CIVG Informa N°65

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9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2015: Per non dimenticare.
Enrico Vigna

 

 

9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2015: Per non dimenticare.

La parata per il 70° della Vittoria sul nazifascismo

 

 

“Io ricordo! Io sono fiero!”

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Il nuovo nemico (inventato): gli scafisti
Martin Kreickenbaum

Inchiesta, aprile 2015 - La linea adottata dai governi è che è la catastrofe umanitaria è tutta colpa degli scafisti. Dimenticando deliberatamente che le condizioni catastrofiche di questi paesi sono il risultato diretto delle guerre e delle operazioni sovversive realizzate proprio dagli Stati uniti e dalle potenze europee (nella foto, la toccante immagine di una bambina annegata)

 

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Mosca 9 maggio 2015: Mancavano solo i leader occidentali…
Enrico Vigna

Avvertimento al mondo: la follia degli USA e della NATO
Paul Craig Roberts

 

Herbert E. Meyer, un pazzo che per un periodo aveva occupato il ruolo di assistente speciale del direttore della CIA durante l’amministrazione Reagan, ha scritto un articolo invitando all’assassinio del presidente russo Vladimir Putin. Se dobbiamo “farlo uscire dal Cremlino con i piedi in avanti e un foro di proiettile nella nuca, non avremmo problemi”.

Come il folle Meyer spiega, il delirio che Washington ha diffuso nel mondo non ha limiti. Jose’ Manuel Barroso, messo alla presidenza della Commissione Europea come burattino degli USA, ha dissimulato la sua recente telefonata confidenziale con il presidente Putin dicendo ai media che Putin aveva lanciato la sua minaccia: “Se volessi, potrei prendermi Kiev in due settimane”.

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Donetsk, Parata militare per festeggiare il 9 maggio, Giornata della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica
Enrico Vigna

 

 

Nella Repubblica Popolare di Donetsk, si è svolta la parata per il 70esimo anniversario della Vittoria sulla Germania Nazista. Nella sfilata l’esercito dei miliziani hanno mostrato le dotazioni militari in loro possesso, dalle truppe ai carri armati, ai sistemi antiaerei. Nei discorsi è stato più volte ribadito che nel Donbass di oggi, questa celebrazioni ha due valenze: una è il ricordo della guerra vinta nel 1945 contro le truppe nazifasciste, l’altra è la vittoria contro le bande neonaziste della giunta di Kiev dei giorni nostri. Oltre 1.500 combattenti sono scesi in parata per le vie del centro di Donetsk, con le bandiere della RPD, della Novorossiya, antifasciste e rosse. Sono anche sfilati sei carri armati T-72, tre lanciarazzi multipli Grad, numerosi sistemi antiaerei Strela-10, veicoli blindati e sistemi di artiglieria leggera e pesante.

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Lugansk, Parata militare per festeggiare il 9 maggio, Giornata della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica
Enrico Vigna

70 ° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica, nell’Ucraina non sottomessa alla Giunta nazifascista e all’occidente
Enrico Vigna

La memoria antifascista del popolo ucraino ha radici profonde e non si sottomette, gli ucraini, in tutte le loro differenze o visioni, o credo religioso o ideologico, uniti, ricordano coraggiosamente il prezzo pagato dal proprio popolo contro il nazifascismo. Queste immagini testimoniano e documentano questo. E questo è ciò che nessuno nei Media occidentali  ci fa vedere. Perché questa è l’Ucraina non asservita e non sottomessa; e per la riuscita delle politiche occidentali c’è bisogno di uomini assoggettati e conquistati, questi sono invece donne e uomini non asserviti…quindi nemici. Nonostante un clima di violenza, sopraffazione e intimidazioni anche terroristiche, questa è la parte di popolo ucraino che non si arrende ai nazifascisti moderni e agli euro colonizzatori. A loro e su di loro il peso enorme per la rinascita e la vittoria di una Ucraina libera, indipendente, sovrana e popolare. A loro va il nostro HURA!

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Padre Daniel: ai 'reporter di guerra' che dopo 4 anni ancora continuano con la propaganda.
Padre Daniel Maes

 

Qara, 27 febbraio 2015

Una Quaresima bizantina con tante varietà

Venerdì, sabato e domenica scorsi erano collegati a celebrazioni speciali nella liturgia bizantina di quaresima. Adesso ogni venerdì si canta in piedi il lungo ”acathist”, cioè  un inno cantato in onore alla Madonna. Tanto tempo fa, con questo inno fu posto fine all’assedio di Costantinopoli. In ogni caso nel novembre 2013, quando eravamo assediati, abbiamo anche noi cantato questo inno ”acathist” nel nostro rifugio (anche quando eravamo stesi sul nostro materasso) e siamo anche stati risparmiati in modo più miracoloso. I terroristi erano improvvisamente scomparsi come neve al sole.

