“Vi abbiamo bruciato poco?”

Eva Merkureva e il suo articolo "Vi abbiamo bruciato poco ??? ​​..." o le paure dell’UKROPATRIOTA.

Cari compatrioti!

La blogger Eva Merkureva si sta chiedendo da dove arriva tutto l’odio e il sadismo in una Ucraina pacifica e amichevole, e perché, come dimostra la celebrazione del Giorno della Vittoria, di pseudo-patrioti nel nostro paese ce ne siano pochi, mentre invece i "Vatnikov e Colorati" [ndt. un modo di dire in Ucraina per indicare antifascisti e filorussi] siano ben l’85%. Anche uno dei più famosi giornali ucraini, il “Korrespondent" infatti, esclusi i voti del Donbass e della Crimea, ha ottenuto i seguenti dati nel suo sondaggio (vedi tabella sotto).

 

SONDAGGIO:

Giusto offrire al Donbass “larga autonomia”, come richiesto dala DNR?

Si, in questo modo si riuscirà a reinstaurare la pace nel paese           71,71%

No, Ucraina è un paese integro, non se ne parla di autonomia           23,64 %

Difficile rispondere                                                                                    4,64%

Da Korrespondent.net  analisi sulle reti sociali

 

" Vi abbiamo bruciato poco…"o le paure dell’ukropatriota

La nota giornalista e blogger Eva Merkureva parla delle nuove tendenze nella moderna Ucraina, in base al monitoraggio dei blog, alla vigilia del 70 ° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica.

La 70 ° Giornata della Vittoria è diventata una sorta di indicatore, ha mostrato in che stato si trova la società ucraina, più precisamente, quella parte che sostiene il colpo di stato del febbraio 2014, e combatte in Internet contro "le forze russo-terroriste". Queste persone hanno trovato il loro posto in questi nuovi tempi. Essi scrivono denunce, segnalando alle autorità il "separatismo interno", dei "Colorati". A loro parere, quelli seduti lassù, dovrebbero fermamente (non con crudeltà!) perseguitare qualsiasi manifestazione di dissenso, dal nastro di San Giorgio sul risvolto della giacca, fino allo slogan "Odessa valorosa, caccia via i Bandera! "

Per qualche motivo non gli viene in mente un'idea semplice: la maggior parte degli abitanti di Odessa non accetta il Neuordnung (Nuovo Ordine nazista) e non accetta i tentativi da parte delle attuali autorità di Kiev di riscrivere la storia della Grande Guerra Patriottica. Vi è una legge della fisica: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria". Più agli abitanti di Odessa strappano l'anima, più fiori ci sono al Memoriale della Fiamma Eterna, più nastri di San Giorgio, più bandiere rosse, vengono strappate e più forte si sente: "Il fascismo non passerà!”

Tutti gli ucraini “Taras e Oksana”, che non si ricordano della loro parentela, molto probabilmente non sono a conoscenza del fatto che Odessa per 73 giorni ha resistito alla forza dell’orda Tedesco-Rumena, che contava più di 300 mila baionette, e che 18 Divisioni si sono impantanate vicino a Odessa.

Loro non conoscono le catacombe di Odessa. Non sanno dell’unico carro armato “fai da te”, un trattore rivestito con acciaio e dotato di una mitragliatrice. Non sanno degli eroici tram di Odessa, guidati in prima linea a combattere. Sulle piattaforme per le merci furono installati dei cannoni 47 millimetri. Non sanno della storia della batteria della Costa numero 411.

Tutto questo non va bene nella storia ucraina moderna. Pertanto, non esiste.

I nuovi ucraini sono orgogliosi di chiamarsi "aneto", non hanno visto il film "L'impresa di Odessa". E di libri sull'argomento non ne hanno letti.
La loro piena ignoranza la giustificano con il disprezzo per l’eredità storica. Non hanno nessun bagaglio storico circa la gloriosa storia della città-eroe di Odessa. L'impressione è che siano nati proprio sulla piazza Maidan. E che prima non esisteva niente. Proprio niente.

Quindi le denunce, e la sete irrefrenabile per la punizione di coloro che hanno una storia.

Come osano a Odessa, Kharkiv, Kirovograd, Zaporozhye e anche a Kiev celebrare la Giornata della Vittoria, e non una giornata di "ricordo e riconciliazione"? Perché cantano le canzoni di guerra sovietiche, girano con bandiere rosse, portano nastri di San Giorgio? Rimuovere e proibire!

"Cosa fare a Odessa? Di nuovo un altro 2 maggio?"- urlano ragazze indignate nelle reti sociali.
Le giovani vogliono un'altra puntata con gente che brucia viva.

