La confessione di due soldati dell’esercito ucraino

6 agosto 2014

Donec’k, 4 agosto 2014. Intervista a due membri dell’esercito ucraino fatti prigionieri dai miliziani del Donbass. Uno di loro e’ il comandante del lanciarazzi “Grad” della 93esima brigata delle forze armate dell’Ucraina.

 

“Presentati, per favore” :  “Pabs Sergej Ivanovich

“Di dove sei?”:

Dell’Oblast’ di Kirovograd”  “

Come sei finito nell’esercito?”

“Sono venuti da me di notte. Mi hanno detto di andare a fare dieci giorni di addestramento. E io ci sono andato”

“Quando e’ successo?” 

La prima volta che mi hanno chiamato alle armi era il 21 marzo. Il 3 aprile mi hanno preso per dieci giorni”.
“Presentati anche tu, per favore”

Lysenko Aleksandr Valer’evich” 

“Di dove sei? Dove vivi?” 

Sono di Dnepropetrovsk. Vivo la’. Mi hanno mandato la cartolina a casa: avrei dovuto presentarmi al Comando di distretto militare alle otto del mattino. Mi sono presentato e mi hanno preso. Hanno detto che l’aggiornamento sarebbe durato dai 10 ai 45 giorni” 

“E da quanto tempo va avanti questo “aggiornamento”?”

Da quasi quattro mesi”.
“Qual e’ la tua specializzazione militare?”

Comandante di un mezzo militare

Di quale mezzo?”

Di un Grad”

E la tua?”

Ricognitore telemetrista

“Eri gia’ comandante quando hai fatto il servizio militare?” 

Si’, ero comandante di un obice D-30” 

“Quindi possiamo dire che sei un artigliere esperto”

Beh, durante il servizio militare ho sparato una volta sola. Da quando mi hanno preso ho sparato solo con la mitragliatrice al poligono, e basta” 

“La tua unità era di base a Karlovka, vicino a Donec’k?” 

Si’” –

“Quanti Grad c’erano alla base?” 

Credo quattro”.
“Avete bombardato?”

Si’” 

“Dove? Verso Donec’k?”

Mi sembra di si’. Si’

“Guardiamo in faccia la realtà”

Beh, era in quella direzione (fa un cenno con la mano), quindi...” 

“In qualità di comandante di un lanciarazzi Grad, perlopiù esperto, sapevi cosa stavi bombardando?” 

Lo sapevo” 

“Anche tu hai preso parte ai bombardamenti di quartieri residenziali?” 

Telemetrista: “No. Non ho nulla a che fare con i lanciarazzi Grad

“Dove si trovava la vostra base dopo Donec’k?”.
Ci siamo spostati a Zelenoe, nel distretto di Krasnoarmejsk”

“Quanti lanciarazzi c’erano? Quante volte avete bombardato?”

Ce n’erano due. Ma da quel luogo non abbiamo bombardato. Siamo soltanto andati a fare rifornimento di munizioni” 

“Se siete andati a prendere delle munizioni, vuol dire che da qualche parte le avete utilizzate” 

Io non le ho usate

“Stai dicendo che la tua squadra non ha utilizzato i Grad?”

 “Della mia squadra e’ rimasto solo l’autista, tutti gli altri sono stati dislocati”.
“Chiaro. Che lavoro facevi da civile?”

Il cuoco. Ho lavorato come muratore e come cuoco” 

“Quanto prendevi?”

“1100, 1200 grivnie”

“Quanto ti hanno pagato dopo l’arruolamento?”

Una volta mi hanno dato 5000 grivnie

“E prima?”

Prima 160 e 150, e basta. Dicevano si trattasse di un anticipo, noi lo sapevano... La prima volta ci hanno dato 160 grivnie e stavolta 5000. Poi basta”.
“E tu che lavoro facevi?”

Da civile? Il muratore

“Quanto prendevi?”

