A 80 anni dalla vittoria sul nazifascismo

 

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Il 9 maggio 2025 segnerà l’80° anniversario della gloriosa vittoria degli Alleati sul nazifascismo, il più grande male nella storia della civiltà. La Serbia e il popolo serbo hanno dato un enorme contributo a quella vittoria e, insieme ai popoli russo e polacco, hanno subito il maggior numero di vittime per la libertà dell’Europa e del mondo. In questa occasione, associazioni indipendenti, apartitiche e non a scopo di lucro – Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, Club dei Generali e Ammiragli di Serbia, Fondo Diaspora per la Madrepatria, SUBNOR Serbia (Unione dei Veterani della Seconda Guerra Mondiale) e Associazione dei Veterani dell’Intelligence Militare – inviano il seguente APPELLO:

Invitiamo tutte le associazioni, organizzazioni e individui patriottici a dedicare quest'anno al più profondo omaggio a centinaia di migliaia di vittime della lotta serba per la libertà, agli eroi e combattenti per la liberazione nazionale, nonché ai milioni di vittime civili. Le loro sofferenze, i sacrifici e i meriti obbligano le generazioni presenti e future a ricordare eternamente, preservare e rafforzare l’eredità della libertà, dell’indipendenza e della dignità. Ricordare e rispettare la verità storica e gli enormi sacrifici umani è un prerequisito affinché altri rispettino la Serbia e il popolo serbo, i suoi diritti e i suoi interessi, oggi e in futuro.

Accogliamo con favore la partecipazione della Serbia, al più alto livello, e delle Forze Armate Serbe alla solenne celebrazione dell’anniversario della vittoria sul nazifascismo a Mosca. La verità storica è che il maggiore contributo alla vittoria sul nazifascismo è stato dato dall’Armata Rossa Sovietica, e chiediamo una ferma opposizione a qualsiasi tentativo di sminuire o sottovalutare il suo ruolo storico in quella vittoria. Insieme alle unità dell’Esercito Popolare di Liberazione e ai Distaccamenti Partigiani della Jugoslavia, ha dato un contributo inestimabile alle operazioni finali per la liberazione della Jugoslavia e di Belgrado. Esprimiamo la nostra più profonda gratitudine e ci inchiniamo alla memoria di oltre 10.000 soldati dell’Armata Rossa che hanno dato la vita in quella lotta comune.

 

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La partecipazione dei giovani e delle loro associazioni alla commemorazione di questo glorioso anniversario è essenziale affinché i liberatori eroici e il loro sacrificio siano sempre ricordati e rispettati. Il programma di commemorazione dovrebbe svolgersi durante tutto l’anno ed essere incorporato nelle attività curricolari ed extracurricolari di tutti gli studenti, nonché nei programmi delle istituzioni di informazione, editoria, ricerca e cultura.

Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per gli sforzi sistematici di alcune potenze globali di revisionare la storia, minimizzando la responsabilità del nazifascismo per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, per i genocidi contro altri popoli, incluso quello contro il popolo serbo, per i crimini contro la pace e l’umanità, per le pulizie etniche e per l’enorme distruzione che ha arretrato l’Europa e tutta l’umanità.

Condanniamo tutti i tentativi di equiparare i portatori del nazifascismo, gli occupanti e i loro collaboratori con i liberatori e i vincitori sul nazifascismo hitleriano. Siamo profondamente preoccupati per il ritorno del neonazismo e del neofascismo che, sotto la maschera dell’anticomunismo e della democrazia, si sta diffondendo nel continente europeo, con il coinvolgimento di alcune istituzioni europee come il Parlamento Europeo, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e altre. Nell’ex Jugoslavia, questa tendenza si riflette nella rinascita decennale dell’ideologia ustascia, ramo del nazifascismo responsabile del genocidio contro il popolo serbo, e nell’associazione e nel favoreggiamento di ex membri delle Potenze dell’Asse su base antiserba.

Invitiamo istituzioni e organizzazioni educative, scientifiche, culturali e informative a prestare maggiore attenzione alla conservazione della verità storica e all’affermazione delle conquiste civili della vittoria sul nazifascismo tedesco, in particolare valorizzando l’enorme contributo della Serbia e del popolo serbo alla causa alleata. Allo stesso tempo, tutti, secondo il proprio ruolo nella società, hanno il dovere di opporsi fermamente a ogni tentativo di falsificazione della storia. Lo dobbiamo alle immense vittime che sono parte della nostra identità nazionale e una garanzia del rispetto per i serbi e la Serbia nelle relazioni internazionali.

