Appello da Azer in Siria

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Ci associamo fortemente a questo appello che arriva da Suor Marta da Azer in Siria, con cui da dieci anni collaboriamo con Progetti di Solidarietà CONCRETA, sia dal lato umanitario per la raccolta fondi, che dal lato della DENUNCIA e della GIUSTIZIA.

 

Basta parole a vuoto:

ORA SI DEVONO TOGLIERE LE SANZIONI ALLA SIRIA ! ADESSO!! SUBITO !

Suor Marta e le Monache Trappiste di Azer- Siria

 

 

PRESSANTE APPELLO dalle Suore Trappiste siriane  

Ci uniamo all’appello di P. Bahjat parroco di Aleppo, di tanti altri, ripetiamo le parole che spesso anche noi abbiamo pronunciato e scritto senza che nulla cambiasse: ORA SI DEVONO TOGLIERE LE SANZIONI ALLA SIRIA ! ADESSO!! SUBITO !

Le parole di conforto di tanti di voi che oggi sono vicini alla nostra gente, i gesti di aiuto con cui vi fate presenti, fanno bene al cuore…Riscaldano, nel freddo che domina in mezzo alle macerie. E la gente è grata del vostro aiuto. Grazie, grazie veramente. 

Ma le parole di cordoglio di tante istituzioni fanno reagire: dove eravate in questi anni, voi che avreste potuto fare una grande differenza, quando giorno dopo giorno la nostra gente è arrivata letteralmente a morire di fame ? Certo, non solo le sanzioni hanno portato a questo.

Ma ANCHE le sanzioni, e pesantemente.

Certo, si muore sotto le macerie anche se si sta bene, anche se c’è il cibo in casa... Ma se le condizioni generali della gente non fossero state così disperate, oggi ci sarebbero più mezzi per scavare nelle macerie, e salvare ancora qualcuno. Ci sarebbero ospedali più attrezzati, farmacie fornite di tutto il fabbisogno. Più case capaci di accogliere i rifugiati, ci sarebbero anche qui più persone con lavoro e risorse per aiutare i propri fratelli. 

Senza dimenticare che, sì, il terremoto è una tragedia immane, che colpisce i nostri cuori e la nostra mente...Ma anche nelle zone non troppo colpite c’è tanta gente che ha bisogno, che muore di fame, oggi come ieri, perché la fame, l’incapacità di far fronte alle malattie per il costo dei medicinali, e tutto il resto esistevano anche prima di questo 6 febbraio…

Ci voleva tutto questo per far aprire gli occhi sulla tragedia siriana, di cui nessuno parlava più da tempo? ... C’era già un terremoto, più silenzioso ma non meno devastante, che da anni scuoteva la vita e il futuro di questa gente. 

I morti sono morti, li affidiamo a Dio e alla sua Misericordia, che illumina anche ciò che noi non comprendiamo. Ma i vivi hanno bisogno di una speranza tangibile e concreta che la vita si possa ricostruire. La cosa che più colpisce in questo momento è lo sgomento che invade le persone, lo smarrimento davanti a tutto questo. Gli amici di Aleppo, di Lattakie, da cui abbiamo notizie per telefono, hanno tutti una nota pesante nella voce: hanno macerie non solo davanti agli occhi, ma nel cuore. Anche queste hanno bisogno di essere rimosse, sollevate in qualche modo. 

Per favore, alzate la vostra voce PERCHE’ SI TOLGANO SUBITO LE SANZIONI. 

Che almeno la tragedia e la sofferenza di tanti morti che ancora sono sotto le macerie serva ad aiutare la speranza dei vivi. 

E poi, sì, c’è la preghiera, c’è la fede. Pregate per il nostro popolo, pregate con la nostra gente.

