici che non hanno usato i loro simboli elettorali in due processi elettorali nazionali devono essere cancellati e dunque eliminati. Questa è la loro situazione. Tuttavia, il Tribunale Supremo di Giustizia ha stabilito che comunque avrebbero potuto rinnovarsi per non essere cancellati.

Nonostante l'allarme lanciato alla comunità internazionale, non si determina la situazione legale dei partiti del Consiglio Nazionale Elettorale che non può convocare le elezioni regionali come previsto. Solo il Partito Socialista Unito del Venezuela PSUV e altri tre gruppi totalmente nuovi sono gli unici classificati per partecipare ai comizi elettorali.

Purtroppo, l'intollerante opposizione, affamata di potere, non è stata capace di capire il suo ruolo e le sue responsabilità come parte importante del Potere Pubblico Nazionale.

 

Signor Presidente del Consiglio,

Rispettabili Rappresentanti Permanenti,

 

Il dialogo è stata l'unica opzione che è stata privilegiata nella nostra patria nei tempi della Rivoluzione Democratica, gode del sostegno della grande maggioranza del popolo venezuelano e inoltre gode del sostegno di Papa Francesco, della UNASUR e degli ex presidenti Martin Torrijos di Panama, dell'ex presidente Leonel Fernandez della Repubblica Dominicana e dell'ex presidente spagnolo José Luis Zapatero.

Il nostro popolo è difensore della sua sovranità, ha dato la sua vita per costruire una patria comune,e non esiterebbe a ripetere l'impresa per la sua difesa, se necessario, in modo che solo concepisce e accetta i rapporti della comunità internazionale, basata sul rispetto dei principi del diritto internazionale, tra cui prevalgono l'autodeterminazione e la sovranità popolare.

La storia dei popoli è un biglietto da visita che parla da sé e che nonostante qualcuno cerchi di distorcerla, nasconderla e macchiarla questa permane nella memoria storica per generazioni e si esprime in maniera chiara nel corpo sociale.

In questo contesto, la Organizzazione degli Stati Americani ha prove concrete della profonda convinzione democratica, di pace e di dialogo. Il Venezuela ha dimostrato che dà grande valore alla pace e ha fatto grandi sforzi per preservarla in tutta la regione. Questo è dimostrato per molti versi dall'impronta generosa del sostegno che ha dato in molte circostanze per esempio il Comandante Hugo Chavez e il nostro attuale presidente Nicolas Maduro Moros per i dialoghi e le negoziazioni di pace in Colombia.

Non potrebbe essere diverso da quello che il nostro popolo vuole e si è assicurato per se stesso.

Dunque, è preoccupante la nuova fase del piano di ingerenza tracciato da chi pretende di strangolare la volontà del popolo venezuelano.

 

 

RESPINGIAMO e CONDANNIAMO che Luis Almagro, pedina ossessiva, ossequiosa e viscerale di Washington, nucleo del potere statunitense, seguendo le loro note e pubbliche istruzioni, pretende invocare la Carta Democratica Interamericana contro la nostra patria.

E' lapalissiano ma dobbiamo dirlo. Luis Almagro NON ci rappresenta. Non gli riconosciamo alcuna facoltà di parlare o di agire in nome del popolo venezuelano. Inoltre, il comportamento che ha apertamente esposto, ci permette di dichiarare che non possiede le condizioni morali, emotive e intellettive per rappresentare sé stesso e sorprende che la OEA spenda le risorse finanziarie che non possiede, per dar battaglia a coloro che pretendono di subentrare in  facoltà che sono proprie degli stati membri.

Noi popoli del continente osserviamo sorpresi e indignati questa oscenità.

Teniamo presente, nello stesso modo, che l'Assemblea Generale dell'OEA nella Repubblica Dominicana ha incaricato all'organo permanente di pronunciarsi sulla deplorevole condotta di Luis Almagro e la sua inosservanza della Carta dell'OEA. Un incarico che resta pendente.

