Reggio Calabria e amianto, continua la strage

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22 Gennaio 2021

 

Reggio Calabria

 

L’amianto ha ucciso due volte nella mia famiglia

L’ONA, in particolare l’ONA Reggio Calabria, rivolge un nuovo pressante appello alle Autorità regionali e nazionali.

Prima di tutto al Ministro del lavoro, e ancora al Ministro dell’ambiente, Sergio Costa, perché sia effettivamente affrontato il problema amianto in Italia. Fu proprio il Governo Nazionale, con il Gen. Sergio Costa ad accogliere il grido di dolore delle vittime dell’amianto.

Per questo motivo, come coordinatore di ONA Reggio Calabria e ONA Stretto di Messina, non posso che richiamare l’attenzione del Sig. Ministro, perché il lavoro mirabile, eseguito dalla Commissione Amiantodel Procuratore Guariniello venga portato a termine.

Infatti, il Ministro dell’ambiente ha investito del ruolo fondamentale di una interlocuzione diretta con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio il Procuratore Dott. Raffaele Guariniello.

Mi rivolgo al Presidente del Consiglio

Ci auguriamo che Giuseppe Conte, avvocato e Presidente del Consiglio, di fronte alla strage di amianto, che ci colpisce duramente sia sensibile alla questione.
Chi scrive ha perso già il padre, colpito dal mesotelioma, e a nulla serve la rendita INAIL se la malattia che colpisce è quella letale dell’amianto, ecco perché rivolgo il mio grido di dolore nelle pagine del giornale dell’amianto, con un appello pubblico, che rivolgo a tutti gli uomini liberi e forti.

La tutela della salute non ha colore politico

L’ONA non ha difficoltà a che tutte le forze politiche si possano intestare, politicamente, di aver affrontato e risolto il problema amianto.

Dico questo, perché, nel frattempo, oltre a mio padre, è morto anche un altro familiare. Per questo motivo intendo combattere questa battaglia.

Ma questa non è la mia battaglia, ma è la battaglia di tutti, dell’umanità contro le barbarie, e quindi della buona politica.

Con la morte anche di mio zio S.N: è la seconda volta che la fibra killer colpisce la mia famiglia. Per questi motivi dichiaro in modo ancora più forte la guerra contro l’amianto, e chiedo che questo mio appello, di uomo libero e forte sia sostenuto dal Presidente dell’ONA Avv. Ezio Bonanni, al quale chiedo di tornare nella mobilitazione.

Grossa fiducia al Governo, però, se la situazione dovesse rimanere in questo stallo, di preoccupazione delle forze politiche nel loro arroccamento nelle loro dinamiche interne di palazzo, occorre ritornare alla primitiva impostazione garibaldina dell’ONA.

Occorre che il popolo si mobiliti, che l’ONA depositi la proposta di legge per il licenziamento dei politici per giusta causa, ci riferiamo a coloro che non si presentano in Parlamento, e a coloro che fanno solo demagogia, e non risolvono i problemi che sono sul tappeto, tra i quali quello dell’amianto.

Purtroppo ancora oggi, i familiari delle vittime non hanno metabolizzato la morte di un padre, e, come accaduto nel mio caso, anche di un secondo congiunto a distanza di pochi anni.

Perché l’amianto uccide a prescindere dai legami sanguigni, di affetto e lavorativi.

Ricordo con grande affetto mio zio S. N., un grande lavoratore, il fulcro della famiglia, sempre presente per la moglie e i figli, ma tutto l’amianto che ha respirato sui treni, se l’è portato via, senza scampo.

Ringrazio l’impegno del presidente dell’ONA, l’avvocato Ezio Bonanni, che fin dai tempi più remoti ha sostenuto la lotta all’amianto e agli altri cancerogeni nei luoghi di vita e di lavoro.

L’emergenza amianto ha colpito e colpisce duramente l’area Metropolitana di Reggio Calabria, che denuncia numeri costantemente in aumento tra chi ha contratto patologie e chi purtroppo ne è rimasto ugualmente vittima, nonostante la messa al bando del minerale dal 1992.

Una strage silente dichiara. Un film con un copione uguale per tutti, stessi sintomi, stesse patologie stesso tragico epilogo…che lasciano i familiari a vivere in una condizione di shock e profonda sofferenza per una morte senza dignità, nel dolore più inenarrabile e più inaudito.

La vedova, A.A., ha dichiarato che sono stati due lunghi anni di lotta contornati da inutili tentativi, fatti da viaggi della speranza e lontani ospedali, nel vano tentativo di poter alleviare le sofferenze del marito. Purtroppo nulla è servito nella discesa senza freni verso una morte senza colpevoli.

Anche i figli dichiarano che si uniranno alla battaglia dell’ONA Reggio Calabria per avere giustizia contro chi ha causato la morte del padre e di tutte le altre vittime della fibra killer.

 

Massimo Alampi - Coordinatore ONA Reggio Calabria   -  da ONA