Lettera aperta al Presidente Giorgio Napolitano

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Roma, 2 Gennaio 2015

                                                                                         

Lettera aperta al Presidente Giorgio Napolitano

Signor Presidente,

ho seguito con molta attenzione e partecipazione il Suo discorso di fine anno in televisione, nel quale Lei ha evitato di far cenno alla “vicenda dei Marò”, fatto che ha sollevato anche qualche critica. Mi consenta di concordare con Lei sulla opportunità di non toccare questo delicatissimo tema anche in seguito alle recenti conferme (legate a proteste e proteste dell’India, vedi Hindustan Times[1]) che confermano che la posizione della nave Lexie all’atto della sparatoria del 12 febbraio 2012 era 20,5 miglia dalla costa e non a 33 miglia, come apparso nel comunicato del Ministero della Difesa del 15 febbraio 2012, dove si afferma che la posizione della Lexie era a circa 30 miglia dalla costa. Senza mezzi termini, mi permetto di osservare che questo è un “falso assoluto”, falso che ha condizionato tutta la impostazione giuridica della vicenda in Italia, facendo credere che la Lexie non si trovasse in acque contigue (dove l’India poteva far valere le sue leggi in base a quanto stabilito dalla Convenzione di Montego Bay – UNCLOS), ma in acque internazionali, requisito del resto indispensabile affinché in base all’accordo tra Confitarma e Ministero Difesa il personale del Nucleo di Protezione potesse intervenire e potessero esistere le condizioni per applicare la legge antipirateria italiana 130/2011. Addirittura un Ministro degli Esteri si è dimesso basandosi sul fatto che riteneva che l’incidente fosse avvenuto in acque internazionali mentre è avvenuto in acque contigue, acque che in base alla Convenzione di Montego Bay si estendono fino a 24 miglia dalla costa.

Come ho ribadito in numerose circostanze, ritengo inaccettabile per la dignità dell’Italia stessa, che si continui ad affermare che la nave si trovava in acque internazionali (con le conseguenze che ne derivano) mentre ciò non corrisponde in alcun modo a verità (vedi precisazioni in merito, in nota).

Mi sono permesso già in precedenza di chiederLe di riunire il Consiglio Supremo di Difesa per chiarire in modo inequivocabile i termini in cui si è svolta la vicenda, mi permetto ora di rinnovarLe la suddetta richiesta, prima del termine del Suo mandato. Qualora ciò non fosse possibile, mi permetto di chiederLe di presentare all’India in nome del Nostro Paese, insieme al cordoglio per la morte dei suoi concittadini (e la connessa grave lesione dei diritti umani, involontariamente verificatasi nei loro riguardi), le scuse formali dell’Italia per l’errore commesso.

Ritengo che l’immagine dell’Italia nel mondo non possa rimanere macchiata dal fatto che l’Italia, attraverso il suo Ministero della Difesa, abbia avallato un falso.

 

Grato di quanto potrà e vorrà fare in merito, La prego di accettare i migliori auguri per la Sua attività futura, ringraziandoLa del lavoro compiuto per l’Italia.

 

Falco Accame, Ammiraglio in pensione

Presidente Anavafaf e Comitato Seagull

e Presidente Onorario del Centro Iniziative per la Verità e Giustizia

 

 

Nota sulla posizione della Lexie e sulle notizie ufficialmente fornite in merito

Si legge nel comunicato ANSA del 20-02-12, a firma di Vincenzo Sinapi:

<< I dati forniti dal satellite dicono che infatti la Enrica Lexie era a 33 miglia dalla costa, anche se nel rapporto inviato subito dopo il fatto dal comandante alla società armatrice Fratelli D’Amato[…] si parla di un 'target' segnalato sul radar a "circa 20 miglia da Alleppey Town">>.

Nelle notizie reperibili su http://www.seeninside.net/piracy/it-fatt.htm si legge il comunicato seguente (vedi anche perizia del Dottor Luigi Di Stefano):

<< 15 Febr. 16.00 Ora locale. - Mentre l'unità navale M/T Enrica Lexie navigava in coord 091702N-0760180E distanti 20 NM dalla costa precisamente al largo di Allepey (India), l'Ufficiale di guardia in plancia informava il team di sicurezza di un bersaglio presente sul radar privo di numero identificativo a circa 3 Nm a prora dritta dell'unità con rotta a puntare>>. Omissis.

Il Ministero della Difesa, nel comunicato stampa n° 4 dello stesso 15 febbraio afferma:

<< I fucilieri del Reggimento San Marco imbarcati come Nucleo di Protezione Militare sui mercantili italiani in zone sotto minaccia dei pirati, sono intervenuti, oggi, alle 12,30 italiane, sventando un ennesimo tentativo di abbordaggio. La presenza dei militari della Marina ha dissuaso cinque predoni del mare che, a bordo di un peschereccio hanno tentato l’arrembaggio alla Enrica Lexie, a circa 30 miglia a Ovest dalla costa Meridionale Indiana>>. Omissis.



[1] Vedi anche in merito comunicato AGI.it, Tgcom24, Corriere della Sera, ilFatto Quotidiano, il Messaggero, dell’8 settembre 2012.