E grazie a tutti coloro, e sono tanti, che in questo momento pregano e operano con il cuore in mano…

   Suor Marta e le Monache Trappiste di Azer- Syria     da OraproSiria

RACCOLTA FONDI TERREMOTO, TRAMITE CONTO DEL MONASTERO ITALIANO DI VALSERENA / TRAPPISTE FONS PACIS

Per donazioni in aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto

 INTESA SAN PAOLO   intestato a Monastero Cistercense di Valserena

IBAN: IT10K0306909606100000002045  BCITITMM   Causale: Terremoto in Siria

 SOSSIRIA/CIVG si unisce fortemente all’appello di Suor Marta, con cui da dieci anni collaboriamo con Progetti di Solidarietà CONCRETA. BASTA sanzioni e FERMARE la criminale aggressione e guerra contro il popolo siriano. che finora ha costretto l’ottantacinque per cento della popolazione a vivere sotto la soglia della povertà, con fatica a procurarsi anche solo un minimo cibo quotidiano per la sopravvivenza. Quattordici milioni e mezzo di persone bisognose di sussidi, e alcune stime dicono molte di più. Oltre 7 milioni di rifugiati e profughi.  La vita è carissima, tutto ha prezzi inavvicinabili per la stragrande maggioranza della popolazione, manca anche il pane.

Causa le banditesche sanzioni imposte da USA e Unione Europea, la Siria non può importare medicine, macchinari, cibo, strumenti per la vita di tutti i giorni. Con il paese che oltre ad affrontare le milizie fondamentaliste e jihadiste arroccate, nell’area di Idlib, deve coesistere con cellule terroriste che periodicamente compiono stragi o attentati in regioni e città già liberate dall’esercito siriano. Con il Golan siriano occupato dall’arroganza e tracotanza di Israele da 49 anni . Con l’occupazione americana a est del paese, nelle aree curde vicino all’Iraq, che saccheggia le risorse del paese, dietro una imposta autonomia che ha finito per diventare un nodo irrisolto e delicato, foriero di manipolazioni degli Stati Uniti e di Israele che utilizzano le contraddizioni locali con logiche di balcanizzazione e disintegrazione dello stato siriano.

Scriveva in una lettera proprio Sr Marta lo scorso anno: “…Prosperano le mafie, queste bande di sciacalli che ogni conflitto, ogni guerra produce… Mafie che prosperano, anche con l’aiuto delle sanzioni internazionali, che nonostante gli appelli continui fatti da esperti di geopolitica, da statisti, da innumerevoli vescovi e laici siriani che combattono ogni giorno contro gli effetti della povertà, non solo continuano, ma sono rinnovate regolarmente dai nostri Stati europei ed anzi “migliorate”, aggravate, con banale disprezzo non dico della solidarietà umana ma anche del semplice buon senso. Le sanzioni non colpiscono MAI i potenti, ma solo la povera gente… Anche scrivere questo è un’ingenuità, perché in realtà appare sempre più evidente che quello che si vuole ottenere, da parte di chi ha mosso le fila di questa guerra, non è la giustizia, non è il benessere dei popoli, ma l’instabilità necessaria per mantenere le proprie strategie internazionaliCose dette, ridette, scritte, spiegate…Ma vale la pena forse continuare a dirlo ancora, perché magari qualcuno in più rifletta, e la nostra esperienza, il dolore della nostra gente, possa servire a qualcuno.  Da qui, vediamo preoccupati l’incoscienza con cui i paesi occidentali, e l’Italia in prima fila, dimenticano la forza della diplomazia e della ragione per evitare (e almeno fermare) la guerra ucraina, (che si poteva evitare, la si prevedeva da anni…) e si lanciano spavaldamente in forniture di armi che, ve lo possiamo dire per esperienza, una volta caricate e messe in mano ai civili, continuano a sparare e a fare vittime per anni. Gli eserciti regolari si possono controllare, le armi in mano ai civili no. …Come non essere addolorati per la prospettiva di una “nuova Siria”? Noi che, giorno dopo giorno, vediamo partire i nostri giovani verso terre promesse che non esistono più… Fino a quando? 

Il “fino a quando” dipende anche da noi. Dipende dalla nostra capacità di giudizio, di discernimento sulle cose e sugli avvenimenti. Non possiamo solo “subire e sopportare” ciò che accade. Resistere è importante, e lo vediamo nella grande forza che i siriani hanno, nonostante tutto, di far fronte alla vita e alle difficoltà. Ma oltre alla resilienza occorre l’intelligenza, cioè il “leggere dentro” le cose, farsi una opinione obiettiva, non unilaterale..  Avere una visione, e agire di conseguenza, là dove si può e come si può…”.

Aiutateci ad aiutarli…a RESISTERE.  Enrico Vigna SOS Siria/CIVGItalia

 

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