Accoglienza Rifugiati, Italia ultima tra i grandi paesi Ue

Stando ai numeri forniti da Eurostat (l'ufficio statistico dell'Unione europea) l'Italia è solo al sesto posto per numero di rifugiati accolti, con valori assoluti molto più bassi dei paesi più grandi. Ma i numeri dell’accoglienza sono ancor più sorprendenti se si guarda all’incidenza dei rifugiati sul totale della popolazione. In questo caso il nostro paese scivola, infatti, al 14esimo posto del’Ue a 28, ultimo tra le grandi nazioni dell’Unione europea esclusa la Spagna. In base alla popolazione hanno molti più rifugiati di noi Germania, Francia e Inghilterra ma anche paesi piccoli e lontani dal bacino del Mediterraneo come la Svezia, il Lussemburgo, l’Olanda, Cipro, il Belgio e l’Olanda. A guidare la classifica, basata sull’incidenza percentuale dei rifugiati sul totale degli abitanti è invece Malta, meta come l’Italia dei flussi via mare. Qui i rifugiati sul totale della popolazione sono quasi il 2 per cento.

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Traccia dell’intervento per il dibattito “1980: i 35 giorni che hanno cambiato l’Italia. Cause ed effetti della madre di tutte le sconfitte”

Organizzato da Sinistra Critica nel 30° anniversario dell’ottobre 1980   circolo ARCI Oltrepo di Torino - venerdì 22 ottobre 2010

raccontano la storia: Nino De Amicis, storico del movimento operaio – Pietro Perotti e Cesare Allara, già delegati FLM Fiat Mirafiori – Franco Turigliatto, responsabile Lavoro LCR anni ’80

 

Due sono le domande a cui rispondere per capire gli avvenimenti torinesi dell’autunno 1980 e la relazione che essi hanno con la situazione attuale.

La sconfitta dei lavoratori ai cancelli della FIAT dopo 35 giorni di lotta era inevitabile? E se non ci fosse stata quella sconfitta, oggi i rapporti di forza fra le classi in Italia sarebbero diversi da quelli che sono? In altre parole, e per stare all’affascinante titolo del dibattito, l’autunno 1980 a Torino è la madre di tutte le sconfitte?

Alla prima domanda rispondo con quasi assoluta certezza in modo affermativo. Forse, un forse oltremodo aleatorio, se gestita in modo più energico dalle avanguardie del consiglio di fabbrica, la battaglia dei 35 giorni avrebbe potuto finire in un modo meno catastrofico, ma la guerra a mio avviso era ormai irrimediabilmente perduta.

Se quanto ho affermato è vero, conseguentemente l’autunno 1980 ai cancelli della FIAT non può essere considerato la madre di tutte le sconfitte. La matrice della sconfitta degli operai FIAT va invece ricercata negli avvenimenti degli anni ’70 e soprattutto nelle scelte politiche che in quegli anni fecero i sindacati e i partiti della sinistra: insomma, a mio avviso, l’ottobre 1980 notificò una sconfitta che era già maturata ampiamente in precedenza.

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Comunicato Iniziativa della R.S.U. del’ ASP Golgi Redaelli - Milano

Venerdì 12 Luglio 2013

Oggi 11 Luglio 2013 alle ore 10.30 in circa 200 ci siamo ritrovati in piazza duomo a Milano, tutti partiti dai 3 istituti siti a Vimodrone, Abbiategrasso, e a Milano, amministrati dall’ ASP Golgi Redaelli con sede in via Olmetto.

E dopo 4 presidi nei rispettivi sedi di lavoro, abbiamo deciso con tutta la RSU Aziendale che comprende La C.U.B, Lo Slai Cobas, U.S.B., C.G.I.L.,C.I.S.L., con maggioranza rappresentata dal sindacalismo di base, abbiamo deciso con qualche riluttanza dei Confederali di agire e ci siamo organizzati in corteo e percorrendo le vie del centro di Milano, sino ad arrivare alla sede Centrale della nostra Azienda.

Dopo una piccolissima opposizione delle forze dell’ordine siamo entrati nel cortile e ci siamo riuniti in assemblea. I delegati e i lavoratori hanno relazionato le questioni della protesta:
No al progetto RSA in atto nell’istituto di Milano Bande Nere, un progetto che si è rivelato inutile No alla diminuzione del personale notturno, un solo operatore di notte.
No alla riassunzione dei dipendenti andati in pensione.

Dopo una trattativa tra R.S.U., Digos e Azienda, siamo stati convocati dal’ azienda, cosi riaprendo un tavolo di trattativa ormai chiuso da molto tempo su questi temi spinosi.

Alla fine della trattativa che è durata circa 2 ore l’azienda e la R.S.U. ci ritroveranno a breve
entro e non oltre 3 giorni per ridiscutere tutti i punti messi sul tavolo della trattativa.

 

CUB Sanità Italiana- Confederazione Unitaria di Base

 

 

 

 

Inidonei & Governo Letta La mobilitazione continua

11/07/2013

Estate 2013                  Inidonei/Precari ATA/ITP

“ Quest’estate non cambiare, stessa piazza stesso mare”

Mercoledì 10 luglio  Ore 14-18     Sit-in a tema presso il MIUR

 12- 14 luglio Castello di Genazzano - Gruppi di lavoro seminariale- Bilancio delle mobilitazioni e pianificazione delle nuove linee di intervento

15-30 luglio 2013 Roma  Presidi/Sit-in/Flash mob

COMUNICATO STAMPA - Inidonei & Governo Letta

Senatori e Deputati presentano un disegno di legge.

Tutti i partiti firmano

Il Governo ne impedisce l’approvazione

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Pomigliano, assemblea sindacale off limits per chi sta in cassa integrazione

12 luglio 2013

A Pomigliano stamattina era stata convocata una assemblea dai “ Sindacati Firmatari”. Un assemblea di lavoratori? Nemmeno per sogno. O meglio, solo per metà, quelli in produzione. Fuori, quindi, le tute blu in cassa integrazione, che ad attenderli hanno trovato le forze dell’ordine. Fim-Uilm-Fismic, che hanno portato qui tutti e tre i loro segretari nazionali, evidentemente non hanno voluto correre rischi. La loro era una assemblea “a invito” per fare il punto della situazione a Pomigliano, a cinque mesi dal trasferimento di ramo d'azienda della newco Fabbrica Italia Pomigliano, in Fiat group automobiles. I lavoratori che si fossero presentati non compresi negli elenchi sarebbero stati considerati degli estranei. E così è andata. “Questa è la Fiat, questi sono i loro sindacati di comodo – sottolinea Sergio Bellavita, ex segretario nazionale della Fiom -. Altro che disgelo, ci vuole una nuova Piazza Statuto!”.

Da AriaPrecaria

 

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