Presentate al MASE le Osservazioni contro il Progetto “Sa Pedra Bianca” – Un atto di tutela per la Sardegna, il suo popolo e la sua autonomia
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- Scritto da Progressosostenibile
23 aprile 2025
E’ stato depositato, presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), il documento ufficiale di Osservazioni al procedimento di Verifica di Assoggettabilità a VIA relativo al progetto “Sa Pedra Bianca”, proposto dalla società Valmisa S.r.l. nel territorio del Comune di Osilo (SS).
COMUNICATO STAMPA
L'iniziativa è stata promossa dall’Associazione Progresso Sostenibile e dal Comitato Sardegna Sostenibile, in collaborazione con la Dr.ssa Giulia Moi, Ph.D. presso il King’s College di Londra ed ex europarlamentare, con una lunga esperienza nelle Commissioni europee per l’Ambiente, l’Agricoltura e il Mercato interno.
Le osservazioni presentate contestano con fermezza e precisione tecnica la legittimità, l'opportunità e la sostenibilità del progetto, ritenuto in evidente contrasto con la normativa vigente, regionale ed europea, e soprattutto con la volontà espressa dalla popolazione locale. Il documento sottolinea l’assenza di ogni intesa istituzionale con i Comuni di Osilo, Cargeghe e Ploaghe, come previsto dalla legge regionale sarda, e denuncia la totale mancanza di partecipazione pubblica, elemento fondamentale in ogni processo che incida sul futuro delle comunità.
L’area interessata, già sottoposta a vincoli paesaggistici, idrici e archeologici, rappresenta un ecosistema delicato e un territorio a forte vocazione agricola e pastorale. È un patrimonio comune della Sardegna, che non può essere sacrificato per un progetto minerario calato dall’alto, privo di trasparenza e affidabilità. A ciò si aggiunge la preoccupazione per il riutilizzo opaco di documentazione risalente a precedenti progetti contestati e mai chiariti del tutto, come nel caso della tristemente nota vicenda della miniera d’oro e il lago di cianuro di Furtei.
Nel suo contributo diretto, la Dr.ssa Giulia Moi ha voluto sottolineare l'importanza di un’azione che nasce dal basso, ma con un respiro europeo e una visione lunga:
«La Sardegna non è una terra di conquista né un laboratorio sperimentale per modelli di sviluppo che non tengono conto delle persone, della storia, del paesaggio e della natura. Questo progetto va fermato perché è sbagliato, pericoloso e non voluto. Difendere la nostra terra è un dovere politico, scientifico e morale».
In un passaggio particolarmente sentito, la Dr.ssa Moi aggiunge:
«Ho lavorato per anni nelle istituzioni europee, ma il cuore del mio impegno è sempre stato qui, tra la mia gente. La Sardegna deve poter decidere del proprio futuro, e ha il diritto di farlo nel rispetto della propria autonomia, delle proprie leggi e dei propri territori».
E ancora:
«Quello che chiediamo al Ministero è semplice: sospendere immediatamente questo procedimento e aprire un’indagine seria su tutte le anomalie emerse. Non si tratta solo di un atto tecnico: è una questione di democrazia, di giustizia e di rispetto verso una Regione che ha già pagato troppo, in termini ambientali, economici, sanitari e sociali».
Questa azione si inserisce in una più ampia mobilitazione popolare e istituzionale che ha visto numerosi cittadini, associazioni e rappresentanti locali esprimere la loro netta contrarietà. Non si tratta di una chiusura al progresso, ma della richiesta di un progresso diverso, radicato nei valori, nei paesaggi e nelle competenze della Sardegna.
Il documento è ora al vaglio del MASE, ma l’azione dei promotori proseguirà con determinazione e trasparenza, affinché sia data voce alla comunità, alla legalit, al popolo sardo e alla verità dei fatti.
Associazione Progresso Sostenibile, Comitato Sardegna Sostenibile
Con la collaborazione della Dr.ssa Giulia Moi – Ph.D., King’s College London
Da Progressosostenibile