CUBA su CUBA - Ottobre 2019

La Rivoluzione non  ha mai praticato il terrorismo, ma lo ha invece sofferto con la morte di 3478 suoi figli

Il 6 ottobre, Giorno delle Vittime del Terrorismo di Stato, è stato reso omaggio a quanti persero la vita nell’orrendo crimine di Barbados. Il Generale dell’Esercito Raúl Castro, Primo Segretario del PCC, e Miguel Díaz-Canel, Presidente dei  Consigli di Stato e dei Ministri, hanno inviato corone di fiori.

«Cuba  renderà sempre omaggio alle vittime dell’azione terrorista del 6 ottobre del 1976. Abbiamo memoria storica e reclamiamo giustizia», ha twittato Miguel Díaz-Canel in occasione del 43º anniversario del crimine delle Barbados. Con un corteo nel cimitero Colón della capitale sono state ricordate le 73 persone che persero la vita nell’attentato a un aereo della Cubana de Aviación.

Il 6 ottobre del 1976, il volo 455 della compagnia aerea cubana esplose in volo di fronte alle coste di Barbados a causa dello scoppio di una bomba collocata da mani terroriste. In quell’ignobile azione persero la vita 57 cubani, compresa la squadra giovanile di scherma che tornava a casa dopo aver vinto tutte le medaglie d’oro nel Campionato Centroamericano e dei Caraibi. Molti non avevano nemmeno vent’anni.

Insieme a loro morirono 11 guyanesi e cinque cittadini della Repubblica Popolare Democratica della Corea, «vite utili dedicate a nobili attività, spezzate d’un colpo da quell’azione violenta», ha detto il capitano della Cubana de Aviación, Eliecer-Romero, parlando al Pantheon delle Forze  Armate: «Le famiglie delle vittime di questo crimine continuano a reclamare giustizia al Governo degli Stati Uniti», ha affermato il capitano che all'epoca dell’attentato aveva solo 9 anni, ma si ricorda le vibranti parole di Fidel in omaggio ai caduti: «E quando un popolo energico e virile piange, l’ingiustizia trema!».

I noti controrivoluzionari e terroristi d’origine cubana Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, l’evaso dalla giustizia venezuelana, furono gli autori intellettuali di quell’orrendo attentato e non hanno mai pagato per i loro crimini.

Cuba ha denunciato quei pericolosi assassini che hanno tranquillamente vissuto negli Stati Uniti grazie alla protezione del governo statunitense senza mai nemmeno pentirsi dei crimini commessi.

I venezuelani Freddy Lugo e Hernán Ricardo, autori materiali del sabotaggio all’aereo cubano erano stati addestrati e pagati dalla CIA. Il crimine delle Barbados non fu nè la prima, nè l’ultima azione di terrorismo contro la Rivoluzione Cubana.

A causa di azioni di questo genere sono morti 3478 cubani e 2099 sono restati invalidi, come conseguenza delle aggressioni imperialiste contro il popolo dell’Isola grande delle Antille.

Yenia Silva Correa e GM per Granma Internacional, 6 ottobre 2019


 

Cuba fa parte della prima  Zona Libera dalle Armi Nucleari

Cuba ha rinnovato all’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) la volontà di promuovere un mondo libero dalle armi nucleari e ha denunciato l’esistenza di poderosi arsenali che pongono in pericolo la pace mondiale e la sopravvivenza della specie umana.

«È motivo di soddisfazione per Cuba far parte della prima Zona Libera dalle Armi nucleari creata in un’area densamente popolata, la Prima Zona di Pace, ed essere il quinto Stato ad aderire al Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari», ha twittato il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla.

Il capo della diplomazia cubana ha partecipato alla riunione d’alto livello nella quale è stato celebrato il Giorno Internazionale per l’Eliminazione Totale delle Armi Nucleari, nel 74º periodo di sessioni dell’Assemblea Generale della ONU. Il Cancelliere cubano ha esortato i paesi membri delle Nazioni Unite a ratificare il Trattato.

