L'intervista di Igor Strelkov con Kolokol Rossii. A proposito di Transnistria, Moldova, Ucraina e Russia.

17 luglio 2015

 

 

Igor Ivanovich ha illustrato il suo punto di vista su come risolvere il problema della Transnistria, Novorossiya e Ucraina, sul suo atteggiamento verso il Cremlino, verso Putin personalmente e sul ruolo di Putin nella storia della Russia.


Kolokol Rossii (KR): Igor Ivanovich, prima di tutto vorremmo conoscere la vostra posizione sulla Transnistria. Al momento è il tema più urgente. E' possibile trascinare la Russia in un conflitto con la Moldova e l'Ucraina? Lo scenario dell'Ossezia, per esempio, è una possibilità?

Igor Strelkov (Strelkov): Ne ho già parlato. Questo è un altro tentativo di spingere la Russia alla partecipazione diretta alle ostilità militari, ma provocarla in modo tale che il nostro Paese giochi la partita secondo uno scenario imposto dal nemico. Non ho alcun dubbio che prima o poi il nemico riuscirà a trascinarci in una guerra e che cercherà di costringerci a capitolare sul fronte della politica estera. Ma non vi è alcuna possibilità che il nostro Presidente ceda, semplicemente non ci credo. L'unica domanda è: dove potrebbe avvenire questo conflitto? Da questo punto di vista  la Transnistria è un trampolino ideale. Cerchiamo di essere sinceri, quest'area è circondata da paesi ostili alla Russia: Ucraina e Moldova. Il fatto che questi paesi siano ostili a noi è, tra l'altro, un risultato 'straordinario' della nostra diplomazia e della nostra politica estera. Questi 'successi' includono il fatto che una Transnistria assolutamente pro-russa, dove (secondo varie stime) risiedono 150-200 mila cittadini russi, si trova praticamente sotto assedio.

Non vi è alcun collegamento di terra con la Transnistria, ed i due paesi che confinano con questo "ultimo frammento dell'Unione Sovietica" hanno tutto l'interesse che lì non ci siano truppe russe, e che non esista neanche la Transnistria. Di conseguenza, la Russia dovrà agire in modo asimmetrico se vuole proteggere il suo alleato. Dovremo essere coinvolti o in una guerra aerea, che sarebbe estremamente svantaggioso, visto che il nemico avrà il vantaggio importante di utilizzare le difese antiaeree a terra, o dovremmo tentare di aprire un corridoio di terra fino alla Transnistria. Quest'ultimo scenario verrebbe subito etichettato come aggressione russa contro gli Stati indipendenti di Ucraina e Moldova. Tutto ciò che sta accadendo in Transnistria è la conseguenza della indecisione, e direi del sabotaggio di certi individui nella leadership russa che avevano il compito di affrontare il problema ucraino un anno fa. In quel momento, un solo reggimento o una brigata avrebbe potuto aprire questo corridoio di terra, come è stato fatto in Crimea (anche se solo nel territorio da Kharkov a Odessa). Ma, un anno dopo, ci troviamo in un vicolo cieco. L'Ucraina si sta sicuramente preparando per una guerra, ed è ovvio che intende attaccare la Transnistria. Le difese antiaeree sono in costruzione e le truppe sono pronte.

 

KR: E come potrà l'Ucraina prospettare una mossa del genere dal punto di vista legale, dal momento che la Transnistria è ufficialmente parte della Moldova?


Strelkov: Naturalmente tutto ciò sarà fatto in accordo con la Moldova. Ogni volta che voglio capire le azioni di un nemico, mi chiedo cosa farei io al suo posto. E questo è quello che farei: organizzerei un paio di provocazioni al confine tra l'Ucraina e la Transnistria, e poi, con questo pretesto, la Moldova lancerebbe un ultimatum e chiederebbe alla Russia di ritirare le sue forze di pace.

 

KR: E se la Russia non le ritira? Cosa succede?

 

 

Strelkov: Ancora un altro ultimatum, per poi arrivare a chiedere alla Romania aiuti militari, e così via. Tutto dipende dalla loro comprensione di quanto la Russia sia disposta a spingersi. Se pensano che la Russia non sia pronta a difendere la Transnistria con la forza militare, la annienteranno immediatamente.


KR: E al momento pensano che la Russia non sia pronta?