 

Noi, che sottoscriviamo questa comunicazione, non abbiamo dubbi nel compiere i nostri doveri. A noi è dato il compito di difendere la nostra patria con la verità oggettiva, i nostri allegati, la nostra testimonianza, con profonda convinzione democratica. NON ACCETTEREMO passivamente le componenti cospirative e ingerenti di chi già da molto tempo dovrebbe essere escluso dall'incarico che svolge indegnamente come Segretario Generale.

 

Signor Presidente,

Rappresentanti Permanenti,

 

Condanniamo, rifiutiamo e obiettiamo che l'OEA retroceda, come vorrebbe Almagro, e si riconverta nel peone che è stato nel recente passato.

Non è un segreto che il passato governo degli Stati Uniti, sostenuto dalle potenti lobby delle corporazioni transnazionali, ha intessuto una cospirazione contro il modello politico bolivariano con la attivazione del Decreto Esecutivo di Barack Obama con il quale, senza alcuna prova o motivazione, ha classificato il nostro popolo come una "minaccia inusuale e straordinaria" per la sua sicurezza e la sua politica estera.

Un piano cospirativo che ha carattere militare dal momento che fu presentato dal Generale John Kelly il 12 marzo 2015 davanti al Comitato del Senato dei Servizi Armati nel Congresso degli Stati Uniti e ratificato dall'ammiraglio Kurt Tidd, con una presentazione il 16 Febbraio 2016 con il nome di Operazione Venezuela Freedom-2.

Allertiamo inoltre le delegazioni degli stati membri che la nuova amministrazione degli Stati Uniti, affrontando seri ostacoli interni, ha ceduto alle pressioni e ha deciso di disconoscere l'offerta elettorale che ha fatto ai suoi giovani americani in età da compiere il servizio militare e ai numerosi veterani, che ha accumulato nella sua grande, illegale e illegittima carriera di ingerenze, mutilati fisicamente e intellettualmente, rispetto a che non tenterà di imporre agli altri paesi il suo modello politico.

L'intervento è alle porte. Per questo motivo Luis Almagro, cosciente della sua illegalità e illegittimità, ha chiesto alle ONG locali finanziate dall'USAID e la NEG, le quali non hanno condannato il colpo di stato dell'aprile 2002 e non hanno condannato i crimini del fascismo, di pretendere la espulsione dell'OEA dal Venezuela. Ovviamente questo è un gioco sporco ampiamente conosciuto nell'Organizzazione, nel quale tutti sanno chi è chi. Non ci sono sorprese.

 

Signor Presidente del Consiglio,

Distinti Rappresentanti Permanenti,

Mai nella storia della Repubblica Bolivariana del Venezuela il popolo venezuelano è stato così chiaro nella difesa dei suoi diritti. Li esercitiamo pienamente. Abbiamo incidenza nelle decisioni pubbliche e nello stesso modo abbiamo dei doveri e delle responsabilità da rispettare. Queste sono, tra le altre, quella di difendere la nostra sovranità, il Presidente Costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela Nicolas Maduro Moros, che abbiamo liberamente eletto, la nostra democrazia, il modello politico che ci siamo dati e che, certamente, è un imperativo nella Carta costitutiva di questa organizzazione.

Vi invitiamo a non farvi confondere. Vi invitiamo a continuare ad appoggiare il Dialogo Nazionale, perché i popoli fratelli che rappresentate in questo onorevole Consiglio Permanente, non ve lo perdonerebbero.

 

I firmatari

 

Questa petizione sarà inviata a:

  • Consiglio Permanente dell'OEA
  • Patrick Andrews

 

GRAZIE PER IL SOSTEGNO!

 

MaríaInés Torres Contreras, SecciónPrensa y Comunicación

Embajada de la RepúblicaBolivariana de Venezuela en la República de Cuba

Traduzione di Giulia B. per CIVG.It

 

Il CIVG, ritenendo questa battaglia del popolo venezuelano, legata ad una informazione corretta ed al diritto di sovranità, indipendenza e libertà, si associa a questo appello; essendo completamente interno ai propri intenti e valori legati alle verità e giustizia dei popoli.

E si mette a disposizione per azioni solidali da là richieste.