Durante la VI Riunione Ministeriale Caricom-Cuba, nel giugno del 2019, il Governo cubano aveva riaffermato l’impegno dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.

Noi cubani ricordiamo con orgoglio il 2016, anno in cui l’Isola fu considerata capitale della pace mondiale, il 12 febbraio dello stesso anno, data nella quale Papa Francisco e il Patriarca Kirill di Mosca e Tutta la Russia firmarono a L’Avana un documento congiunto considerato imprescindibile.

Al termine dell’incontro, Papa Francesco espresse gratitudine «al grande popolo cubano e al suo presidente Raúl Castro per la loro disponibilità», e augurò a Cuba di diventare la capitale dell’unità.

Il 24 agosto del 2016, le delegazioni delle Forze Armate della Colombia-Esercito del Popolo e del Governo Nazionale colombiano annunciarono dall’Avana l’Accordo Finale per superare il conflitto armato in Colombia.

Dal 2 al 4 giugno di quell’anno, la capitale cubana fu sede del VII Vertice dell’Associazione degli Stati dei Caraibi , e Raúl sottolineò che «La pace e la stabilità, la difesa degli interessi dei nostri popoli e l’esercizio della sovranità e l’autodeterminazione senza ingerenze esterne, sono elementi essenziali per avanzare verso le mete d’integrazione e cooperazione che abbiamo tracciato».

Il 19 marzo del 1962, Fidel, quando gli fu concesso il Premio Lenin della Pace, definì la pace come una millenaria aspirazione d’umanità per la quale si doveva lottare con tutte le forze Raúl Antonio Capote e GM per Granma Internacional, 3 ottobre 2019

 

 


 

 

La collaborazione medica cubana è un riferimento per il mondo

La Società di Chirurgia dell’Etiopia, nella sua 24 Assemblea Annuale in Addis Abeba, ha assegnato a Cuba il riconoscimento annuale per il contributo allo sviluppo del servizio di chirurgia e all’addestramento dei professionisti della salute della nazione africana. Ne ha dato notizia l’ambasciata cubana in Etiopia.

In una toccante cerimonia, il presidente della Società, dottor Dereje Gulilat, ha parlato dell’immenso contributo dellacollaborazione medica cubana in tutto il mondo che non ha solo portato assistenza alle persone in numerosi luoghi del pianeta, ma ha offerto borse di studio gratuite a studenti di molti paesi, tra i quali l’Etiopia.

Ha quindi segnalato il lavoro di numerosi medici e paramedici di Cuba che hanno prestato servizio in differenti regioni dell'Etiopia nei 40 anni di relazioni tra le due nazioni e ha spiegato che i chirurghi dell’Isola sono stati i primi a operare in alcune regioni del Paese. Inoltre, ha segnalato il contributo prestato di Cuba per l’apertura della facoltà di medicina nella regione di Jimma.

Il dottor Gulilat si è riferito a 4000 giovani etiopi che hanno beneficiato delle borse di studio concesse da Cuba in differenti settori, un numero significativo in Medicina, compresi 50 chirurghi che sono ora l’avanguardia nazionale per lo sviluppo della chirurgia in Etiopia.

In occasione della visita ufficiale del Ministro dell’Unione, per l’Ufficio della Consigliera di Stato e invitato speciale del Governo della Repubblica dell’Unione di Myanmar, onorevole  Kyaw Tint Swe,  è stato elogiato anche il sistema di salute cubano. Egli ha affermato che il suo paese «deve apprendere molto dall’esperienza cubana», e ha definito il sistema di salute dell’Isola come uno dei migliori del mondo «dunque la collaborazione sarà sicuramente proficua», ha affermato. 

Il sito web del Ministero della Salute cubano ha pubblicato la notizia che il  ministro di Salute Pubblica di Cuba, José Ángel Portal Miranda, ha apprezzato la possibilità di sviluppare la cooperazione con Myanmar nelle aree de servizi di salute, accademici e dell’industria biotecnologica e farmaceutica. Durante la visita dell’inviato speciale, la Repubblica dell’Unione di Myanmar ha annunciato l’apertura della sua missione diplomatica a Cuba.
GM per Granma Internacional, 6 ottobre 2019


 

Dialogo sui diritti umani tra  Cuba e l’Unione Europea

Il 3 ottobre si è tenuta a Bruxelles una nuova tornata del dialogo sui diritti umani tra Cuba e l’Unione Europea, sviluppato nella cornice dell’Accordo del Dialogo Politico e la Cooperazione tra il paese dei Caraibi e il blocco europeo.

