Il Ponte Morandi, il ministro Cartabia, la “sinistra”, il Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi

 

 

Cosa ti insegna il crollo del Ponte Morandi? Cominciamo col dire che il 14 agosto 2021, a tre anni dal crollo del ponte, si è potuto ascoltare il discorso del ministro Cartabia a Genova, un discorso che non è stato di sostanza. Abbiamo appreso che Marta Cartabia si immedesimava nella madre di una delle vittime. Non abbiamo udito invece nulla che condannasse con chiarezza l’incuria nella gestione delle autostrade, per la quale vi sono 69 persone indagate unitamente a 2 società: Autostrade per l’Italia e Spea.

Conseguentemente si sarebbe dovuta esprimere su come si sia potuti arrivare al punto in cui siamo giunti nel corso di decenni, nei quali Autostrade per l’Italia (che in seguito indicheremo come ASPI) si è dedicata esclusivamente al proprio tornaconto economico, assegnando dividendi che sono giunti a toccare un rendimento del 10% annuo, uno dei rendimenti più alti in assoluto. Cartabia a Genova non ha risparmiato le rassicurazioni al Comitato delle vittime del Morandi, promettendo che la giustizia farà il suo corso, nonostante vengano diffuse voci allarmanti quanto infondate circa il rischio di improcedibilità contenuto all'interno della sua Riforma. Viene in mente quando vogliono convincerti di qualcosa e tu, bambino, diffidi perché temi il peggio. E qui non si può non vedere come l’insieme della Magistratura sia fortemente contrario alla cosiddetta Riforma Cartabia, la quale andrà in discussione in Senato dopo la pausa estiva.

Cosa ha combinato la “sinistra”? Una radio che nella sua “Dichiarazione d’intenti” si definisce “indipendente”, al servizio della comunità, rifiutando di essere “megafono di chicchessia”, ha saputo essere così “democratica” e paladina dello Stato di Diritto da scagliarsi contro i "populisti", contro coloro che insomma, dopo la strage del Ponte Morandi (perché di questo si tratta anche se è un termine che non ricorre mai nei media), richiedevano a gran voce il ritiro della concessione autostradale al signor Benetton. Le condanne devono ancora arrivare, indubbiamente una strage c’è stata. La denuncia proveniente dalla radio era rivolta ai “populisti”, i quali invocando le condanne oltre al ritiro della concessione stavano contribuendo alla morte dello “Stato di Diritto”.

Siamo propensi a credere che il redattore della radio considerata di “sinistra”, “meticcia”, “equa e solidale” ed indipendentissima, non abbia avuto modo di parlare con Egle Possetti , Presidente del Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi, così come non deve aver parlato con l’associazione “Quelli del ponte Morandi” (circa 600 ex sfollati di via Fillak). Se l’avesse fatto probabilmente sarebbe stato un bene, beninteso non sotto il profilo etico ma sotto quello giornalistico. Non è da escludere che un incontro del redattore con l’associazione “Quelli del ponte Morandi” avrebbe potuto indurlo a maggior equilibrio e dunque a maggior cautela. Di seguito ci riallacceremo al discorso di Egle Possetti , Presidente del Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi.

Anche la signora Paola De Micheli, che al tempo del governo Conte II era ministro delle infrastrutture e dei trasporti, farebbe parte della cosiddetta “sinistra”. Ricordiamo ancora l’allarme che suscitò, nel luglio del 2020, sventolando un parere dell’Avvocatura dello Stato che preconizzava sfracelli se il Governo in cui stava, il quale proprio in quei giorni era impegnato nella negoziazione tesa a sottrarre la concessione autostradale ai Benetton, avesse proceduto al ritiro della concessione suddetta. La De Micheli estrasse dal cilindro una lettera dell’Avvocatura dello Stato, la quale sosteneva come ASPI avrebbe potuto richiedere allo Stato un indennizzo superiore ai 20 miliardi di euro: non fece bella figura. Oggi, nel 2021, sappiamo che Benetton ha avuto poco meno di 9 miliardi dallo Stato. Il parere dell’Avvocatura risaliva al febbraio 2020, l’estrazione della lettera dal cilindro avviene a metà luglio 2020, ben 5 mesi dopo, proprio nei giorni più critici della trattativa.

Diverso il discorso per il Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi: nel discorso di Egle Possetti [1], Presidente del Comitato, vi è il dolore di chi ha perso una sorella, il cognato e i due nipoti. Egle Possetti descrive in modo non retorico ma molto sentito ed efficace quello che dovrebbe essere il vero ruolo dello Stato. Un ruolo severo, perché deve tutelare la “collettività” (è il termine da lei usato) da quella che viene da lei definita “vergogna”. Sostiene infatti che il contratto di concessione delle autostrade è da considerare nullo, forse è per questo che per lungo tempo quelle carte sono state tenute secretate. Definisce inoltre le pretese di ASPI “avide”, “prepotenti” e “presuntuose”. Secondo Egle Possetti se lo Stato non inviasse segnali forti ai suoi cittadini e non riuscisse a mettere nell’angolo ASPI, non risulterebbe credibile né educativo per i cittadini. Molto altro vi è nel suo discorso, tanto da sperare che il redattore della radio di “sinistra” di cui abbiamo parlato possa ascoltarlo. Se lo facesse rinverrebbe le ragioni che dovrebbero animare un giornalista “indipendente” per davvero.

Le concessioni autostradali, così come le ferrovie e altro ancora, sono da annoverare tra quelle “Alture Strategiche” delle quali lo Stato deve avere il controllo ed è tra i punti da definirsi irrinunciabili per uno Stato rivolto al progresso. Al contrario, e questa tragedia lo dimostra con chiarezza, si generano oligarchie prepotenti, avide e presuntuose, che sono contro il preminente interesse generale. E' questo un grande punto di programma politico da adottare risolutamente, difendendolo conseguentemente, spingendo in avanti fino al suo ottenimento.

In questa vicenda stanno una grande tragedia ed una politica di governo di fronte alle quali la cosiddetta “sinistra”, in tanti e tanti anni, è rimasta silenziosa rivelandosene complice.  

La Casa Rossa,  Milano 16 agosto 2021

[1] Il discorso di Egle Possetti, Genova 14 agosto 2021: https://youtu.be/HiC69myvN9c