I terroristi che combattono per il GNA (Governo di Accordo Nazionale) subiscono perdite a Tripoli del Sud

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In prima linea a sud di Tripoli, mentre ieri e lo scorso fine settimana i combattimenti si sono intensificati, i terroristi del Consiglio della Shura dei Mujahideen a Derna (SCMD) e del Consiglio della Shura dei Rivoluzionari di Bengasi (SCBR), nonché i resti delle forze di Jadhran fuggiti da varie zone della Cirenaica, si sono uniti alla guerra contro l'LNA (Esercito Nazionale Libico), sostenendo le forze sostenute dal GNA. In questo rapporto speciale Al Marsad descrive i profili di sei di questi terroristi.

 I servizi di sicurezza libici hanno identificato individui e gruppi militanti e hanno monitorato la loro partecipazione alla lotta contro l'Esercito Nazionale Libico (LNA). Alcuni di questi individui sono stati recentemente uccisi o feriti dall'LNA. La maggior parte di questi combattenti si trova nelle liste dei ricercati dai servizi di sicurezza e giudiziari nelle loro città d'origine. Ecco un profilo di alcuni di questi terroristi.

Il primo jihadista: Ali Ayad Al-Hashemi

Ali Ayad al-Hashemi, membro della SCBR, fa parte della lista di estremisti e criminali ricercati, sottoposti ad Azione Penale  Militare. Al-Hashemi è stato ferito negli scontri di sabato contro l'LNA a Tripoli. È figlio di una figura di spicco dell'organizzazione di Ansar-al-Sharia, ucciso nel 2017 a Ganfouda, a ovest di Bengasi.

 

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Ali Ayad al-Hashemi

 

Suo padre è stato visto per l'ultima volta in un video diffuso dall'organizzazione Ansar-al-Sharia a Bengasi. Il video aveva un titolo citato in un versetto del Santo Corano: "Che sia leggero o pesante, marcia e combatti" (Surah Al-Tawba: 41).

Le agenzie di sicurezza lo hanno riconosciuto dalla voce e dai tratti del viso che apparivano nel filmato, oltre che dalle confessioni di alcuni detenuti. Il video è stato pubblicato da Al-Raya Media, il braccio informativo di Ansar al-Sharia. Al-Hashemi lavorava come meccanico di manutenzione dei veicoli ed aveva capacità speciali per la preparazione di mine terrestri e trappole esplosive. Era responsabile del laboratorio dell'organizzazione.

 

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Una foto del padre è stata trovata in un quartiere del centro di Bengasi, alcuni giorni prima di essere ucciso. Nella foto lo si vede mentre cucina il pesce per i suoi compagni durante il periodo dell'assedio dell'LNA agli estremisti nei quartieri del centro di Bengasi. La scritta sul muro dietro di lui mostra l'acronimo di uno degli slogan dell'organizzazione dello Stato islamico che si riferisce alla convinzione che lo "Stato islamico" sia eterno.

Ali ha partecipato con suo padre alle battaglie contro l'LNA nel distretto di Bengasi di al-Sabri e in altri quartieri del centro prima di fuggire dopo l'intensificazione dei combattimenti  e l'imposizione di cordoni di sicurezza attorno alla città di Bengasi, in particolare sulla strada costiera che porta a Misurata. La scorsa settimana, Ali ha pubblicato una foto su Facebook che lo mostra di fronte a un veicolo corazzato appartenente alla 315a Brigata di Fanteria del Governo di Accordo Nazionale (GNA) di Misurata. Nella foto lo si vede ferito alla coscia.

 

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Ali Ayad Hashemi prima di essere ferito nelle battaglie di Tripoli.

 

Il secondo jihadista: Ahmed al-Ma'addani (conosciuto anche come Etweel)

Gli account di Facebook, vicini al Consiglio della Shura dei Rivoluzionari di Bengasi (SCBR) hanno onorato Ahmed al-Ma'addani (alias Etweel), ucciso nelle battaglie di Tripoli. Al-Ma'addani è stato anche identificato come membro dell'Ansar al-Sharia quando la famigerata organizzazione era attiva a Bengasi prima della sua sconfitta.

