“Cina. Dacci oggi il nostro attacco quotidiano”

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2 gennaio 2021

 

Cina, il Partito comunista compie 100 anni: «Dannazione eterna» - Tempi Πεκίνο: Και επισήμως η πρωτεύουσα με τους περισσότερους δισεκατομμυριούχους  στον κόσμο | Ειδήσεις για την Οικονομία | newmoney

 

Aprendo al mattino i quotidiani cartacei si è certi di trovare un articolo che tratti della Cina.

Se poi vediamo i vari telegiornali, sia quelli RAI che quelli delle televisioni commerciali, anche in questo caso siamo sempre informati di ciò che accade in Cina.

La Cina è un’ossessione non solo in Italia ma in tutto il cosiddetto mondo occidentale, cioè il luogo della libertà.

Sarà anche il luogo della libertà e delle libere opinioni, ma la costante e appunto quotidiana informazione sullo Stato cinese è sempre scandalosamente ricca di falsità.

Questo modo di comunicare è ormai tipico di tutte le testate, sia cartacee che televisive, tutte eseguono gli ordini precisi che giungono dagli Stati Uniti, in certi casi superano le stesse direttive USA, in quanto i sudditi sono, a volte, più realisti del re.

Purtroppo questo tipo di giornalismo libero e democratico è patrimonio pure di testate che un tempo erano considerate di sinistra ad esempio IL MANIFESTO, che ha ancora l’ardire di definirsi “quotidiano comunista”.

Sulle altre testate non c’è nulla da dire: fanno il loro mestiere, in questo caso il loro sporco mestiere.

Allora ricordiamo rapidamente i misfatti del governo cinese, sempre presentato come una feroce dittatura perpetrata su una popolazione rassegnata in quanto governata da un governo che si definisce “comunista” e quindi non può che opprimere perché quella è la sua intrinseca natura.

Così veniamo a sapere una serie di fatti i quali ci convincono che noi viviamo nel migliore dei mondi possibile, come affermava già negli anni 60 l’osannato filosofo POPPER, che al di là delle sue elucubrazioni interessanti per i salotti intellettuali era un autentico reazionario iper-filoatlantico e visceralmente anticomunista.

Non voglio certamente tediare i lettori con tutte le menzogne scritte a proposito della Cina, ricorderò solo alcune accuse molto ricorrenti che fanno grande “audience”.

Abbiamo la tennista famosa stuprata da un importante ministro e poi scomparsa, il fallimento con il crollo in borsa della più importante impresa di costruzioni edili, il crollo imminente dell’economia cinese con il suo abbassamento del PIL, la repressione spietata degli IUGURI, (tutti confinanti in campi di lavoro identici ai campi di sterminio esistenti nella Germani nazista), la persecuzione costante di tutte le minoranze islamiche, il sempreverde sfruttamento e persecuzione dei tibetani e poi, naturalmente, l’uccisione della libertà perpetrata nella democratica ex colonia inglese di Hong Kong  .

Qualsiasi spiegazione non viene presa in considerazione: se la tennista viene intervistata viva e vegeta è tutta una messa in scena, seppure il PIL è di un livello che noi in occidente ci sogniamo, siamo all’anticamera di un crollo disastroso dell’economia cinese, se fallisce una grande impresa siamo alla dimostrazione del fallimento di una società (dimenticando il ruolo diverso delle banche in Cina in cui lo Stato interviene salvando gli acquirenti dal disastro della caduta delle azioni), gli Iuguri perseguitati e ridotti alla fame e al carcere, hanno però avuto un incremento del benessere superiore alle popolazione cinesi Han  ed un aumento della natalità dovuta alla migliore qualità della vita, infine rispetto alle vessazioni subite dai tibetani, basta ricordare come  la teocrazia dei monaci tibetani trattava la popolazione, che era ridotta in una forma di schiavitù che solo l’arrivo dei cinesi stroncò. A proposito di Hong Kong siamo alla barzelletta, basta ricordare come si comportavano gli inglesi nella loro colonia, di cui si erano appropriati in seguito alla vergognosa guerra dell’oppio.

Riporterò una risposta di Noam Chomsky apparsa sul quotidiano Domani del 14-12-2021: alla domanda “è una minaccia la Cina?” così ha risposto Chomsky: “La Cina ha una sola base militare all’estero, a Gibuti. Gli Stati Unit hanno 800 basi militari all’estero, molte delle quali al largo delle coste cinesi, che hanno missili nucleari puntati sulla Cina. Per gli USA la minaccia cinese è la sua “esistenza”. Esattamente come Cuba”.