L'addetto stampa di " Settore Destra " di Odessa, Varvara Chernoivanenko, telegrafa che "la polizia ha impacchettato due dei nostri". Il primo per la t-shirt con Bandera, il secondo, per oltraggio al nastro San Giorgio. "E questo nonostante il fatto che sulla Piazza della Gloria ci sono in tanti con nastri di San Giorgio che gridano" Gloria al Donbass! E su via Deribasovskaya ci sono dei tizi con le bandiere comuniste." E’ improbabile che la ragazza Varvara abbia un'idea di come si presenta la Bandiera della Vittoria.

L’addetta stampa di "Settore Destro" aggiunge indignata: Le "organizzazioni patriottiche militanti" fino al 2 maggio sono andati incontro alle autorità e alla polizia e hanno "promesso di non toccare le nonnine. Non bruciare. Non stravolgere la situazione ". Per dire, hanno assicurato che "la polizia in relazione alle manifestazioni agirà con fermezza e senza compromessi."

Non bruciare. Parola chiave.

La ragazza di "Settore Destra" insegna come avrebbero dovuto correttamente comportarsi il 9 maggio: tranquillamente uscire con le bandiere ucraine e onorare i caduti nella seconda guerra mondiale, il battaglione punitivo ATO, “la sentinella celeste”. Nel loro verdetto, la storia di Odessa è la storia di ATO e di Maidan. Beh, anche, la guerra mondiale. Non la Grande, non la Patriottica. È logico. Qual è la patria dell’Ucraina PostMaidan?

Il "Settore destro" minaccia direttamente gli abitanti di Odessa per la celebrazione del Giorno della Vittoria: “agiremo a nostra discrezione e con i nostri metodi".  Promettono "cocktail molotov, bevande forti". In generale, "bruceremo tutti". Lo spettro di Adolf Aloizycha applaude e così la ragazza Varvara e l'intero " Settore Destro". "Bruciare tutti!". È così riconoscibile, così familiare, così da SS.

"Vi abbiamo bruciato poco!". Questo slogan si sente sempre più spesso e più forte.

Dopo tutto, non negano e non si nascondono. Ringhiano: "vi abbiamo bruciato poco, vi abbiamo bruciato poco". Solo l'inchiesta ufficiale sputa nell'eternità, insistendo sul vento, coincidenza fatale, uno sfortunato incidente. I "patrioti" invece sono ben consapevoli della verità. Abbiamo bruciato, e " vi abbiamo bruciato poco."

Ha fatto infuriate la comunità "patriottica" il governatore di Odessa, che improvvisamente esplode: "Voglio dire a tutti quei patrioti che parlano di odio... Attraverso le vostre azioni, grazie al vostro patriottismo oggi l'Ucraina si trova in un conflitto fratricida ..."

Ora rimuoveranno il governatore, di sicuro. Va bene, se sarà soltanto licenziato o improvvisamente non si butterà giù dalla finestra oppure si sparerà con un fucile da caccia. Il suicidio ora è di moda.

Rincorrere, bruciare, espellere, revocare la cittadinanza, arrestare, queste sono le ricette dei sostenitori del nuovo ordine Neuordnung.

"Nel Dnieper esiste l’"Unione degli ufficiali sovietici ". Ieri uno di loro, senza vergognarsi, diceva che "sconfiggerà tutti i fascisti ucraini"; la denuncia al Ministero degli Affari Interni dell'Ucraina arriva da un personaggio che, ovviamente, non vuole questa vittoria.

"Cosa fare? A Kirovograd, girano volantini con questa peste di nastro [di San Giorgio, ndt] e con l'Ucraina senza la Crimea” hanno riferito i “patrioti " del posto.

"Il 90 per cento dei poliziotti a Odessa, in colloqui privati, dicono di essere contro l'attuale governo", segnalano cittadini vigilanti dopo "conversazioni private" con i poliziotti.

“Le autorità locali di Energodar hanno ignorato il Giorno della Memoria e della Riconciliazione, e sono venuti alla celebrazione il 9 maggio con i nastri di San Giorgio... Tutto si è svolto in stile filo-russo ... Nessuna canzone ucraina ... Come sempre è stata suonata la canzone "Giorno della vittoria”, schiumano di rabbia i nazionalisti.