Hanno guidato le rispettive delegazioni Eamon Gilmore, Rappresentante Speciale della UE per i Diritti Umani, e Rodolfo Reyes Rodríguez, Direttore Generale dei Temi  Multilaterali e il Diritto Internazionale del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba.

Nella riunione, sviluppatasi in un clima rispettoso e costruttivo, sono state trattate le questioni relative ai diritti civili, politici, economici, sociali e culturali e alla cooperazione tra le due parti nei Forum multilaterali che riguardano la questione dei diritti umani.

Il dialogo, come le precedenti tornate, è stato guidato dall’interesse comune di scambiare opinioni e ampliare la conoscenza delle rispettive realtà e punti di vista, così come i temi dell’attualità dell’agenda internazionale dei diritti umani.

Si è preso atto dell'esistenza di differenze di posizioni e focalizzazioni su diverse questioni, ma allo stesso tempo è stata segnalata la volontà di analizzare i diversi temi sulla base del pieno rispetto e dell’uguaglianza sovrana, l’indipendenza, la legalità e la non ingerenza nei temi interni delle Parti.

La delegazione cubana si è riferita ai risultati del paese conseguiti sui temi in dibattito, superando l’inasprimento del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti, dal governo di Donald Trump, che costituisce una flagrante, sistematica e assoluta violazione dei diritti umani di tutto il popolo cubano e il principale ostacolo per lo sviluppo del paese.

Inoltre, la parte cubana ha rinnovato la volontà del paese di continuare ad avanzare verso livelli superiori di realizzazione di tutti i diritti umani per tutti sulla base del mandato e della protezione che a questi diritti garantisce la nuova Costituzione della Repubblica.

E' risultato evidente che tutti i paesi hanno impegni e sfide pendenti in materia di promozione e protezione dei diritti umani. La delegazione cubana ha espresso le sue preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani negli Stati membri dell’Unione Europea. È stata segnalata la necessità di combattere la diffusione di idee di supremazia, il discorso dell’odio, l’intolleranza e la xenofobia in Europa, in particolare contro i migranti. Inoltre, è stata toccata la questione degli ostacoli per la partecipazione delle minoranze nella conduzione dei temi pubblici nello spazio europeo; la persistente disuguaglianza che affrontano le donne in materia di lavoro e salario in alcuni Stati membri.

Le parti hanno rinnovato il loro interesse a che il dialogo contribuisca a una risoluzione  efficace, costruttive e non discriminatoria sul tema dei diritti umani presente nei Forum multilaterali, e al consolidamento dell’Accordo di Dialogo Politico e di Cooperazione tra l’Unione Europea e Cuba.

Un incontro dei rappresentanti della società civile cubana ed europea si è quindi svolto il 2 ottobre, e nell’occasione sono state scambiate esperienze e buone pratiche sulla promozione della famiglia come elemento essenziale per il godimento dei diritti umani e per il superamento della violenza di genere.

Cubaminrex / GM per Granma Internacional, 6 ottobre 2019



La vera ONU è nella ELAM

Per Quantamie Wilson, di Santa Lucía, la parola Cuba è familiare già da tempo. Per molti anni Cuba ha dato borse di studio a giovani dei Caraibi ed è come un sogno per molti bambini crescere e diventare medici nell’Isola.

Molti dottori di Santa Lucia hanno studiato qui. Senza andare molto lontano, mio cugino e poi mia sorella sono diventati infermieri», narra la giovane iscritta al secondo anno della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), e vede come una grande opportunità laurearsi nell’Isola Grande delle Antille.