Dipende

“In media”

In media 2500 grivnie

“Quanto ti pagava il governo ucraino?” –

Lo stesso: all’inizio 100-160 grivnie. E stavolta me ne hanno date 5000” 

“Come venivano indicati gli obiettivi dei Grad? Capivi che cosa stavi bombardando?”

Mi dicevano che non stavo bombardando il centro abitato, la città, ma i dintorni”

“Ma essendo comandante dovresti capire che stai bombardando la citta’...”

 “Ne sono consapevole. Ma facevo semplicemente ciò che mi dicevano di fare. E comunque ho aperto il fuoco solo due volte”

 “Eseguivi degli ordini?”

”.
“Spesso accusano la Repubblica Popolare di Donec’k di bombardare le proprie citta’. Credete davvero che le persone che vivono qui bombardino la propria città?”

“No

“E prima?”

Là ci mostrano di continuo, ci mostrano questo... Beh, quello che ci avete mostrato voi oggi, ce lo mostravano anche loro, ma dicevano che eravate voi...”.
“Dimmi il tuo parere. Sei un soldato. Ma in quanto persona, ucraino, nostro connazionale, se non sbaglio vieni da Dnepropetrovsk, cosa ne pensi della moralità e dell’etica del tuo Comando, che ti ordina di bombardare i centri abitati? Vorrei sapere in quali rapporti sei adesso con il tuo Comando” - Il telemetrista sospira. “Non c’e’ alcun rapporto. Proprio nessuno. Per loro siamo soltanto...”, scuote la testa.
Comandante: “Come hanno detto, carne da macello” 

“Stavano parlando di noi miliziani?”

No, lo hanno detto anche di noi

“Che siete carne da macello?”

Gia’. Ci danno degli ordini, e se non vuoi eseguirli, sei finito, 30 anni di galera. Se ne fregano” “Sarebbe a dire che vi hanno spaventati così apertamente?”

Sì. In questi quattro mesi sono stato a casa una volta sola. A trovare la mia famiglia. E basta, ci sono stato da poco. Non ci lasciano andare, ci dicono domani, dopodomani. Volevamo anche votare, ma non ci hanno dato il permesso” 

“Non vi hanno lasciato votare?” 

No. Non abbiamo votato. La maggioranza di coloro che sono stati arruolati non hanno votato. Persino i soldati che non si trovavano in prima linea e che avrebbero potuto votare non hanno avuto il permesso di farlo”.
“Sarebbe a dire che state eseguendo gli ordini di un governo per il quale non avete nemmeno votato?” 

“E’ così. Quando sono stato a casa ho visto il presidente sul giornale. Non l’ho visto nemmeno in televisione

“Perche’ non avete detto niente? Si tratta di una grave violazione dei diritti costituzionali”

“Nessuno ci lascia andare” - “Tutti si lamentano con il proprio comandante, ma nessuno porta avanti questi reclami” - “Qui almeno le porte sono aperte, là invece se ne fregano”.
“Davanti a voi c’e’ una scheggia di Grad. Ne siete consapevoli? Sapete in che modo e’ finita qui, in questa zona?”

Lo sappiamo” 

“Che cosa vorreste dire agli abitanti di Gorlovka?”

Chiedere che ci perdonino per... semplicemente... a noi dicevano una cosa, e oggi ho saputo tutto, ho capito che le cose non stanno così, che non siete voi a bombardare i civili, siamo noi” 

“Sapete che adesso tutti i mass media ucraini si metteranno a gridare che vi abbiamo torturati, derisi, per convincervi?”

 “Si’”.
“Avete fatto una dichiarazione molto importante: che non vi hanno nemmeno dato il permesso di votare. Probabilmente si tratta di una delle dichiarazioni più grave che abbia sentito negli ultimi tempi. Potete confermare ancora una volta, in questo momento di lucidità, che non vi hanno permesso di votare?” 

“Si’” - “Si’”

“Tutto chiaro”.

 

Da livejournal - Traduzione de latanadellorso