CIVG Informa N°36

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La fusione fra le aziende sementifere porta al dominio sulle forniture alimentari mondiali

Di Ethan A. Huff


Lungo tutto l’arco della storia dell’agricoltura di tutto il mondo, l’attività agricola è sempre stata un settore a parte dell’economia: piccole ed autosufficienti famiglie di agricoltori erano la condizione standard nella maggior parte delle culture. Anche quando le piccole fattorie crebbero e si specializzarono nell’arco degli anni, molti continuarono a mettere da parte semi o ad acquistarli da altri agricoltori, il che manteneva il controllo dell’agricoltura nelle mani della sua gente. 

 Oggi, invece, è tutto cambiato dato che i grossi complessi industriali chimici ed agroalimentari hanno acquisito, o si sono fusi con, aziende produttrici di sementi e di altre componenti del settore agricolo. Inoltre, sono riusciti con successo ad imporsi sul mercato delle sementi geneticamente modificate con elementi transgenici (OGM). 

 Questi fattori principali, insieme con altri, hanno facilitato l’avanzata verso il controllo globale dell’agricoltura da parte dei grandi gruppi industriali, e da lì, il controllo sulle forniture alimentari mondiali. La misera situazione attuale non è un effetto improvviso, ma ha subìto un’accelerazione decisiva subito dopo l’introduzione, alla metà degli anni ‘90, delle sementi OGM. Da quel momento, i grandi gruppi industriali multinazionali quali la Monsanto, la DuPont e la Syngenta, hanno agguantato una bella fetta di controllo sull’industria mondiale delle sementi, con l’effetto di limitare gravemente la diversità e la libertà agroalimentare.

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Dilma dice il blocco e conomico di Cuba è ingiusto

Agência Brasil

 

Nel suo primo impegno ufficiale a Cuba, lunedì 27, il presidente del Brasile Dilma Rousseff ha dichiarato che il blocco economico imposto a Cuba dagli Stati Uniti a partire dagli anni '60 è ingiusto. "Pure essendo sottoposta a un embargo economico ingiusto, Cuba è uno dei tre maggiori produttori commerciali dei Caraibi", ha ricordato il presidente nel suo discorso di inaugurazione della prima fase del Porto de Mariel, a 45 chilometri da L'Avana, capitale del paese.

Porto

Il porto è costato 957 milioni di dollari e, di questo totale, 682 milioni sono stati finanziati dalla Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (BNDES). Secondo il “Blog do Planalto”, per autorizzare il finanziamento, la banca ha chiesto in cambio che almeno 802 milioni di dollari fossero spesi in Brasile, per l'acquisto di beni e servizi nazionali. Hanno partecipato all'inaugurazione anche i presidenti Evo Morales (Bolivia) e Nicolas Maduro (Venezuela),.

La zona del porto è pari a 450 chilometri quadrati e, durante la sua costruzione , sono stati creati 150.000 posti di lavoro in Brasile, diretti e indiretti. Secondo Dilma Rousseff l’aspettativa è che con l’entrata in opera del porto e della Zona Speciale di Sviluppo di Mariel il coinvolgimento di Cuba aumenterà sostanzialmente.

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Italia: povera, ignorante e inefficiente
Agoravox

 

Così è stata fotografata dal rapporto "Noi Italia 2014" dell'Istat.

 

Un compendio di dati, raccolti soprattutto nel 2012, che racconta di un paese dove una famiglia su quattro si trova in gravi difficoltà economiche e sei famiglie su dieci devono sbarcare il lunario con meno di 2500 euro il mese. Poveri in un paese che è ormai diventato più povero della media della UE allargata, vale a dire mettendo nel conto anche i paesi ex comunisti.

Il nostro PIL pro capite nel 2012 è diminuito del 2,8% col risultato che ora è dello 1,6% inferiore alla media dell'Unione, mentre, all'inizio del millennio gli era di poco meno del 18% superiore. Effetti della crisi? Certo, come alla crisi si devono un tasso di disoccupazione generale che ha raggiunto il 10,7% e, soprattutto, che più di un terzo dei giovani (il 35,3%) sia senza lavoro.

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KRAJINA Notizie - Febbraio 2014
Forum Belgrado Italia e CIVG

Veritas: identificati i resti di 14 serbi della Krajina

18/10/2013

Trovati i resti di vittime serbe uccise durante la guerra in Croazia del 1991-1995. Secondo un rapporto della ONG Veritas, le vittime sono serbi provenienti dai territori della Lika, Dalmazia, Kordun, Banija e della Slavonia. I resti identificati eraono stati esumati da una fossa comune o individuali, oltre 12 anni fa.

Veritas possiede un’elenco con i nomi di 1920 serbi scomparsi durante la guerra in Croazia, nel territorio della Krajina Serba; di essi 1317 son civili e 516 donne. Veritas ha dichiarato che possiede indizi che ci sono circa 440 luoghi di fosse comuni ancora non esumate, che contengono vittime serbe, nonostante siano passati gia’ 18 anni dalla fine della guerra.

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Montecchio Maggiore (VI)- Sciopero dei lavoratori della coop. Libera

ADL Cobas Vicenza

Dalle 5 di mattina di lunedì 27 gennaio le lavoratrici e i lavoratori, anzi, “soci lavoratori” della cooperativa Libera di Occhiobello (Ro), impiegati presso la Xylem, multinazionale americana che produce macchinari per il trattamento delle acque, sono in sciopero e permangono davanti ai cancelli della fabbrica. Lo stato di agitazione è stato proclamato dall’assemblea dei lavoratori in seguito al trasferimento a Monselice (Pd) del loro delegato sindacale. Un atto gravissimo, una ritorsione contro chi si è esposto in prima persona per organizzare i compagni di lavoro, aderendo massicciamente ad Adl Cobas e costituendo la RSA, per tutelare i lavoratori/lavoratrici che operano in regime di subappalto per conto della Arcese Trasporti di Arco (Tn), che ha in appalto la logistica della Xylem.