Secondo le informazioni ricevute dall'Ufficio del Procuratore Militare a Bengasi, al-Ma'addani era  residente nel quartiere di Ras Obaida nella città di Bengasi ed è stato coinvolto in battaglie contro l'LNA dal 2013 prima di fuggire dalla città costiera orientale.

 

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Ahmed al-Ma’addani

 

I suoi vicini a Bengasi hanno riferito del suo coinvolgimento, come membro del gruppo di Fawzi Al-Rabeeh dell'Ansar al-Sharia, in omicidi eseguiti dall'organizzazione nel distretto di Bengasi di Ras Obaida, in particolare nell'assassinio di Sami al-Kawafi e di Tawfiq Ben Saud nel 2014.

 

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Fawzi Al-Rabeeh

 

Fawzi Al-Rabeeh è stato uno dei partecipanti agli attacchi alle pattuglie delle Thunderbolt Forces (Forze del Fulmine) anche prima dell'avvio dell' Operazione Dignity. Fawzi è stato visto in un filmato, registrato prima di essere ucciso, in cui minacciava i giovani che sostengono l'LNA nel suo quartiere di sfollamento, massacro e smembramento. Va notato che Adel Al-Rabeeh, il fratello degli uccisi Fawzi e Ramadan, è apparso la scorsa settimana nella battaglia della Strada dell'Aeroporto Internazionale di Tripoli, dove sono stati uccisi tre elementi della forza di supporto all'LNA di Zintan.

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Adel Al-Rabeeh mentre prende parte alla battaglia della Strada dell'Aeroporto Internazionale di Tripoli  nel Maggio 2019.

 

 

Il terzo Jihadista:      Mohamed al-Shaikhy

Mohamed al-Shaikhy è il terzo elemento estremista a cui è stato reso onore nei necrologi pubblicati su account Facebook vicini al SCBR e a Bashir Abdulrahman al-Swehli, figlio dell'ex presidente del Consiglio Superiore dello Stato. Al-Shaikhy era un membro della famigerata Strangers Unit (Unità Stranieri) dell'organizzazione Ansar-al-Sharia.

 

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Per quanto riguarda il suo precedente domicilio, le informazioni fornite dall'Ufficio del Procuratore Militare indicano che era un residente del quartiere di al-Guwarsha. Ha preso parte ai combattimenti contro l'LNA a Bengasi dal 2014, prima di fuggire a Misurata verso la fine del 2016 e unirsi alle cosiddette Brigate di Difesa Bengasi (BDB).

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Mohamed al-Shaikhy a Ain Zara

 

Il fratello di Mohamed al-Shaikhy, Islam al-Shaikhy, era membro anche lui della "Strangers Unit" (Unità Stranieri) dell'organizzazione Ansar-al-Sharia. Islam al-Shaikhy è stato ucciso negli scontri del 2016 nel distretto di Hawai a Bengasi. Entrambi i fratelli sono accusati di aver cacciato con la forza dalle loro case i vicini che avevano appoggiato l'LNA e la polizia.

 

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Islam al-Shaikhy, ucciso nel 2016.

 

Al-Marsad ha ottenuto una copia del passaporto libico di al-Shaikhy, che è stato trovato a Sabrata due anni fa durante la guerra che ha avuto luogo tra la forza antiterrorismo e le varie organizzazioni estremiste della città e che si è conclusa con la fuga della maggior parte di loro verso Zawiya e Misurata, compreso un gruppo fuggito da Bengasi.

 

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Copia del passaporto di Mohamed al-Shaikhy

 

 

Il quarto jihadista: Massoud Khamis Masoud al-Zinbi

Massoud Khamis Masoud al-Zinbi, fuggito dalla Cirenaica, è stato ferito la scorsa settimana mentre combatteva per il Governo di Accordo Nazionale ad Ain Zara, una delle prime linee a sud della capitale libica. Al-Zinbi è nato nel 1996 ed è originario dell'area di Bishr, ad ovest di Ajdabiya.

