Un appello dei lavoratori di GAZA ai sindacati e lavoratori del mondo
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- Scritto da Sicobas
27-07-2025

Ai lavoratori liberi ovunque nel mondo,
Ai nostri compagni nei sindacati e nelle federazioni sindacali internazionali,
Questa è la dichiarazione dei lavoratori di Gaza, emessa dalla Federazione Generale Palestinese dei Sindacati, rivolta ai lavoratori e ai sindacati del mondo. Un ultimo appello che hanno intitolato “Un grido prima della morte.” Questo messaggio ci giunge nel mezzo della fame e dell’assedio, da sotto le macerie delle fabbriche e delle case, e dal cuore di una guerra di sterminio che va avanti da quasi 22 mesi, accompagnata da una politica sistematica di fame di massa attuata da “Israele” con il diretto sostegno degli Stati Uniti e dei suoi partner europei.
Comunicato:
“La guerra israeliana ha distrutto l’80% delle case di Gaza, tutte le sue fabbriche, officine e fonti di sostentamento, e la maggior parte dei suoi terreni agricoli è stata rasa al suolo.”
Infatti, la vita dei lavoratori, pescatori, agricoltori e di tutti i settori produttivi della Striscia assediata è diventata un inferno vivente. Le loro famiglie sono ormai senza riparo e senza reddito. Non c’è cibo, né medicine. Un lavoratore afferma:
> “Siamo assediati dalle armi americane ed europee, soffocati dalla fame, dall’abbandono e dal silenzio — tutto nel tentativo di distruggere le nostre vite, spezzare la nostra resilienza e annientare la volontà di resistenza del nostro popolo.”
Oggi ci rivolgiamo di nuovo a voi, non solo come vittime, ma come lavoratori della Palestina: parte integrante delle classi popolari e lavoratrici di questo mondo, in lotta per la giustizia, la liberazione e la dignità. E vi chiediamo di:
1. Spezzare il silenzio e la complicità, far sentire la vostra voce all’interno dei vostri sindacati e federazioni, e denunciare le politiche di fame, assedio e massacro a Gaza.
2. Fare pressione sui vostri governi affinché cessino gli accordi sulle armi e la cooperazione militare con l’occupazione, e impongano sanzioni al regime sionista coloniale di apartheid.
3. Boicottare le aziende che sostengono l’occupazione, e ritirare gli investimenti sindacali da qualsiasi impresa, istituzione o ente che finanzi o tragga profitto dalla guerra.
4. Organizzare giornate di rabbia e solidarietà globale nelle fabbriche e officine, nei porti e negli aeroporti, nelle strade e nelle piazze pubbliche, in sostegno della Palestina e del suo coraggioso popolo.
Ci rivolgiamo in particolare ai sindacati dei marittimi e dei portuali, esortandoli a rifiutarsi di caricare o scaricare navi “israeliane” o dirette verso porti sionisti, e a fermare ogni forma di cooperazione marittima o commerciale con gli strumenti di guerra e assedio. Le vostre mani forti e le vostre coscienze risvegliate sono capaci di fermare la macchina dello sterminio e bloccare le spedizioni di morte dirette in Palestina. Mostrate all’umanità intera la forza della classe lavoratrice in lotta, quando si unisce in difesa della giustizia e dei valori umani.
Da qui, salutiamo con orgoglio e gratitudine i nostri compagni, i lavoratori portuali in Grecia, per la loro posizione di principio e coraggiosa, e per il loro ruolo guida nel boicottaggio delle navi “israeliane” e nel rifiuto della complicità nei crimini di guerra. Salutiamo anche i sindacati in Norvegia, Spagna, Francia, Canada e altrove per il loro ruolo pionieristico nella solidarietà concreta con il nostro popolo attraverso il boicottaggio delle istituzioni dell’occupazione. Invitiamo tutti i sindacati del mondo a tagliare ogni legame con la cosiddetta “Histadrut”, l’organizzazione sionista che si presenta come sindacato ma partecipa all’assedio dei lavoratori palestinesi, giustifica il genocidio a Gaza, e opera come parte integrante dell’apparato dell’occupazione israeliana.
Compagni lavoratori,
Quella che si sta perpetrando oggi a Gaza è una crimine di fame di massa sotto gli occhi del mondo intero: il suo scopo è quello di cacciarci e strapparci dalla nostra terra. Non si tratta solo di una guerra di sterminio fisico; è una serie di crimini che superano tutto ciò che è stato commesso dal nazismo e dal fascismo in Europa. È condotta con l’obiettivo di sottometterci distruggendo le stesse condizioni di vita e di dignità umana. Eppure, le classi popolari lavoratrici e i loro sindacati liberi nel mondo possiedono una storia, una forza e un coraggio sufficienti a sconfiggere queste politiche criminali — se uniscono le proprie forze e alzano la voce contro il colonialismo, il sionismo e la ferocia del capitalismo.
Vi promettiamo: Ricostruiremo di nuovo le università, le scuole, le istituzioni e le fabbriche di Gaza, come abbiamo sempre fatto dopo ogni guerra di distruzione americano-sionista. E continueremo a resistere, qualunque siano le difficoltà e le sfide.
Trasformiamo la rabbia in azione e la solidarietà in una presa di posizione concreta.
Spezziamo la politica della fame e alziamo la bandiera della lotta dei lavoratori per la giustizia —
Per una Palestina libera, dal fiume al mare”.
workers@masarbadil.org - da sicobas












