Il nuovo crimine capitale: “la Pace”

19 aprile 2022

 

Russia Ukraine Crisis: बाइडेन की रूस को चेतावनी; 'अगर मास्को कीव पर हमला  करता है, तो मिलेगा करारा जवाब' - Republic Bharat

 

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, afferma che la guerra in Ucraina «deve essere vinta sul campo di battaglia»:

https://thefrontierpost.com/borrell-this-war-must-be-won-on-the-battlefield/

Non so se vi rendete conto dell'enormità di questa affermazione. È una cosa inaudita. Nessun diplomatico ha mai fatto prima di lui una affermazione così tragicamente sciagurata in tutta la storia della diplomazia dai tempi delle Tavolette di Amarna durante la 18a dinastia egiziana in poi. La formula diplomatica non opzionale ma obbligatoria è “I negoziati devono subentrare alle armi”. Ma per Borrell, e quindi per l'Europa, invece no: la politica è la prosecuzione della guerra.

Finora pensavamo che la guerra fosse la prosecuzione della politica con altri mezzi. Pur nell'orrore della guerra, questa concezione lascia spazio a negoziati anche in mezzo ai combattimenti.

Per l'Europa, e per l'Occidente, invece, è l'esatto opposto: la guerra è lo “stato normale” e la politica è solo una temporanea alterazione di questo stato. Tutta la storia europea è lì a dimostrarlo, così come tutta la storia degli Stati Uniti che sono stati in guerra praticamente ogni anno dalla loro fondazione in poi, tranne rarissimi periodi:

https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/02/02/le-storia-militare-degli-stati-uniti-sembra-un-gioco-non-lo/?refresh_ce=1

E gli USA hanno anche iniziato il 95% di tutte le guerre dopo la fine della Seconda Guerra mondiale.

Eppure ci eravamo dati da soli il Nobel per la Pace. Eppure avevamo dato il Nobel per la Pace a Obama, appena si è insediato, senza aspettare il raccapricciante bilancio dei suoi due mandati. Come è stato detto, «he can congratulate himself on becoming the first Nobel Peace Prize winner to bomb seven different countries back to the Stone Age».

https://edition.cnn.com/2014/09/23/politics/countries-obama-bombed/index.html

https://harvardpolitics.com/obama-war-criminal/

Che banda di ipocriti!

Quindi nessuno sforzo per giungere a una tregua e poi a un negoziato per la vitale nuova architettura condivisa di sicurezza europea e mondiale. Nessun negoziato per l'altrettanto vitale disarmo.

Guerra, solo guerra. Dato che la “guerra al terrorismo” è finita, adesso è la guerra in Ucraina che deve infinitarsi. Se Kiev non ce la fa da sola interverremo noi, i più grandi campioni mondiali nell'«arte criminale» (Immanuel Wallerstein), quelli con l'esperienza più lunga, millenaria, quelli più feroci.

Dobbiamo indebolire il più possibile la Russia perché poi gli USA possano muovere guerra alla Cina, l'obiettivo grosso, quello finale. Questa è la strategia dei crazy freaks in Washington, per questo è stata preparata la trappola ucraina giorno dopo giorno per otto anni. Lo ha capito persino De Benedetti (che è tutto dire):

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/04/15/ucraina-de-benedetti-a-la7-biden-e-johnson-vogliono-cambio-di-regime-a-mosca-indebolire-putin-serve-per-prepararsi-alla-guerra-con-la-cina/6561264/

E ancora una volta è il Washington Post (vicino al Pentagono) che deve ricordare che l'ipocrisia occidentale può condurre a disastri:

https://www.other-news.info/americas-hypocrisy-over-ukraine-and-spheres-of-influence/

È vero, lo sappiamo, noi Europei siamo non alleati ma vassalli degli USA. Eppure anche al nostro servilismo ci dovrebbe essere un limite, se non altro per spirito di conservazione. Ma no. Andremo diritti come lacchè incontro al nostro disastro pulendo gli scarponi militari di altri.

Ma devo essere più preciso: il destino dell'1% non sarà uguale a quello del 99%.

Se saremo, per adesso, salvati lo saremo dai pochi realisti che negli USA resistono ai crazy freaks.

Poi la crisi sistemica tra i suoi effetti negativi potrebbe finalmente indurne uno positivo: risvegliare il 99%.