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Una Via Basca verso la Pace, per avanzare nella risoluzione delle conseguenze del conflitto.
ehbildu
24 aprile 2015

 

 

Sono passati tre anni e mezzo da quando si è tenuta la Conferenza internazionale di pace di Aiete e dell’annuncio tre giorni dopo da parte dell'ETA in cui annunciava la fine definitiva della sua attività armata. Senza dubbio, questa è stata una notizia molto importante ed entusiasmante per la società basca, e che ha spalancato le porte ad adottare misure al fine di costruire la pace e la convivenza in Euskal Herria.
Il primo punto che aveva stabilito la risoluzione annunciato dai rappresentanti internazionali che avevano partecipato alla Conferenza di Pace Aiete, era la scelta della cessazione definitiva delle attività armate dell'ETA, e proprio questo è stato finora l'unico punto che si è concretizzato.

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Non dimentichiamolo!
ortodossiatorino.it

 

Oles' Alekseevich Buzina

Nato a Kiev il 13 luglio 1969

Assassinato a Kiev (via Degtjarevskaja 58) il 16 aprile 2015

Lascia una moglie, una figlia e un paese impazzito

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Kosovo: cronache di quotidiane violenze
Enrico Vigna

 

 Nel villaggio di Pasjan accoltellato un serbo e il giorno dopo aggredito un altro.

Zoran Kostic di Pasjan è stato attaccato da due albanesi  armati di coltello, mentre tornava a casa con la sua famiglia da Gnjilane, verso sera. Portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Gnjilane, gli sono state riscontrate lesioni da coltello nel braccio, sulle gambe e al torace; in serata è stato poi dimesso. Altri abitanti paesani di Kostic , che erano accorsi in suo aiuto riuscendo a far fuggire gli aggressori, hanno riconosciuto in essi due albanesi del vicino villaggio di Vlastica, che erano arrivati con una macchina Mercedes e hanno avvisato la polizia di Gnjilane, che ha fermato uno dei due aggressori, mentre l’altro è fuggito.

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Putin: la vita è una cosa semplice. E crudele.
Sputnik
 
Il Presidente Putin ha raccontato alla rivista "Russkij Pioner" dei suoi genitori durante la guerra, di suo fratello, delle incredibili coincidenze verificatesi durante la sua vita.

 

 

I suoi genitori non potevano e non volevano odiare i loro nemici.

"Mio padre non amava parlarne. Ma quando parlava e ricordava qualcosa con i suoi coetanei, ero vicino. Ho tutte le informazioni sulla guerra e su quello che è successo alla mia famiglia grazie alle conversazioni tra gli adulti.

Prima della guerra mio padre lavorava in fabbrica e viveva con la madre a Petrodvorets, vicino Leningrado (San Pietroburgo). Lì avevano costruito la propria casa.

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C’era una volta la laguna
ecomagazine

Tanto tempo fa – tanto che potremmo anche scrivere “c’era una volta”, se ci fosse un lieto fine come in ogni favola che si rispetti – viveva nella nobile città di Venezia uno studioso che rispondeva al nome di Cristoforo Sabbadino e che copriva il delicato incarico di “proto” della Serenissima. Noi moderni lo definiremmo un ingegnere idraulico. All’epoca correvano i primi anni del XVI secolo e nella Città dei Dogi infervorava un acceso dibattito sul futuro della laguna. Che poi, come ben sanno tutti i veneziani, è il futuro stesso della città. Perché non c’è Venezia senza laguna, né laguna senza Venezia.

Alle tesi del Sabbadino, convinto che la laguna fosse un organismo vivo e, come tale, andava accudita, protetta e gestita giorno per giorno, assecondando il suo millenario respiro tra le maree periodiche e la entranti acque fluviali, si opponeva tale Alvise Cornaro, un “nobilhomo” padovano che aveva costruito le sue fortune economiche e politiche come proprietario terriero.
Detto Cornaro, leader del partito agrario, non aveva nessuna specifica competenza in idraulica ma ugualmente sosteneva che la laguna doveva essere dominata e arginata. Acqua e terra, diceva il Cornaro, andavano nettamente separate per impedire alle maree di invadere i campi. I canali inutili alla navigazione e al trasporto delle merci, dovevano essere interrati e le barene bonificate per recuperarle all’agricoltura.

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Così abbiamo ricordato il massacro di Odessa
CISNU

Centro Informazione e Solidarietà con la NovoRossIya e l’Ucraina resistente

 

Torino        -           2 Maggio 2015

 

Così abbiamo ricordato il massacro di Odessa a Torino il 2 maggio presso la parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca.

Il CISNU aveva indetto un presidio/veglia per la rimembranza dei Martiri del feroce massacro, compiuto alla Casa del Sindacato della città (eroina della Grande Guerra Patriottica). Per non dimenticare.

Alle 15.00 è stata allestita la Mostra fotografica e la distribuzione dei materiali informativi e l’esposizione dei libri sull’Ucraina e Donbass, presso il cortile della Parrocchia. Ci sono poi stati gli interventi e le testimonianze di Enrico Vigna, di Padre Ambrogio, di Svetlana I. e Larisa L.

Alle 16.00 c’è stata la funzione funebre in memoria dei martiri caduti, tenuta da Padre Ambrogio

Alle 16.30 la commemorazione del CISNU e un saluto ai martiri, con la tradizione slavo ortodossa

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Seminario N°3. Nascita di un califfato in Medio Oriente
CIVG

 

Intervento unico

 Nascita di un califfato. Retroterra storico e ragioni politiche.

 

 

Relatore: Angelo Travaglini

Modera: Luigi Cecchetti