Quando si chiede a Bwambale Hagai, ugandese, come si sta nella ELAM, risponde in quasi perfetto spagnolo: «Devo ringraziare il Governo cubano per averci permesso di studiare nella facoltà dei nostri sogni. Non siamo qui per caso, ma per realizzare questa meta tanto importante».

Hagai, anche lui al secondo anno di medicina e vicepresidente del Comitato Esecutivo Studentesco della Scuola, parla con affetto speciale dei suoi “prof” che ogni giorno lo accompagnano: «Qui ho imparato molto grazie a miei insegnanti. La maggioranza dei medici che si laureano a Cuba sono medici di medicina generale perché ci formano per questo», ha spiegato il futuro dottore. “La ELAM”, dice, “ci offre anche la possibilità di sviluppare altri talenti. Nelle aule non studiamo solo Medicina, ma scopriamo le nostre attitudini e approfittiamo della multiculturalità che qui troviamo grazie alla presenza di ragazzi provenienti da più di cento paesi. E anche per imparare come vivono e si comportano i cubani. Credo che alla fine degli studi saremo cubani, però nati in altre terre», spiega il giovane. 

Quantamie Wilson si sorprende ancora nel vedere “tante culture differenti, persone diverse che coesistono nello stesso spazio. Avere amici di tutto i mondo è un’esperienza unica e posso dire con orgoglio che studio assieme a giovani di tutto il pianeta”.

 

La salute ci unisce

La ELAM, l’istituzione fondata dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, il prossimo 15 novembre compirà vent’anni di esercizio. Gli studenti vedono in questo centro più che un’istituzione di educazione: vedono un luogo dove si coltivano il rispetto e l’amore per l’umanità.

A proposito del Comitato Esecutivo Studentesco, Quantamie e Bwambale si dicono contenti di avere l’opportunità di spazi per parlare delle decisioni che si prendono, per coinvolgere gli interessi di tutti gli studenti, per pianificare i temi accademici, i differenti compiti, gli orari. “Abbiamo il privilegio di poter andare in qualsiasi dipartimento della scuola dove ci attendono con un abbraccio fraterno, perché questa è la nostra casa”, afferma il giovane ugandese che mostra uno dopo l’altro i diversi progetti proposti dalle 15 segreterie dell’Esecutivo “per cercare di trasformare le nostre vite di medici”.

Continua Bwambale: “Qui studiamo medicina generale e apprendiamo come portare i servizi a chi non ha l’opportunità di riceverli a causa del livello di vita troppo basso. Quando ci laureiamo sappiamo già dove dobbiamo lavorare”.

A Quantamie l’opportunità di lavorare direttamente con i pazienti già in questi primi anni, apprendendo sul terreno, sembra unica: “Ora possiamo andare in qualsiasi parte del mondo e senza necessità di equipaggiamenti sofisticati per il nostro lavoro, perché qui c’insegnano come fare, con e anche senza di essi”, racconta soddisfatta.

Pochi minuti prima di parlarci, Quantamie ci ha accompagnati nell’anfiteatro, dove la prof «Lili» impartisce una conferenza. Sento parlare di arterie e pressione arteriosa, di danni vascolari… in una classe piena di volti attenti. Chiedendole della docenza, la giovane guarda lontano e sospira: “La docenza è magnifica, guardo la Prof Lili e vorrei essere come lei. I nostri insegnanti ci ispirano a diventare professori di altri medici, è un’esperienza che ci rende più umani e costruisce il nostro carattere».

 

Medicina di eccellenza

Circa 1.100 studenti di 90 paesi prendono lezioni in questo corso della ELAM. In settembre, in questa che Ban Ki-moon, ex segretario generale dell’ONU, definì come “la scuola di medicina più avanzata al mondo”, è terminato il percorso di accreditamento della Facoltà di Medicina, un passo chiave per ottenere l’eccellenza.