La scrittura e la stampa dei libri di testo su questo tema non devono essere trattate come una questione di mercato, ma esclusivamente come una questione educativa e dovrebbero essere considerate una responsabilità primaria dello Stato. Per quanto riguarda i programmi educativi, è obbligo delle autorità statali competenti garantire una presentazione adeguata e verificata della storia della Prima e Seconda Guerra Mondiale, nonché dell’aggressione NATO del 1999.

Il ruolo e il contributo della Serbia e del popolo serbo nella vittoria alleata, nell’opposizione alla politica di aggressione e dominio, nella lotta per il rispetto del diritto internazionale, in particolare del principio di uguaglianza nella sovranità, rendono la Serbia e il popolo serbo unici in Europa. Questa preziosa eredità deve essere affermata e difesa da tutti gli inganni e attacchi, interni ed esterni.

Invitiamo le istituzioni statali competenti ad adottare un documento sul genocidio del popolo serbo durante la Seconda Guerra Mondiale, a erigere un Memoriale serbo alle vittime del genocidio nel XX secolo e a completare il monumento della “Fiamma Eterna” dedicato alle vittime dell’aggressione NATO, situato nel Parco dell’Amicizia, Nuova Belgrado.

Sosteniamo l’avvio di una richiesta di risarcimenti di guerra contro l’aggressore NATO.

Invitiamo le associazioni di cittadini, le istituzioni delle amministrazioni locali, nonché le organizzazioni culturali ed educative a restaurare e preservare i monumenti ai soldati caduti e alle vittime civili dell’occupazione nazifascista, a dare o ripristinare i nomi di strade, centri culturali, biblioteche e altre istituzioni in onore degli eroi della lotta contro il fascismo, così come di tutti coloro che hanno difeso il paese dall’aggressione NATO.

Nonostante le sue lacune e manipolazioni, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, fondata 80 anni fa come risultato della vittoria sul nazifascismo, ha svolto un ruolo positivo nella promozione del dialogo, dei diritti umani, dello sviluppo e della risoluzione pacifica dei conflitti. Sosteniamo la riforma e il rafforzamento dell’ONU affinché rifletta i profondi cambiamenti nei rapporti globali e garantisca una rappresentanza più equilibrata delle regioni del mondo e delle aspirazioni dell’umanità verso un nuovo ordine democratico di Paesi trattati come eguali.

La responsabilità per la pace, lo sviluppo e il futuro dell’umanità non può essere espressa attraverso l’egoismo degli “eccezionali”, politiche guerrafondaie e una corsa agli armamenti insensata. Invitiamo al dialogo, alla convivenza e agli investimenti in una vita migliore, in scuole e ospedali anziché in mezzi di sterminio di massa e autodistruzione.

Sosteniamo: la conservazione e il rafforzamento delle alleanze delle guerre mondiali e dei partenariati strategici comprovati; la creazione di un ordine mondiale equo, di non interferenza e convivenza, in cui ognuno sia padrone del proprio destino e delle proprie ricchezze nazionali; una nuova architettura di sicurezza in Europa basata sul rispetto e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa per tutti; il controllo degli armamenti, la risoluzione pacifica delle controversie e dei conflitti internazionali attraverso l’eliminazione delle loro cause; l’elevazione della neutralità attiva della Serbia a livello costituzionale; una posizione internazionale equilibrata della Serbia, con lo sviluppo di relazioni e cooperazione con tutti i fattori importanti nei rapporti mondiali sulla base dei principi di uguaglianza; la risoluzione della questione della provincia autonoma del Kosovo e Metohia in conformità con la Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e l’annullamento di tutti gli atti contrari a tale decisione e alla Costituzione della Serbia; la risoluzione della crisi in Bosnia ed Erzegovina in conformità con l’Accordo di Dayton-Parigi, rispettando i diritti originari (acquisiti) della Repubblica Srpska, nonché l’abolizione immediata dell’istituto obsoleto dell’Alto Rappresentante.

Belgrado, 7 aprile 2025

 

Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali
Club dei Generali e Ammiragli di Serbia
Fondo Diaspora per la Madrepatria
SUBNOR Serbia (Unione dei Veterani della Seconda Guerra Mondiale)
Associazione dei Veterani dell’Intelligence Militare di Serbia

 

Traduzione a cura di Dimitri V. per Forum Belgrado Italia