Igor Astakhov, prigioniero politico e attivista antifascista di Odessa, è morto in carcere, ucciso dalla mancanza di cure delle autorità ucraine

 

Nella tarda serata del 23 aprile 2016 è morto nel carcere di Odessa il prigioniero politico Igor Astakhov, ucciso dalla illegalità e dalla mancanza di cure, oltreché per le torture e violenze subite in detenzione. Il cuore malato dell'uomo si è fermato. Era il giorno del suo compleanno.

Il regime di Kiev ha comunicato che "è morto per insufficienza cardiaca".

Igor Astakhov era nato 48 anni fa, era stato arrestato il 20 gennaio 2015, accusato per i fatti del 2 maggio ad Odessa; era stato accusato per il sospetto coinvolgimento nell'uccisione di un noto esponente neonazista dei Battaglioni ATO, Yanu Shishman, e delle sue due guardie del corpo.

Secondo le informazioni disponibili e i documenti video e fotografici, Shishman era uno dei capi dell’assalto neonazista alla Casa del Sindacati, dove il 2 maggio furono assassinate 48 persone e oltre 200 rimasero mutilate e ferite; questi era uno di quelli che lanciarono le molotov alla Casa dei Sindacati a Odessa il 2 maggio, e che avevano personalmente bruciato persone lì rifugiate.

Astakhov era stato accusato sulla base del codice penale ucraino, dell’articolo 115 parte 2: uccisione di diverse persone; dell’articolo 263 parte 1: possesso illegale di armi e dell'articolo 294: parte 2, partecipazione a disordini di massa il 2 maggio. Egli fin dall’inizio era stato membro attivo delle milizie di autodifesa popolare contro i nazisti di Odessa e contro il golpe di EuroMaidan. Un vero patriota ucraino antifascista, come si definiva.

Il suo avvocato in questi sedici mesi ha denunciato e documentato le orribili torture e violenze a cui è stato sottoposto, non solo all’inizio della detenzione, ma anche pochi mesi fa. "Astakhov a partire dal primo giorno della sua detenzione è stato sottoposto a torture terribili. Ogni giorno è stato sottoposto a metodi illegali di interrogatorio. E 'stato picchiato, torturato con scosse elettriche, unghie strappate, dita schiacciate, costole rotte, chiedendogli di ammettere le accuse e deporre contro i suoi compagni. Igor aveva una valvola artificiale nel cuore e dopo le torture stava sempre peggio, di recente aveva avuto un attacco di cuore e la richiesta di chiamare un medico non aveva avuto risposta”, ha denunciato il suo avvocato. 

Persino la sua famiglia poteva incontrarlo solo saltuariamente e solo a molti mesi dal suo arresto. 

Anche le continue richieste di maggiori cure e assistenza sono state negate, tutte cadute in un letale silenzio. Tutto Invano. Attese, rinvii e tutto è rimaso in attesa, mese dopo mese, anno dopo anno. Hanno aspettato e sperato: ma la Giunta di Kiev è sorda ai diritti umani ed alla legalità internazionale.

I suoi avvocati hanno anche coinvolto le parti che partecipano agli “Accordi di Minsk”, Ucraina, Russia, Bielorussia, L/DNR, UE, fornendo le documentazioni relative alle bestiali violenze e torture a cui era sottoposto e chiedendo che fosse incluso negli scambi di prigionieri di guerra tra le parti.

                  

Igor Astakhov non tornerà più, né dalla sua famiglia, né tra il suo popolo, in nome del quale ha donato la vita. Uomo buono, altruista, che secondo le testimonianze degli altri prigionieri usciti dal carcere, anche nel buio delle segrete del regime di Kiev riusciva a contribuire a mantenere alto il morale dei prigionieri politici e di guerra.

Ad Memoriam Igor Astakhov!

“Da sotto la copertura delle tenebre della notte

Dal buco nero dei terribili tormenti

Ringrazio tutti gli dèi

Per il mio spirito inviolato.

Ed io, caduto nella morsa della disgrazia

Non ho tremato e non ho gemuto

E sotto i colpi del destino

Sono stato ferito, ma non sono caduto.

Passa un sentiero tra il male e le lacrime

Anche se la strada da fare non è chiara

Di difficoltà e disgrazie

Io, come prima, non ho paura.

Non importa che la porta è stretta

Il pericolo non mi spaventa

Io sono padrone del mio destino

Io sono capitano della mia anima”

Igor Astakhov

“E  sorridendomi mi spezzavano le ali

La mia voce rauca a volte sembrava un ululato.

Io diventavo muto dal dolore e dalla fiacchezza

E solo sussurravo: Grazie che sono vivo”

Igor Astakhov

 

"IN MEMORIA DI IGOR ASTAKHOV ucciso nel carcere di ODESSA il 23 aprile 2016 giorno del suo ultimo compleanno"                  

di Sergey Barkovskii


Volontariamente ho messo la testa sul ceppo,
Non aspettare!, No, no, io voglio metterla !
Io, combattente antifascista Igor Astakhov,
Io disprezzo le autorità di Kiev,
Forza, cattiveria, meschinità, l'inganno
regnano in Ucraina!

“ Così ho deciso: non starò in silenzio!
Ma la mia lotta non sarà un mistero.
Ho combattuto per la libertà, con volontà,
Ho cercato di spazzare tutto lo sporco.
E il giorno della battaglia di Kulikovo
Ho camminato eretto  e apertamente!
C'erano canaglie
Con tante forze,
La povertà morale galoppa furiosamente.
Negli ultimi due anni, questi idioti
Volevano insegnami ad "amare la patria!"
Sono in carcere sotto tortura, ma non mi arrendo,
Nessuno che ha donato agli altri, può angosciarsi per la sua lotta.
Pur in un orrore misterioso, non mi spezzano,
E io continuo a combattere fino alla morte!
E ora, in piedi sul bordo della tomba,
Alla fine dei miei giorni di vita,
Chiedo a Dio di dare ancora più forza
No, non a me, ma alla mia Patria!
L'oscurità scomparirà. Nella nostra casa la luce vincerà!

Tornerà il paese in cui regna la felicità.
Per i nazisti sarà finita
Allora l’Ucraina rinascerà! “

 

 

Esprimendo le nostre condoglianze alla famiglia, agli amici, ai suoi compagni di lotta, riteniamo che la cosa più importante da fare è mantenere vivo il suo ricordo con un impegno attento alla sorte degli altri prigionieri politici e di guerra, contro l’illegalità della Giunta Ucraina di Kiev, con la convinzione che

 NULLA E’ DIMENTICATO. NESSUNO DIMENTICA!