Ferrovieri. Cresce il fronte del NO al contratto
1 giugno 2025
Le due ipotesi di accordo recentemente sottoscritte, il CCNL Mobilità/ Attività Ferroviarie ed il Contratto di Gruppo FS, hanno registrato la disapprovazione di tantissimi ferrovieri – e stavolta non solo degli equipaggi – sia per l’assenza dei miglioramenti normativi attesi, anzi vi si riscontrano ulteriori scandalosi peggioramenti, sia per l’inconsistenza dell’incremento economico, con l’aumento dei minimi tabellari ben al di sotto della perdita d’acquisto causata dall’inflazione e con le competenze accessorie rimaste invariate, tranne qualche spicciolo qua e là.
I ferrovieri, scontenti più che mai, si stanno organizzando.
L’Assemblea Nazionale PDM e PDB, ben decisa a proseguire con la lotta, ha organizzato un incontro on line con all’ordine del giorno “un appello per il NO a questo contratto” per martedì 3 giugno (qui in basso i dettagli dell’evento).
Grazie all’iniziativa dei colleghi di CCNL Tavola Rotonda è nato un Comitato per il NO al referendum sul contratto, aggregando diversi gruppi e canali di confronto sui social.
La locandina dell’assemblea di coordinamento dei ferrovieri per il NO
È inoltre nato un gruppo Telegram denominato TUTTI (P)UNITI, nel quale numerosi ferrovieri scontenti di questo rinnovo si stanno confrontando su quali iniziative poter mettere in campo.
Anche i sindacati di base hanno confermato la loro opposizione a questo contratto.
USB ha dato “la propria valutazione fortemente negativa”, in quanto sul piano economico si ha “un aumento medio annuo nei tre anni di vigenza del nuovo CCNL di poco sotto l’8% a fronte di un dato di inflazione del 18%.”, mentre “la parte normativa non recepisce nessuna delle istanze elaborate dal basso. Anzi, sale forte la preoccupazione della possibile introduzione dell’agente “solissimo” nel trasporto merci in recepimento distorto di regolamentazioni europee.”
SGB ha definito l’accordo sottoscritto “Un contratto che insulta chi ha scioperato ogni due mesi con coraggio e lucidità”. Quindi “Questo contratto va rigettato con disprezzo. Non solo con un NO secco al referendum, ma con la ripresa del conflitto, dell’organizzazione, della coscienza collettiva.”
La CUB ha dichiarato che “Il rinnovo CCNL del comparto FS è indegno e offensivo verso migliaia di lavoratrici e lavoratori, che con anni di mobilitazione hanno evidenziato l’esigenza di migliori condizioni di lavoro e di un adeguato recupero salariale, dopo 30 anni di contratti al ribasso.” Invece “azienda e sindacati confederali hanno firmato la ennesima gabbiola, con peggioramenti normativi sostanziali”.
In alcuni comunicati del CAT è stato dato sul contratto “un giudizio pesantemente negativo.” Ciò in quanto “Nei testi non vi è nessun elemento migliorativo sulla normativa di lavoro e non c’è traccia degli alleggerimenti sull’orario di lavoro (già blandi) che erano stati promessi al personale dei treni.” Al contrario, si riscontrano “ulteriori peggioramenti: primo tra tutti l’agente solo anche di notte (in particolare il MEC 3 al settore merci è esteso a tutta la fascia 0.00-5.00)”.
Per quanto riguarda invece i sindacati firmatari, l’ORSA ha ritirato la propria firma. Il Consiglio Generale ORSA Ferrovie “ha constatato come alcune richieste fondamentali non siano state adeguatamente recepite nella versione attuale dell’ipotesi contrattuale” e ha quindi deciso “di non sottoscrivere l’attuale ipotesi di CCNL e il relativo contratto aziendale nelle forme presentate”, ritenendo che non rispondano “alle legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.”
Il Direttivo Nazionale SLM FAST-Confsal ha invece espresso “forte preoccupazione per una proposta contrattuale che non offre risposte adeguate alle rivendicazioni sostenute dai lavoratori”. Il FAST non ha però ritirato la firma, ma il Direttivo ha dato mandato alla Segreteria Nazionale di “Intraprendere tutte le strade possibili, al fine di trovare mitigazioni o rivalutazioni positive, onde evitare la non sottoscrizione dell’ipotesi di accordo”.
Anche alcuni gruppi di iscritti CGIL, CISL e UIL si sono detti in disaccordo con la firma. In particolare gli iscritti FILT- CGIL di Milano Centrale hanno dichiarato “una ferma e netta contrarietà all’ipotesi di rinnovo del CCNL” in quanto “Il compromesso raggiunto con l’Azienda risulta fortemente penalizzante per la nostra categoria, sotto tutti i profili: normativo, salariale e di sicurezza.”
I ferrovieri UILT Campania e gli iscritti e delegati Macchinisti e Capitreno UILT di Milano Centrale chiedono la revoca della firma, i primi contestando che “ci troviamo di fronte a un testo che sembra scritto più per accontentare le logiche di bilancio che le reali esigenze delle persone che rappresentate”, mentre i milanesi parlano di “un contratto distante da ogni singola cosa che era stata richiesta”.
Il Personale Mobile Liguria FIT- CISL ha infine espresso “profondo dissenso nei confronti dell’accordo siglato”, chiedendo in particolare “un revisione sull’accordo nella parte normativa che coinvolge aspetti importanti sulla sicurezza”.
È ora più che mai importante che tutti i lavoratori, i sindacati, i gruppi e i movimenti contrari a questo scempio camminino sulla stessa strada, con l’obiettivo di arrivare al referendum per sostenere un secco e massiccio NO all’ipotesi di contratto, mettendo in campo al contempo tutte le iniziative possibili per riaprire la partita.
La redazione di Ancora In Marcia