"Quando ho visto degli imbecilli con i nastri colorati vicino alla cucina da campo, subito mi sono avvicinata ai poliziotti e gli ho fatto notare che per il parco passeggiano i separatisti con i nastri di San Giorgio e che provocano i patrioti... Non avevano intenzione di rispondermi, mi hanno sdegnosamente chiesto: “E lei perché indossa il “mak” [ndt. emblema a fiore ucraino] Improvvisamente mi sono resa conto che i poliziotti, in realtà erano dei separatisti", si lamenta eccitata una "patriota "di  Zaporozhye . "Quello è un poliziotto onesto. Almeno lui non si nasconde.  Quanti sono in attesa del momento di cambiare le bandierine gialle e blu in quelle con le strisce? ", le rispondono da un locale "partito patriottico ".

"Non ho più forza di guardare come i provocatori lavorano tranquillamente e impunitamente. Ieri, nel Parco della Gloria e nel Museo della Grande Guerra Patriottica, ho contato personalmente 15 persone con questi nastri colorati!". E questo succede a Kiev.

"Se sapeste quello che sta succedendo a Odessa! C’era un raduno dove gridavano: "Demoni di Bandera, fuori da Odessa!".

"C'è una proposta di creare una riserva per gli amanti dei nastri colorati" Un ghetto. Una volta c’è stato, giusto?

"Abbiamo bisogno di una legge sulla perdita della cittadinanza per simpatie verso il separatismo". La lesione dei diritti c’è già stata. Niente di nuovo. Ordinario fascismo.

"Multate i degenerati del villaggio Komsomolsk nella regione di Kharkiv, con nastri di San Giorgio guidati dal presidente del consiglio del villaggio. Ecco la foto! "

"Nella regione di Zaporozhye hanno appeso un poster sovietico con lo slogan" Gloria al nostro grande popolo, il popolo vincitore!" Questo è tradimento!"

"Il 9 maggio al saluto "Gloria all’Ucraina! " i Berkut di Kiev hanno risposto "Gloria al Berkut! I militanti del battaglione OUN, tornati dal fronte, sono rimasti scioccati"

"Sparando, solo sparando si potrebbe cambiare qualcosa". Vi abbiamo bruciato poco".  "Quando noi con degli amici-volontari abbiamo chiesto alla nostra brava polizia perché non chiede ad una persona di rimuovere il nastro per evitare provocazioni, ci hanno recitato una lezione breve ed emozionante sulla malvagia Ucraina, che uccide persone innocenti in Donbass", scrivono da Zaporozhye.

"In Melitopol sono all’ 80 per cento antifascisti, parlano di vittoria, "Il fascismo non passerà". Con tutto questo bisogna fare qualcosa, con urgenza e subito!", i "patrioti"di Melitopol sono in isteria.

Centinaia di denunce. Centinaia. I denuncianti sono spaventati. Hanno paura perché è inondata con mazzi di fiori la Fiamma Eterna a Odessa. Hanno paura per i nastri di San Giorgio a Kiev, Kirovograd, Zaporozhye, Dnepropetrovsk, Kharkov, Odessa, Melitopol, in migliaia di città e villaggi ucraini. Hanno paura perchè la polizia li odia. Non protegge il provocatore, che il 9 maggio ha deciso di fare una passeggiata tra i veterani con un ritratto di Bandera sul petto. Hanno paura delle parate militari nel Donbass. Hanno paura perchè il paese che si sono inventati, che marcia concorde con camicie ricamate sotto le bandiere rosse e nere, fratelli con Bandera, urlando in coro "Morte ai nemici!", in realtà non esiste. Hanno paura perchè i tedeschi a Berlino urlano contro i "patrioti" ucraini: "Fascisti!"

Per loro ciò è spaventoso. E questa paura fa si che l’ignorante comunità “patriottica” militante, scarabocchi pacchi interi di delazioni, nella speranza di arresti, carceri, esecuzioni extragiudiziali, nuovi divieti. Perchè nessuno gli impedisca di continuare a inventarsi un paese che non c’è.

Sono preoccupati: "Ci saranno abbastanza prigioni se a Odessa, Zaporozhye e Kharkov ci sono tre quarti di antifascisti?" Se non ci sono abbastanza prigioni, si possono costruire campi di concentramento. Forni a gas.

Ci sono molti metodi collaudati di distruzione di dissenzienti e persone semplicemente inutili. Già testati in pratica. E' noto da chi.

Secondo i concetti dei "patrioti", i tre quarti della popolazione dei "territori del Donbass” dovrebbe essere messa a tacere con ogni mezzo, con la forza delle armi, i divieti, l’illegalità. Sosterranno qualsiasi illegalità.

Proprio come un alcolizzato argomenta che egli in realtà non beve, i "patrioti" ucraini che arrivano al fascismo, non si vedono nello specchio come nazisti.

"Vi abbiamo bruciato poco…"

 

Traduzione di Oxana V. per CISNU/civg.it