Libri su Srebrenica

A.Dorin – Z. Jovanovic

SREBRENICA. Come sono andate veramente le cose

Le strazianti immagini che testimoniano il massacro di 4000 serbi dei villaggi intorno Srebrenica. Le testimonianze dei sopravvissuti. Le menzogne e le falsificazioni.

Prefazione del Prof. Aldo Bernardini, ordinario di Diritto Internazionale all’Università di Teramo. Pag. 200 – 19,80 Euro – Zambon Editore

 


 

 

Il dossier nascosto del “genocidio” di Srebrenica

–  La Città del sole, Napoli –

AA VV - (Traduzione di J. Toschi Marazzani Visconti) - Pagine 175 - 12,00 Euro

 

 

- L'analisi del gruppo di ricercatori americani
- Documenti e testimonianze inedite
- Il rapporto censurato dei Serbi di Bosnia
- Un video dubbio passato al microscopio

Il testo, tradotto da Jean Toschi Marazzani Visconti, attenta ed esperta osservatrice “sul campo”degli eventi legati alle guerre dell’ex Jugoslavia, è una ricostruzione fondata su fatti, testimonianze, documentazioni, investigazioni, ricerche e studi, elaborati con un lavoro di anni, da un gruppo di personalità anglosassoni indipendenti che formano lo Srebrenica Research Group, in cui ciascuno, secondo le sue competenze professionali o di ricerca, ha cercato senza pregiudizi o “partiti presi” a priori, di lavorare per cercare la verità dei fatti (anche se scomoda ai padroni del mondo), perché solo con la verità è possibile arrivare alla giustizia.

Pensiamo siano sufficienti due dati per comprendere l’importanza e la validità di tale lavoro, a chiunque non intende essere un replicante (anche in buona fede) di strategie e scenari funzionali a poteri o interessi geopolitici imperialistici.

Il primo è legato alle personalità che in questo testo mettono in discussione l’impianto della “disinformazione strategica” costruito scientificamente attorno alla tragedia (sempre sulla pelle di uomini e donne, musulmani o serbi non ha importanza): da generali NATO, ai massimi responsabili ONU in Bosnia, da professori universitari e studiosi, a giornalisti di grandi testate o reti televisive occidentali, e così via.

L’altro aspetto è legato ai numeri e fatti minuziosi che smascherano in modo inequivocabile le falsità e le menzogne, dette e scritte da disinformatori coscienti e stipendiati o, nel migliore dei casi, da informatori distratti o di parte.

Come scriveva l’indimenticato Filippo Gaia, direttore di Maquis:

 

«Sapere per conoscere, conoscere per capire, capire per poter essere uomini e donne più liberi e coscienti».

 

A cura del Forum Belgrado Italia

 

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