Per Tarek Aziz


Appello alle Nazioni Unite da Padre Miguel d' Escoto Brockmann , ex Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per la liberazione del signor Tariq Aziz , vice primo ministro iracheno prima dell’invasione del 2003

Sono, per dirla semplicemente, estremamente triste e arrabbiato per vedere un'altra grande ingiustizia perpetrata dagli Stati Uniti, che, nel mio paese Nicaragua, ha in anni recenti promosso, diretto, armato e finanziato una guerra non dichiarata di aggressione che ha provocato la la morte di 50.000 persone.

Questa volta, l'azione che a cui mi riferisco è stata presa nei confronti di un carissimo amico, un cristiano, con il quale andavo spesso in chiesa: Tareq Aziz , ex primo ministro dell'Iraq.

 

Avendo volontariamente instaurato un processo iniquo, gli Stati Uniti sono responsabili per il giudizio sommario e la sentenza extragiudiziale di Tareq Aziz. In tal modo, gli Stati Uniti hanno commesso un grave violazione degli articoli 3 e 4 della Convenzione di Ginevra, che abbastanza cinicamente, gli Stati Uniti affermano di essere impegnati a cercare, perseguitare e punire gli individui che commettono certi gravi crimini internazionali.

In conformità con quanto il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, ha rilevato circa la natura illecita, la mancanza di un giusto processo e la correttezza nel processo di Tareq Aziz, gli Stati Uniti hanno l'obbligo morale e giuridico di permettere che Tareq Aziz sia immediatamente liberato .

Siamo stanchi di casi in cui i macellai perseguitano e poi accusano le loro vittime.

Padre Miguel d'Escoto Brockmann

 


Petizione per il rilascio del signor Tariq Aziz

di George Galloway Deputato britannico

George Galloway Deputato britannico, aveva lanciato questa petizione per la liberazione di Tareq Aziz e di tutti i prigionieri politici in Iraq. La petizione ampiamente diffusa, deve fare in modo di avere il maggior numero di firme prestigiose e influenti. La petizione sarà inviata alle Nazioni Unite, al governo britannico e al Congresso americano.

Noi sottoscritti chiediamo il rilascio dalla prigionia del Presidente della Conferenza di Baghdad - che ha coordinato la campagna internazionale contro le sanzioni e la guerra in Iraq – e Primo Ministro dell’Iraq, il signor Tariq Aziz il quale arrestato dalle forze di occupazione americane è detenuto a Baghdad.  Egli è stato soggetto ad interrogatori senza fine. Non vi è alcuna legittima base giuridica per la sua detenzione. Anche il segretario generale dell'ONU Kofi Annan, aveva dichiarato nel settembre 2004, che l'attacco contro l'Iraq era illegale e ne consegue che l'arresto e la successiva detenzione di Tariq Aziz sono altrettanto illegali.

Di conseguenza, chiediamo la liberazione di Tareq Aziz e delle migliaia di prigionieri politici detenuti senza processo o specifiche accuse da parte delle forze di occupazione britanniche e americane.

Da uruknet

Traduzione di Tamara V. per CIVG.it


 

Padre Benjamin per Tarek Aziz

GRIDO D’AIUTO DEL FIGLIO DI TAREQ AZIZ  

Assisi, aprile 2013

Padre Jean-Marie Benjamin ha ricevuto per Pasqua questa mail drammatica da Ziad Aziz, figlio maggiore dell’ex vice premier iracheno Tareq Aziz.


Tarek Aziz, l’appello del figlio: «sta morendo in prigione»

“Caro Signore, sono praticamente dieci anni che mio padre è stato arrestato dalle forze americane, ed è anche l’anniversario del tentativo di assassinio a cui è riuscito a sopravvivere nel 1980. Quel tentativo, in cui persero la vita dei civili presenti, è stato pianificato e portato a termine dalle stesse persone che guidano oggi l’Iraq, le quali anche adesso progettano di ucciderlo, questa volta lentamente, senza testimoni.

In occasione dell’ultima visita alla prigione, in cui viene detenuto a Baghdad, mia madre e le mie sorelle hanno appreso che ha avuto un quarto ictus dal 2003, crollando sul pavimento della sua cella nel corso della notte, dove poi è rimasto disteso per tutto il tempo, sino al mattino. Non è stato visitato da nessun medico, nè è stato trasferito in alcun ospedale e nemmeno gli è stato offerto alcun sostegno medico dopo l’attacco. Se non fosse stato per i compagni di prigione, i quali hanno cercato di averne cura facendo del loro meglio e per la grazia divina, non voglio pensare cosa sarebbe potuto accadere.


La sua capacità di esprimersi (parlare) è sensibilmente diminuita: mia madre e le mie sorelle hanno potuto comprendere a malapena cosa volesse dire a loro. Lesioni ulcerose, di natura infiammatoria, riconducibili al diabete, sono presenti sulle gambe e sul piede, il che potrebbe condurre alla cancrena, e, se le cure non sono immediate, all’amputazione.


Non ha mai sofferto in passato di queste lesioni, ma solo adesso per il modo in cui è stato trascurato.


Come ho detto prima, le stesse persone che hanno cercato di assassinarlo nel 1980, cercano di ucciderlo ora. Sostengono di essere dei fari dei diritti umani e della democrazia per l’intera regione, ma non hanno nessuna compassione, né umanità. Hanno un loro piano. Non sono interessati alla giustizia, vogliono solo la vendetta.


Io e la mia famiglia le chiediamo di informare la comunità internazionale e la stampa mondiale attraverso i suoi canali sulle condizioni di mio padre. La sua salute peggiora di giorno in giorno e sono sinceramente preoccupato su cosa ci riservi il futuro se non dovesse ricevere subito l’attenzione e le cure appropriate di cui ha disperato bisogno.


La ringrazio in anticipo per tutto l’aiuto, e sono fiducioso che farete del vostro meglio. Grazie per porgere l’orecchio (al grido d’aiuto) e per avere un cuore caldo.


Le auguro una felice Pasqua e prego che Dio protegga lei e i suoi cari.


Cordialmente. Ziad Tariq Aziz”                                            

da Padre Benjamin

 

Il CIVG ritenendo completamente interno ai propri intenti e basi fondanti, relativi agli obiettivi di una solidarietà e scelta di campo, con popoli, paesi e persone aggrediti, ha aderito e sosterrà l'impegno delle Campagne Internazionali per la Liberazione di Tarek Aziz, nel lavoro di Informazione e denuncia, e nelle sue progettualità.

Il Direttivo del Centro Iniziative Verità e Giustizia