CIVG Informa N°39

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Ucraina: N.Vitrenko denuncia il colpo di stato neonazista sostenuto dalla NATO
Christine Bierre

26 febbraio 2014

Intervista con Natalia Vitrenko, presidente del Partito Socialista Progressista di Ucraina. Oppositrice di Janoukovitch, N.Vitrenko denuncia il pericolo neo-nazista che minaccia l'Ucraina da quando UE e USA hanno legittimato e reso incontrollabile l'estrema destra ucraina.

 

Alla giuda di una delegazione giunta dall'Ucraina, l'ex candidata alle presidenziali Natalia Vitrenko, economista e fondatrice del Partito Socialista Progressista di Ucraina (PSPU), ha iniziato il suo tour europeo il 24 febbraio a Parigi, dove ha incontrato diverse personalità.

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Pridnestrovie/Transnistria NOTIZIE – Marzo 2014
Enrico Vigna

      

 

Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della PMR in relazione all'adozione della Crimea e Sebastopoli alla Federazione Russa

19-03-2014

 

La Repubblica Moldava di Pridnestrovie (RPM) è molto incoraggiata dal Decreto del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin "Sul riconoscimento della Repubblica di Crimea"; così come dal discorso del leader russo dedicato alla adesione di due nuove entità costituenti il Federazione russa: la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli. Il ritorno di Crimea alla Russia è stata una decisione molto semplice in base alla posizione univoca del popolo di Crimea e di tutti i russi. Negli ultimi anni nelle relazioni internazionali il diritto dei popoli all'autodeterminazione sta diventando un principio efficace per costruire un mondo più giusto e sicuro. Pridnestrovie ha osservato con particolare attenzione il processo di auto-organizzazione del popolo di Crimea. Tiraspol ha gioito sinceramente quando il popolo di Crimea e Sebastopoli hanno avuto la possibilità di esprimere la loro volontà. Durante questi giorni critici, è difficile sottovalutare l'assistenza della Federazione Russa che ha garantito la pace civile e la stabilità nella penisola, e ha impedito la possibilità  di escalation di violenze nella regione multienica.

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L'ESM e la sua costituzionalità
Gian Paolo Caiazzo

18 marzo 2014

 

La Corte Costituzionale tedesca ha decretato costituzionale il Fondo salva-stati, l'ESM, e i giudici supremi tedeschi hanno ribadito la legittimità delle azioni avviate da Bruxelles e dalla Banca centrale europea per salvare l'euro.

Di fatto i giudici hanno stabilito che il fondo da 700 miliardi di euro, approntato per salvare l'euro da attacchi speculativi, non viola i diritti del parlamento tedesco in materia di politiche economiche: almeno fino a quando, comunque, il Bundestag avrà sufficiente potere di controllo sullo stesso ESM. Mica male come garanzia.

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IRAQ Notizie – Marzo 2014
CIVG

 

Il CIVG aderisce al Comitato Internazionale per la Liberazione di Tarek Aziz ( vedere in civg.it) e fornisce con questo aggiornamento delle informazioni circa la situazione dell’ex vice Primo Ministro iracheno e della Resistenza irachena contro l’occupazione statunitense.

 

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Le tecniche del colpo di stato “democratico”. Ancora Occidente contro Oriente e contro Sud
Giorgio Riolo

L'egemonia Usa nel mondo agisce in un contesto molto cambiato dai tempi della guerra fredda, del mondo bipolare (o tripolare, se consideriamo anche i movimenti di liberazione e i paesi non-allineati). Oggi non è assoluta e indiscussa. Nuovi attori e nuovi competitori si sono affacciati. Tuttavia gli Usa giocano le loro carte per mantenere questa egemonia, repubblicani e democratici al governo, non importa.

Le guerre umanitarie e l'esportazione della democrazia sono i mezzi, i veicoli preferiti in questa fase per mantenere un ordine mondiale a loro favorevole, economicamente e geostrategicamente. Per esempio, il contesto attuale e i cambiamenti dei rapporti di forza in America Latina non consentono un bel colpo di stato, brutale e sanguinoso, come si faceva nei bei tempi andati, come in Cile nel 1973. In Venezuela, contro Chavez e la rivoluzione bolivariana, gli Usa ci tentano in vari modi. Nell'aprile 2002 tentarono sempre con i loro scherani interni, “oppositori democratici”, ma troppo palese fu l'ingerenza. Ora in America Latina esistono alleanze regionali importanti antiegemonia Usa e i giochi si complicano.

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Abitanti in Alaska e della Striscia di Gaza chiedono l’unione alla Russia
Anna Dolgov

25 Marzo 2014

  

Una petizione per la secessione dell'Alaska dagli Stati Uniti e per l’unione con la Russia e per ottenere la cittadinanza russa ha raccolto più di 12.000 firme in pochi giorni.

L’unione della Crimea alla Russia in seguito ad un referendum  ha prodotto  appelli provenienti da luoghi lontani tra loro come l'Alaska e la Striscia di Gaza per chiedere il voto su un loro incorporamento con la Russia.

Una petizione per la secessione dell'Alaska dagli Stati Uniti e per l’unione con la Russia ha raccolto più di 12.000 firme in pochi giorni sul sito della Casa Bianca, pochi giorni dopo che è stato inviato da un residente locale.

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Un'altra Crimea in Bosnia, Banja-Luka chiede l'indipendenza
Artem Kobzev

21 marzo - 2014

Col tempo sulla mappa mondiale può comparire un nuovo Stato sovrano: la Repubblica Serba. Attualmente questa formazione fa parte della Bosnia-Erzegovina, ma il leader della Repubblica Serba Milorad Dodik sta perorando l’idea della indipendenza.

Precisando che, come dicono gli esperti, i motivi giuridici per la proclamazione dell’indipendenza di Banja-Luka sono di gran lunga più numerosi rispetto al caso del Kosovo.

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Che “carini” eh? Non vi viene voglia di unirvi a loro...
Paolo Borgognone

Fonte: http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/14_marzo_23/venezuela-bacio-pietra-pugno-cosi-si-combatte-regime-d0852f28-b26f-11e3-a842-5090550d57eb.shtml 

 

Sulla crisi politica in Venezuela i principali organi d'informazione maistream da varie settimane stanno proponendo stereotipi politico-mediatici tesi a suscitare consenso attorno alla causa neoliberista dell’opposizione, che come sappiamo mette insieme tutti, dai fascisti agli zombie trotzkisti, passando per i giovani-bene “cui tutto è dovuto per nascita e censo”, di Caracas e Miranda.

Vogliono costruire l’idea di una «rivoluzione democratica per i diritti di libertà individuali e l’amore» (gli unici “diritti”, per così dire, riconosciuti in Occidente, perché funzionali alla perpetuazione sine die del meccanismo consumistico di riproduzione del capitalismo odierno, mentre i diritti collettivi, sociali e nazionali, vengono definiti dalla stampa aziendale «espressione di un passato ormai anacronistico»), contro un governo denunciato, del tutto arbitrariamente, come «militare», «autoritario» e «repressivo».

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