Non cedere alle pressioni

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07 marzo 2022

 

Belgrade Forum for the World of Equals  Forumdi Belgrado per un mondo di eguali

 

 

Dichiarazione del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali

Le cause profonde e l'escalation della crisi ucraina derivano e si basano sulla strategia di espansione militare ad est della NATO guidata dagli Stati Uniti e di minaccia alla sicurezza della Russia, che l'Occidente ha definito come nemico nelle sue strategie.

Le prime vittime della strategia di espansione verso est della NATO furono il popolo serbo e la Serbia.Le sanzioni, la demonizzazione e l'isolamento applicati durante gli anni '90 contro la Serbia e i serbi, sono ora applicati nuovamente contro la Russia e il popolo russo.

I centri di potere che, in passato, hanno impedito l'attuazione del Piano di pace in Bosnia-Erzegovina e attualmente chiedono la revisione degli accordi di Dayton e della risoluzione 1244  del Consiglio di sicurezza dell’ONU, stanno ora impedendo l'attuazione dell'accordo di pace di Minsk in Ucraina, rifiutando i negoziati sulla parità di sicurezza e spingendo fermamente per un'ulteriore espansione e, infine, per l'accerchiamento militare della Russia.

La Serbia e la Russia, il popolo serbo e quello russo sono amici, alleati e partner strategici secolari. La Russia fornisce un supporto inestimabile alla Serbia nel preservare la propria sovranità e integrità territoriale, e anche negli sforzi per risolvere pacificamente le questioni relative al Kosovo e Metohija, il tutto in linea con il Diritto internazionale, la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la costituzione serba.

In qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU, la Russia ha sempre protetto la Serbia da accuse infondate per presunto genocidio, provenienti dall'Occidente. Va da sé che la Serbia non deve accusare, né imporre misure e sanzioni nei confronti di un amico e partner come è la Russia, cedendo alle pressioni provenienti da quegli stessi soggetti che hanno la maggiore responsabilità delle più gravi violazioni della Carta delle Nazioni Unite e delle leggi internazionali in generale, per l'aggressione criminale della NATO nel 1999 e per la secessione illegale di Pristina. Più i tempi sono duri, turbolenti e instabili, maggiore è l'obbligo morale di rispettare amici e alleati fidati.

La speculazione pubblica sull'eventuale esclusione della Russia dalle Nazioni Unite non è ben valutata. In base alla Carta delle Nazioni Unite, qualsiasi iniziativa dovrebbe preventivamente ottenere il consenso dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza. Qualsiasi tentativo del genere in quell'organismo, troverebbe sicuramente il veto della Russia e anche alla Cina. 

In altre parole, il Consiglio di sicurezza dell'Onu non sarebbe in grado di deferire all'Assemblea generale una proposta valida. La Russia è diventata un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU in virtù dell'atto che istituisce l'organizzazione mondiale, come il paese che ha contribuito maggiormente e che ha posto il più grande sacrificio umano sull'altare della vittoria degli Alleati nella seconda guerra mondiale e , di conseguenza, questo è lo status di cui non può essere privata.

Qualsiasi linea di condotta contraria, porterebbe solo l'ONU a condividere il destino della
Società delle Nazioni.
Inutile dire che tutti sono consapevoli a cosa potrebbe aprire la strada.

Non giovano a nessuno le speculazioni pubbliche sul destino della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, che arrivano al punto di menzionare una possibilità che la Repubblica Popolare cinese ritiri il suo sostegno a questo documento legale universalmente vincolante, soccombendo a un'ipotetica pressione dell'Occidente, meno di tutti la Serbia. 

Per la Serbia, la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è, e deve rimanere un documento legale generalmente vincolante, insostituibile di importanza duratura, fino alla sua coerente e piena attuazione.


Forum di Belgrado per un  Mondo di Eguali

A cura del Forum Belgrado Italia