Senza titolo ...qualche buona notizia - Agosto 2025

A Genova, giovedì scorso, i "camalli” (i lavoratori che scaricano e caricano le merci) del porto hanno bloccato l’imbarco di un cannone fabbricato diretto in Arabia Saudita e prodotto dalla OTO Melara/Leonardo S.p.A. (di proprietà pubblica per il 30% e azionista di varie altre società che forniscono da sempre armi ad Israele, il cui ex advisor, attuale ministro della Difesa Guido Crosetto - che fa parte di quei nanetti che si stanno svegliando oggi ha detto, bontà sua, che "Il governo di Israele ha perso ragione e umanità. Combattere i terroristi non è più una scusa”...ma va’..). Saliti sulla nave e nonostante la polizia li abbia costretti a cancellare i filmati (ma alcuni sfuggono, come la foto che vedete), scoprono che sulla Barhi Yambu erano già stivati mezzi militari e 5/6 container di esplosivi.
Sono organizzati, i "camalli”, e uniti: dal CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) a USB , alla CGIL; e via via decidono lo sciopero, il blocco dell’imbarco e il blocco della movimentazione. Il cannone viene frettolosamente caricato su un camion che se la squaglia. Una volta di più i lavoratori di Genova gridano forte e chiaro la loro opposizione alla guerra, al genocidio e il loro sostegno al popolo palestinese.
Nel maggio 2021 a Genova, Livorno e Napoli scioperano e si rifiutano di caricare una nave della compagnia SIM che imbarca armi per Israele. In Belgio i lavoratori organizzati, con il loro rifiuto di movimentare materiali militari, già lo scorso anno avevano obbligato il governo vietare il trasporto di armi e merci dirette in Israele. Così avevano fatto i lavoratori del porto di Tangeri (Marocco), impedendo l’attracco di una nave della compagnia danese Maersk proveniente dagli USA che trasportava componenti e pezzi di ricambio per i cacciabombardieri F35 usati dall’aviazione nazi-sionista israeliana contro la popolazione civile di Gaza. Nel giugno 2021 anche a Ravenna i portuali impediscono alla nave Asiatic Liberty di caricare armi dirette al porto israeliano di Ashdod (l’armatore rinuncia al carico e al trasferimento delle armi).
Lo stesso avviene, dopo l’appello dei sindacati palestinesi nel giugno 2023, nel porto del Pireo (Grecia) dove i portuali e gli operai del settore metalmeccanico navale, bloccano un carico di munizioni diretto ad Haifa. E pochi giorni dopo avviene lo stesso in un porto del Kent (Gran Bretagna) e a novembre persino negli USA, nel porto di Oakland, i lavoratori bloccano un altro carico di armi destinato ad Israele. Lo stesso succede in Svezia e in Francia.
Una lotta a livello europeo, una rete operaia che collega i portuali: altro che le chiacchiere vuote dei nostri (e altrui) governanti, politici, pennivendoli vari. La solidarietà internazionalista dei lavoratori è concreta ed è l’unica cosa che davvero può cambiare lo stato di cose presenti.
Sidney, Australia. Domenica 3 agosto, nonostante i divieti della polizia, 300 mila persone hanno sfilato contro il genocidio nazi-sionista che avviene in Palestina, Una "marcia storica” per gli organizzatori e un avviso al governo australiano. Non a caso oggi leggiamo che il primo ministro dell’Australia annuncia che a settembre anche il suo paese "riconoscerà la Palestina, unendosi agli altri nanetti che l’hanno fatto in questi giorni (Francia, Gran Bretagna e Canada. La premier italiana "donna, madre, cristiana” Meloni tace...).
Londra, Inghilterra. Sabato 9 agosto migliaia di persone sedute a Parliament Square esibiscono cartelli su cui c’è scritto «Mi oppongo al genocidio. Sostengo Palestine Action». 350 arresti perché il "democratico” laburista capo del governo Starmer ha poco tempo fa messo fuori legge Palestine Action come gruppo terroristico. Cosa avranno mai fatto gli aderenti a Palestine Action?. Due attivisti, nel giugno scorso, sono entrati nella base della Royal Airforce Britannica di Brize Norton e hanno spruzzato vernice spray rossa su alcuni aerei militari in "ricordo delle vittime dei raid israeliani nella striscia di Gaza che il governo inglese continua a finanziare" denunciando che "ci sono voli giornalieri dalla base Raf Brize Norton alla base Raf di Akrotiri a Cipro, dove gli aerei britannici raccolgono informazioni, riforniscono di carburante i caccia e trasportano armi per commettere un genocidio a Gaza".
Da CIP Tagarelli