Strelkov: Stanno cercando di procedere poco per volta. Come hanno fatto a Slavyansk? Innanzitutto, hanno sparato con armi leggere. La Russia ha accettato questo affronto? Bene! Proviamo ad usare mortai più grandi! E ancora la Russia non ha detto niente. Proviamo l'artiglieria. Ancora una volta la Russia tace. Proviamo ad usare armi chimiche. E le hanno usate, proiettili incendiari al fosforo bianco! Dopo di che, hanno cinicamente iniziato a bombardare la città con l'artiglieria pesante. Hanno capito che Mosca non è pronta ad un'azione concreta, e sfacciatamente hanno continuato. In Transnistria, stiamo vedendo esattamente lo stesso sistema. In una delle mie affermazioni, ho già detto della rana che viene cotta lentamente a fuoco basso. E fino alla fine non si rende conto che viene cucinata viva, si adatta ad ogni fase fino a quando, alla fine, è bella che cotta! Il lavoro per orchestrare queste provocazioni è stato fatto da Saakashvili, un uomo che non ha assolutamente nessun riguardo per il bene di Ucraina, Odessa, e Russia.

 

KR: Pensa che la sua nomina avesse a che fare in particolare con la Transnistria?


Strelkov: Penso che non sia un caso! Per qualche motivo è stato nominato a Odessa, non a Dnepropetrovsk. Non è un caso che la regione di Odessa confini con la Transnistria.


KR: Qual è lo scopo di queste azioni? Per prendere la Transnistria alla Russia? Vendicarsi?


Strelkov: Non hanno assolutamente alcun interesse nella Transnistria in sé! E' solo un piccolo dettaglio in una impostazione geopolitica più ampia. L'obiettivo principale è quello di costringere Putin a capitolare. Fargli perdere completamente credibilità e autorevolezza. Proprio come nella vecchia leggenda, fu portato a un bivio: da una parte la guerra, dall'altra la resa. E ancora, anche la strada per la capitolazione si divide di nuovo tra guerra e resa. Questo è il sistema! Se la Russia fosse entrata in un conflitto diretto con l'Ucraina un anno fa, il paese e il Presidente stesso avrebbe dovuto affrontare un numero enorme di problemi economici e politici, ma ci sarebbero stati anche enormi vantaggi, da Kharkov a Odessa! La Russia avrebbe potuto riconquistare milioni di russi, e anche enormi territori economicamente avanzati ... E ora, più di un anno dopo, questi vantaggi sono scomparsi. Ora il numero di “contro” ha superato tutti i “pro”. Più cerchiamo di negoziare con coloro che sono in linea di principio contrari ad un faccia a faccia, minori sono le nostre possibilità di realizzare qualcosa in un prossimo futuro.
Il nemico è sempre più forte, si accorge della nostra indecisione. Nel mondo capitalista, nel mondo dei predatori veri, tutto è semplice: se non reagisci, tutti si uniscono contro di te, dall'orso polare al piccolo scarafaggio e ognuno di loro vuole un pezzo di bottino. A questo punto, anche la Moldova pensa che la Russia non sia poi questo terribile orso e sta cercando di mangiarsene un pezzo. L'insolenza dei polacchi, l'impudenza degli Stati baltici potrà solo crescere, di pari passo con il nostro arretramento ed il tentativo di negoziare.
Data la situazione, anche se cerchiamo di garantire l'inviolabilità della Transnistria con mezzi diplomatici, ad esempio dichiarando che vogliamo lottare per essa, ancora una volta finiremo in trappola. Ricordate il 'meraviglioso' “piano di Kozak", per cui abbiamo promesso di rispettare l'integrità territoriale della Moldova? Allo stesso modo, noi ora riconosciamo l'integrità territoriale dell'Ucraina nel Donbass. Meraviglioso! Non abbiamo più alcuna base giuridica per intervenire [in Transnistria], se non in linea con il vecchio accordo con la Moldova. Se, un domani, il Parlamento moldavo decidesse di denunciare il questo accordo, saremmo legalmente costretti a ritirare le nostre truppe.

 

KR: Ma la Transnistria si considera una repubblica indipendente …


Strelkov: Questo è quello che dice, ma nessuno l'ha riconosciuta come tale. La Transnistria è stata una repubblica indipendente per molto tempo (dal 1992), e, a differenza del DPR e del LPR, non si mai impegnata in nessun negoziato con Chisinau su come diventare parte della Moldova con un qualche tipo di diritti speciali. Tuttavia la Russia continua a considerare la Transnistria come parte della Moldova.


KR: Ma se l'accordo fosse annullato dal Parlamento moldavo, allora la Russia potrebbe, in risposta, riconoscere l'indipendenza della Transnistria, dopo tutto, è quello che abbiamo fatto con l'Ossezia del Sud. Sarebbe possibile? E questo come influenzerà la situazione?