Testimonianze

Per prima cosa vi prego di sentire questa intervista di meno di venti minuti dal Donbass del giornalista indipendente italiano Giorgio Bianchi a cui, come sentirete, ha tra l'altro chiesto aiuto il mercenario inglese Aiden Aslin catturato a Mariupol. Sulla situazione nel Donbass, Giorgio Bianchi sta facendo un lavoro coraggioso, equilibrato e utilissimo e racconta cose che mai altrimenti sapremmo: https://www.youtube.com/watch?v=brrd8Owiw1k

Per seconda cosa riporto qui di seguito la mia traduzione di alcuni estratti di un articolo di Brett Redmayne-Titley, un giornalista apolide che racconta la guerra vista dai civili tra Kiev e Leopoli (Lviv) dove è arrivato due settimane fa al seguito di un convoglio di aiuti umanitari.

«Nonostante così tante distorsioni dei media Leopoli, a ottanta chilometri dal confine polacco, è stata colpita da questa guerra solo per la sua vicinanza [alle] armi in arrivo e per i mercenari stranieri raggruppati alla periferia della città. Lviv [cioè Leopoli] è stata colpita dai razzi russi, ma questi sono stati limitati a obiettivi puramente militari. Non ci sono state vittime civili come affermato anche dal sindaco di Leopoli in più post di Telegram censurati dai media occidentali. Ma quando cadono i razzi lo sanno tutti. Sono enormi esplosioni.

Nonostante questi attacchi, Leopoli si muove normalmente. Vedo che i negozi sono aperti e la gente cammina con disinvoltura mentre gli autobus e i treni passano come al solito. Ciò indica che il pubblico qui sa da queste esperienze che la Russia non ha cercato di fare vittime tra la popolazione innocente di Leopoli, utilizzando invece munizioni avanzate di precisione solo per obiettivi puramente militari.

Ho [...] parlato con un operatore umanitario a Leopoli che si trovava nel vicino villaggio di Deliatyn nella regione di Ivano-Frankivsk, a 50 km dal confine rumeno, il 18 marzo, quando la Russia avrebbe usato per la prima volta un missile ipersonico che sibilò giù a Mach 5,5 con un colpo preciso, su un profondo bunker sotterraneo contenente missili ucraini e razzi antiaerei donati dall'occidente. Secondo quanto riferito, oltre 200 mercenari in arrivo erano ospitati lì anche per l'addestramento iniziale. L'esplosione come si vede in video è stata colossale. Vincent ha detto: “Il nostro intero hotel ha tremato ed eravamo a più di 20 chilometri di distanza! La merda è caduta sul pavimento come un terremoto. Grazie a Dio c'è stata una sola esplosione”.

Tutte le munizioni e i mercenari e la loro pressione per aumentare gli orrori della guerra verso est sono stati vaporizzati, all'istante. Nessun civile è rimasto ferito. [...].

Zelensky ha bandito tutta la copertura mediatica in Ucraina, tranne una, e le opinioni alternative a favore della pace sono, come ho scoperto, una condanna a morte. La guerra è l'unica opinione autorizzata consentita. La pace ti farà arrestare o fucilare.

Ciò è stato dimostrato ieri 14 aprile quando sia Viktor Medvedchuk, un politico ucraino eletto deputato il 29 agosto 2019, sia il maggiore generale Valery Shaytanov del Servizio di sicurezza ucraino (SBU), sono stati arrestati con l'accusa molto pretestuosa di “tradimento”. L'intera gamma dei media occidentali si è unita, accusando falsamente entrambi gli uomini di essere “alleati di Putin”.

Questa è vera spazzatura. Me lo ha confermato un mio recente contatto interno statunitense qui in Ucraina in una telefonata questa mattina e che conosce bene entrambi gli uomini.

Il loro vero crimine è commettere l'errore di suggerire che l'Ucraina risolva questa guerra e accetti la pace. Entrambi sanno la verità: l'esercito ucraino sta subendo perdite sconcertanti in termini di uomini, materiale e capacità di rifornire entrambi. L'epurazione della pace e degli “antieroi” da parte di Zelensky è stata preceduta due settimane fa dal licenziamento sia di Naumov Andriy Olehovych, ex capo del Dipartimento principale della sicurezza interna del servizio di sicurezza dell'Ucraina, sia di Kryvoruchko Serhiy Oleksandrovych, ex capo della l'Ufficio del servizio di sicurezza dell'Ucraina nella regione di Kherson.

Anche questi due uomini sono colpevoli di aver semplicemente suggerito il nuovo crimine capitale ucraino: la “Pace”