Ora ricordiamo qualche dato ufficiale e incontestabile:

·       nel 2001 il PIL della Cina era 1.33 migliaia di dollari, nel 2021 è14mila e 300 miliardi di dollari.

·       nel 1990 il 66% della popolazione cinese, era in una condizione di povertà assoluta, nel 2020 l’l% è ancora in povertà assoluta.

·       dal 2001 al 2020 le esportazioni sono aumentate del 870% e le importazioni hanno avuto un aumento del 740%.

·       si calcola che il contributo medio cinese alla crescita dell’economia globale sia del 30%.

·       il commercio USA-Cina è passato da 100 miliardi di dollari nel 1999 a 558 miliardi nel 2019.

·       gli stipendi cinesi sono in costante aumento, assieme alle protezioni sociali (casa luce, acqua, gas e assistenza medica) mentre in occidente sono in costante diminuzione, sia il salario che le protezioni sociali; infatti le file davanti alla Caritas diventano più lunghe di giorno in giorno per poter avere un pasto caldo, e questo non avviene solo in Italia, ma in gran parte del mondo cosiddetto occidentale, in primis negli USA dove i poveri sono in aumento vertiginoso, sia per quanto riguarda l’aspetto alimentare sia per la mancanza di un tetto.

Certo che i problemi sono innumerevoli e difficilmente risolvibili nel nostro mondo libero, libero poi da cosa? Dall’aumento dell’emarginazione? Dall’aumento dei morti sul lavoro? Credo che di questo tipo di libertà la gran massa delle persone che vivono questa condizione ne farebbero volentieri a meno.

Però i nostri dirigenti, continuano a parlarci di “libertà”, noi siamo liberi mica viviamo in paesi dittatoriali, mica abbiamo un solo partito al governo, abbiamo tanti partiti, possiamo dire ciò che vogliamo, e se non tutti possono curarsi e nutrirsi adeguatamente possiamo però vantarci di essere in un Paese dove vige il rispetto della libertà e dei diritti civili, quindi dovremmo essere felici, anzi pensare di esportare questo nostro modello in tutto il mondo; è quello che stiamo facendo anche noi cittadini di questa italietta che ha mancanza di ospedali e relativo personale sanitario ma, che ancor oggi ha militari impegnati nel mondo in ben 30 missioni!

Eppure anche in questa condizione vergognosa i nostri strumenti di informazione, o meglio di disinformazione, ogni giorno ci bombardano di notizie sulle Cina, tutte sgradevoli, per ricordarci quanto siamo fortunati a vivere in un Paese libero e democratico.

I pochi dati forniti in questo scritto non sono frutto di fantasia ma sono stati presi dall’Economist, un giornale non certo difensore degli oppressi, e dalla Banca Mondiale, i quali li riportano fedelmente pur affermando che: “i dati sono questi, ma si tratta di una situazione temporanea che non può che peggiorare”.

Ancora quattro piccoli elementi: nelle aree rurali sono state fatte 1,1 milioni di chilometri di strade e 35.000 chilometri di ferrovie, nelle zone povere la fornitura di elettricità ha raggiunto il 99%, i villaggi poveri collegati alla fibra ottica ha superato il 98%. 

Considero che un Paese che, in otto anni, esattamente dal 2012 al 2021 sia riuscito a portare 100 milioni di persone fuori dalla povertà assoluta, meriti non solo, qualche apprezzamento, ma pure alcune pensieri rispetto alle forme di governo oggi esistenti al mondo. Cioè pensiamoci!

Il lettore trarrà le sue conclusioni.

Termino riportando alcuni brani di un articolo apparso il 25 febbraio 2021 sul quotidiano “IL GIORNALE”, perché, come ci ha insegnato un grande intellettuale recentemente scomparso, Domenico Losurdo, è dagli avversari di classe che occorre prendere certe informazioni.

Questo era il titolo dell’articolo del Giornale:

“Il trionfo di Xi: così la Cina ha sconfitto la povertà estrema”

Il governo cinese ha risolto con successo i problemi legati alla “povertà assoluta” con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi di riduzione della povertà fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Un risultato senza precedenti.

Dal XVIII congresso nazionale del PCC (nel 2013) la Cina ha ingaggiato la più grande e poderosa lotta contro la povertà mai esistita nella storia dell’umanità.

Dopo otto anni, nel 2021(centenario della fondazione del PCC) in 832 contee colpite dalla povertà e 128mila villaggi impoveriti, quasi 100milioni di poveri rurali sono stati liberati dall’indigenza

 

Si può dire: “a buon intenditor poche parole” 

 

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Luigi Cecchetti,  coordinatore dell’Osservatorio Italiano sulla Via della seta, sezione italiana del Silk Road Connectivity Research Center di Belgrado/CIVG