Strelkov: Un riconoscimento è possibile. Tuttavia, se viene denunciato l'accordo, e noi riconosciamo la Transnistria come stato indipendente, allora dovremmo lottare per essa!


KR: Sì, proprio come in Ossezia del Sud …


Strelkov: L'unica differenza è che, in Transnistria, non abbiamo niente di simile al tunnel Roksky che collegava la Russia a quel territorio. Abbiamo solo un corridoio aereo, che non possiamo utilizzare. Quindi, come ho detto, ci sono due soluzioni per la Russia: o combattere o capitolare.


KR: E in questo caso, si potrebbe dare l'ordine all'Esercito di Novorossiya di passare all'offensiva?


Strelkov: L'esercito di Novorossiya è tre volte più piccolo, in termini numerici, rispetto al suo avversario. Pensi che un tale attacco abbia una qualche probabilità di vittoria?


KR: Ci sono rapporti che dicono siano state create due unità di pronto combattimento.


Strelkov: Se, proprio adesso, prendo un pezzo di carta e ci scrivo sopra l'ordine di formare due unità di pronto combattimento, questo, in se, non significa che io abbia a disposizione due unità di pronto combattimento. Sì, lo scorso autunno, la preparazione al combattimento dell'esercito di Novorossiya superava quella dell'Esercito ucraino, ma ora non è più così.

L'attesa, i negoziati, "Minsk-1" e "Minsk-2", hanno fatto danni... L'Ucraina, d'altra parte, non ha perso tempo. Inoltre le risorse ucraine, anche in termini di risorse umane, hanno superato le risorse del Donbass – il nemico semplicemente ha più soldati. Anche se tutti i residenti di Donetsk e Lugansk avessero un carro armato, la popolazione non diventerebbe automaticamente un battaglione di carristi. Per un militare, questo è ovvio.


KR: Ci sarà un Minsk-3, in relazione alla Transnistria, dopo le provocazioni che ci sono state? Per garantire che il rospo bolla lentamente, per ipnotizzare di nuovo la Russia?


Strelkov: L'Ucraina è ossessionata dalla guerra. Come un tossico che è dipendente dalle droghe pesanti, l'Ucraina non può smettere di combattere. E' un circolo senza fine: prepararsi, assalire la Russia, venire respinti, prepararsi di nuovo per un altro scontro. L'Ucraina non può esistere in condizioni di pace, perché tutte le sue risorse sono rivolte alla guerra. Una vittoria in questa guerra è l'unica piccolissima possibilità che l'Ucraina ha di sopravvivere. Non possono stare fermi e congelare la situazione. Sono destinati a continuare a lottare perché congelare questa situazione porterebbe automaticamente alla caduta della Giunta di Kiev. Per un semplice motivo: non appena cade il paravento della Russia come nemico esterno, incominciano subito le domande scomode: perché va tutto così male dopo la "rivoluzione della dignità"? Solo una vittoria, completa e totale, garantirebbe la sopravvivenza dell'Ucraina come stato, o meglio come uno pseudo-stato. E così combatteranno, a prescindere dal numero di accordi di Minsk.
E qui mi sono chiesto: Vladislav Surkov (Assistente del Presidente riguardo la Comunità di Stati Indipendenti) è forse un completo idiota? Improbabile! E' una persona intelligente e di talento. Allora, che cosa ce ne facciamo di lui? Può essere solo un sabotatore! Vuol dire che ha impostato le politiche del paese in modo che non avrebbero mai potuto avere successo! E' lui che imposta la politica statale, e, di volta in volta, la ricomincia: Minsk-1 non è riuscito, così ha lanciato Minsk-2, e se il secondo Minsk fallisce, egli lancerà il terzo! Nel frattempo, le circostanze esterne per la Russia peggiorano ogni volta che si ricomincia. Ed io sono certo al cento per cento che lui è ben consapevole che tutto ciò è destinato a fallire. Semplicemente questo fallimento è nel suo interesse. E' vantaggioso per lui o per il suo capo. E chi è il suo capo?


KR: Chi ???

Strelkov: E lui come ha fatto a finire nell'Amministrazione Presidenziale? Ricordiamoci che arriva  dal gruppo Alfa. E cos'è questo gruppo Alfa? E' Friedman: è con il suo aiuto che il capitale straniero è arrivato in Russia durante il periodo di prova delle privatizzazioni. Anche ora Surkov e Friedman sono cari amici. La domanda che si pone: Per chi si lavori, Vladislav Yuryevich? Per il Presidente, o forse per qualcun altro? La risposta, credo, è evidente. E di sicuro non lavori per il Presidente.

da Slavyangrad

 

Traduzione di Giorgio F. per civg.it