Dal 23 al 27 settembre, la Commissione incaricata ha analizzato il raggiungimento degli indici di qualità dei processi formativi per cinque anni. Tra questi, dice a Granma Orietta Martínez Chacón, presidente del Comitato Tecnico di Valutazione e Accredito delle Facoltà della Giunta d’Accredito Nazionale del Ministero d’Educazione Superiore (MES), ci sono la pertinenza e l’impatto sociale della Facoltà, il gruppo docente e la sua preparazione scientifica, pedagogica e politico-ideologica, gli studenti e il padronanza dei comportamenti; del coinvolgimento nei processi di formazione e nei problemi di salute dei loro paesi e di Cuba, l’infrastruttura e la sicurezza materiale per il processo di formazione, la qualità generale e dei curricula.

Per la specialista, questo processo di certificazione intende riconoscere la qualità dei processi dell’Educazione Superiore Cubana, il suo continuo miglioramento e lo sviluppo raggiunto rendendo conto alla società del progredire dei processi, delle forze e delle debolezze affinché le università traccino piani d’azione per il perfezionamento continuo dell’educazione superiore.

«Tutto ciò ha un impatto significativo in una facoltà come quella di Medicina, ma anche sulla società in generale per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie», afferma Martínez Chacón, e continua: “Gli studenti hanno spiegato spontaneamente il valore che rappresenta per loro questa scuola. Per loro la  ELAM rappresenta la vera ONU, perché qui loro coesistono con tante nazionalità differenti e cooperano in armonia. La formazione del medico è fondamentale e la certificazione della formazione è essenziale. A volte i ragazzi arrivano negli ospedali e temono che gli stessi pazienti li respingeranno, ma sono proprio i pazienti che dicono loro: 'Non vi state preparando per i vostri Paesi? Allora avanti, curateci senza timore'”.

Per la dottoressa Reina Iris Lores Estrada, coordinatrice della Facoltà nella ELAM, il mondo oggi necessita di Università eccellenti: “Noi formiamo questi medici con una visione integrata, che offre soluzioni nell’area della salute, ma sono medici che vanno ad affrontare un mondo globalizzato e devono essere ben preparati. Per questo per noi è molto importante essere certificati, perché stiamo tracciando le strategie per ottenere buoni risultati in quanto a produzione intellettuale, alla formazione di futuri specialisti, alla formazione di figure guida che possano assumere l’impegno di condurre politiche

della salute nei loro Paesi”, ha puntualizzato e ha aggiunto: “Abbiamo un corpo docente eccellente; la maggioranza degli insegnanti è di categoria superiore e questo stesso gruppo conduce ovviamente i processi formativi. La scuola conta su un piano di dottorato e il numero dei dottori in scienze sta aumentando. La certificazione è un processo opportuno non solo per ricevere il riconoscimento, ma anche perché costituisce un valore per gli stessi studenti e per la visibilità internazionale e la qualità dei medici formati a Cuba, per contrastare le campagne contro il nostro Paese, con le quali si vuole denigrare il personale medico qui formato”.

La coordinatrice ha aggiunto che si deve vedere l’impatto che ha avuto la ELAM, che si deve sentirli parlare, spiegare come hanno realizzato differenti processi nelle loro comunità. Da chi ha diretto grandi progetti, occupando posti nelle istituzioni di salute dei loro paesi, a questo medico semplice che si pone il camice e camminando supera molte difficoltà per giungere tra la sua popolazione».

 «Questa è carriera che insegniamo qui. Una nella quale il lavoro metodologico sorge come un sistema, nel quale la partecipazione degli studenti è protagonista in tutti i processi che si sviluppano. Loro prendono decisioni, condividono, pianificano con noi, organizzano, eseguono e controllano. Il legame tra la sanità e l’educazione al lavoro è importantissimo e che spicca nei programmi di formazione, un aspetto difficile da ritrovare nelle altre Facoltà nel mondo”.

Per il dottor Antonio López Gutiérrez, rettore della ELAM, tutto questo sistema eleva l'efficacia e il prestigio della scuola a un livello superiore: “È il risultato di 20 anni di lavoro appassionato, la cui migliore prova è l'approvazione, l'emozione, la riconoscenza e la gratitudine per Cuba mostrata dagli studenti”.

Lisandra Fariñas Acosta e GM per Granma Internacional