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La disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media
Diego Siragusa

 

Durante i miei frequenti incontri per presentare il mio ultimo libro sul terrorismo israeliano, ho preso l’abitudine di fare un test al pubblico per mostrare quanto siano ingannevoli i mezzi di informazione ai quali, di solito, prestiamo una certa fiducia. L’esempio più efficace è l’attacco alle Torri Gemelle avvenuto l’11 Settembre 2001 a New York. Esordisco dicendo che quasi tutto il mondo seguì in diretta, e per molte ore, tutte le fasi di quello storico avvenimento e, quindi, dovremmo avere tutti una conoscenza abbastanza omogenea di quell’avvenimento attraverso una narrazione comune. Il pubblico acconsente. Faccio la domanda: “Quanti furono gli edifici crollati al suolo a New York l’11 settembre 2001?” Osservo subito qualche indecisione. Alcuni temono di dare una risposta errata: balbettano o tacciono. Altri rispondono: “Due!... Tre!... Quattro!...” Osservo che quelle risposte sono evidentemente contraddittorie e confermano che non vi è un’unica narrazione. Chiedo quali sono gli edifici. Alcuni dicono: “La torre n° 1 e la n° 2”. Altri, più informati ma pochissimi: “La n° 1, la n° 2 e la n° 7”. Altri:“Le Torri Gemelle e il Palazzo della Dogana” che, in realtà, non cadde ma fu gravemente danneggiato. Quando mostro il film che mostra il crollo dell’edificio n° 7, avvenuto alle ore 17, 27, senza essere stato scalfito neanche da un passerotto distratto, osservo un notevole aumento dell’interesse e dell’attenzione tra i miei ascoltatori.

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Pensano di ridurre ancora le pensioni di reversibilità. E’ IL “NUOVO” CHE AVANZA
CUB

E’ una pensione di reversibilità che spetta ai familiari superstiti del pensionato o del lavoratore in caso di morte. 

L’importo spettante ai superstiti (L. 335/95) è una percentuale della pensione dovuta al lavoratore deceduto ovvero della pensione in pagamento al pensionato deceduto.
•    60%, solo coniuge;
•    70%, solo un figlio;
•    80%, coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;
•    100% coniuge e due o più figli ovvero tre o più figli;
•    15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.

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Se non vi piace la Storia…falsificatela!
Mahmoud Jaran

 

Molti pensatori e filosofi di tutti i tempi, orientali e occidentali, hanno considerato e considerano la Storia un campo di studi assai invidiabile da parte delle altre discipline umanistiche. Il fascino della Storia non è dovuto soltanto al suo alto, nonché affascinante dinamismo che potrebbe condurre qualche volta ad una certa conflittualità, per non dire contraddittorietà, si pensi all’invito di Edward Said ad una “lettura contrappuntistica” della storia coloniale; ma esso è determinato anche dalla sua particolare suscettibilità alla contraffazione. Anatole France combinò questa caratteristica dello storicismo con un aspetto estetico quando disse nel 1881: “Tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi.” (Le crime de Sylvestre Bonnard).

E dato che la Storia non è altro che una “irascibile e bugiarda vecchia signora”, come la dipingeva Guy de Maupassant, necessita “truccarla” perché sia adatta ai pensieri degli storici e, soprattutto, alle agende dei politici.

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Srebrenica
Aldo Bernardini

 

Docente Ordinariodi Diritto Internazionale nell’Università di Teramo

 

1. Srebrenica, la Auschwitz degli anni ’90. L’Aja, la Norimberga attuale. Equiparazioni oggi correnti, sono fra i mantra dell’ideologia imperiale, i derivati del mostruoso sistema di “giustizia penale internazionale” che alquanto spensieratamente si pretende discenda dal Tribunale di Norimberga, al quale fu assegnato di giudicare i criminali del nazifascismo tedesco. Sulla base dell’accordo internazionale di Londra dell’8 agosto 1945 fra le quattro grandi Potenze (Unione Sovietica, USA, Gran Bretagna, Francia) che occuparono la Germania debellata nel secondo conflitto mondiale.

Srebrenica. Quale Srebrenica? La conclamata strage di (si dichiara) 8000 musulmani ad opera dei Serbi di Bosnia nel 1995 – la strage detta ma che secondo molti forse non ci fu, almeno nei termini della presentazione usuale -, o quella non detta, ma che ci fu, dei serbi perseguitati, trucidati, espulsi, soprattutto ma non solo nel 1995 intorno a Srebrenica e altrove, inclusa la Kraijna di Croazia? Su tutto ciò, Autori varii Il dossier nascosto del “genocidio” di Srebrenica, La Città del sole, Napoli 2007.

È davvero esistito il massacro (quello “ufficiale”) di Srebenica?

Oramai bisogna dubitare di tutto. Tante volte siamo stati ingannati:

Vi ricordate il famoso massacro di Timisoara attribuito a Ceaucescu ed alla sua crudele “Securitate”? Quanti di noi sanno oggi che i cadaveri fotografati erano quelli di persone decedute per cause naturali e “straziati” non dalle torture, ma dall’obduzione condotta dal personale medico dell’ospedale municipale?

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