Cronaca di “ordinarie” violenze in Kosovo Methoija

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Assaltata con bombe e armi automatiche una sala pubblica a Zubin Potok

A Zubin Potok il 2 aprile alle tre della notte, nella sala dove il giorno dopo doveva parlare il Primo Ministro serbo A. Vucic, è stata lanciata una bomba e sono state sparate raffiche di armi automatiche da una macchina. Nella sala al momento dell’attacco si trovavano dieci persone, che stavano preparando la sala, ma non ci sono stati feriti.                         

 

Da sei settimane bloccati i camion di merci della Serbia           

 

Al confine di Merdare è stato bloccato l'accesso ai camion e agli autisti diretti dalla Serbia centrale verso le enclavi del Kosovo, con il pretesto che le leggi kosovare di Pristina non riconoscono i certificati ADR per il trasporto delle merci.
Il Primo Ministro del Kosovo Isa Mustafa ha confermato che agli autocarri della Serbia non sarà permesso di entrare in Kosovo fino a quando non verrà raggiunto un accordo.
Prima della decisione del governo del Kosovo arrivavano ogni giorno ​​tra 15 e 20 camion.
Il Kosovo, secondo i dati ufficiali locali, perde ogni giorno oltre centomila euro, la Serbia tra i 20 e i 70 mila euro.
Il Kosovo nei giorni scorsi ha aumentato il prezzo del petrolio tra i sette e i dieci centesimi al litro.

 

Militanti del Movimento Vetevendosje (Autodeterminazione) kosovaro, hanno assaltato e rovesciato un altro camion serbo

 

 

 

L’11 marzo attivisti del Movimento albanese Vetevendosje (Autodeterminazione) hanno assaltato e fatto andare fuori strada un secondo camion serbo, dopo quello attaccato 3 marzo.
Esponenti di Vetevendosje hanno detto che i suoi attivisti hanno sequestrato l'autocarro con targhe serbe su una strada in Kosovo, come protesta contro le politiche di Belgrado in Kosovo.
"Per questo motivo, gli attivisti del movimento Vetevendosje hanno ribaltato un camion con prodotti serbi sulla strada nazionale. Tali azioni proseguiranno fino a quando il governo della Serbia non cambierà la sua posizione nei confronti del Kosovo, e non smetterà di negare i diritti della nostra nazione", ha avvertito Vetevendosje.
Vetevendosje pratica simili azioni di protesta dal 2012, con diversi camion dalla Serbia rovesciati nel tentativo di impedire alle merci serbe di entrare in Kosovo.

 

La polizia EULEX ha arrestato dieci serbi e li ha portati a Pristina

22 aprile 2016 

La polizia EULEX ha arrestato nella mattinata del 22 aprile (poco prima delle 11) dieci serbi e li ha portati a Pristina.

 

 


Nota soprattutto per le continue pressioni sui serbi e per la corruzione nel suo governo, emersa nello scandalo dello scorso anno, la polizia dell'Unione europea in Kosovo, EULEX, ha fermato e arrestato dieci serbi, verso le 11 del mattino. Il fatto è avvenuto nella zona di Leska, vicino al confine amministrativo di Vracevo.

Come riportato dai media locali, EULEX ha intercettato un pulmino di una ditta di trasporti proveniente da Kragujevac; il veicolo non era passato attraverso i confini amministrativi, controllati dalla polizia albanese kosovara. Con un dispiegamento di molte jeep, EULEXha arrestato i viaggiatori serbi che erano sul pulmino e li ha portati a Pristina.

Sul furgone fermato c'era anche il medico Aleksandra Djukic, che vive a Kragujevac e lavora nel centro di salute a Zubin Potok.

Gli arrestati sono accusati di essere "entrati illegalmente" nel territorio del Kosovo, perché non volevano rispettare i controlli della polizia kosovara ai valichi amministrativi tra Belgrado e Pristina, stabiliti in seguito dell'attuazione degli accordi di Bruxelles del 2013.