 

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Massoud al-Zinbi, ferito nelle battaglie di Ain Zara nel Maggio 2019.

 

Massoud al-Zinbi era membro di un gruppo associato alla Guardia delle Installazioni Petrolifere (OIG), guidata da Jadhran, latitante condannato in loco e internazionalmente, ex comandante del OIG. Una fotografia di al-Zinbi che trasporta la sua arma è stata trovata nel quartiere di Tripoli di Ain Zara mentre combatteva tra le fila delle forze della GNA prima di essere ferito.

 

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Massoud al-Zinbi

 

Al-Zinbi è accusato dal Procuratore Militare e dalla magistratura di Ajdabiya di "collaborare con gruppi terroristici come le Brigate di Difesa di Bengasi (BDB) e di aver assaltato i terminali petroliferi e le aree dell'Ajdabiya orientale durante gli anni 2016, 2017 e 2018;  uno di questi assalti è indicato come il massacro di Sultan e Jlidayah, quando il BDB uccise un certo numero di residenti con il pretesto della loro cooperazione con l'LNA.

 

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Al-Zinbi ha preso parte agli attacchi ai terminali petroliferi.

 

Sul suo account Facebook ha pubblicato foto precedentemente trovate nelle memorie di telefoni cellulari di alcuni dei detenuti coinvolti negli attacchi che hanno danneggiato ripetutamente le strutture petrolifere, per questi attacchi Jadhran è stato incluso nelle sanzioni Statunitensi ed internazionali.

 

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Al-Zinbi con I suoi colleghi (foto datata 6 Giugno 2019)

 

Dopo essere stato ferito nella battaglia di Tripoli, Al-Zinbi domenica ha pubblicato una foto sul suo account Facebook. Dopo aver ricevuto cure mediche, Al-Zinbi è riapparso in una foto con altri uomini armati in un veicolo militare.

Il quinto jihadista: Omar Mohammed al-Asifir (conosciuto come Amouri)

Omar Mohammed al-Asifir (alias Amouri), era nato a Zliten nel 1996. Era primo comandante della cosiddetta Brigata degli Uomini Liberi di Zliten, affiliata al Governo di Accordo Nazionale (GNA). Fu ucciso durante gli scontri con le forze armate ad Ain Zara.

 

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Al-Asifir era stato ferito la prima volta il 16 Aprile 2019.

 

Al-Asifir era stato leggermente ferito in un attacco aereo contro le loro posizioni nella Spring Valley il 16 aprile, prima di essere ucciso un mese dopo. In precedenza aveva combattuto contro l' LNA nella città di Bengasi con Wissam bin Hamid della SCBR.

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Al-Asifir con Wissam bin Hamid del SCBR durante i combattimenti a Bengasi, prima di essere ucciso alla fine del 2016.

 

Poco prima di essere ucciso, Al-Asifir ha postato un selfie sul suo account Facebook in cui appare insieme ai leader militari dell'SCBR, Wissam Ben Hamid e Abu-Khattab al-Libi. La foto è stata scattata nel 2016 prima dell'uccisione di quest'ultimo nelle battaglie di Ganfouda. Anche Al-Asifir era nato nella città di Zliten nel 1993. E' stato anche membro della cosiddetta Guardia Nazionale sotto la guida di Khaled al-Sharif. È stato ucciso nella zona di Ain Zara il 2 settembre 2018 durante scontri sanguinosi con la Special Deterrence Force (Forza Speciale di Deterrenza) (SDF).

 

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Al-Asifir, a destra, con Da’adoush

 

Da'adoush, un amico di al-Asifir, ha partecipato con il 33° Battaglione di Fanteria guidato da Bashir Khalafallah (alias Al-Baqarah) all'attacco ad una prigione gestita dall'SDF nell'aeroporto Mitiga nel gennaio 2018 . Sulla sua pagina Facebook ha descritto il comandante della SDF Abdul Raouf Kara come un Salafita Madkhali. Da'adoush considerava i terroristi incarcerati dei combattenti per la libertà che venivano ingiustamente imprigionati, maltrattati e umiliati dall'SDF.

 

 

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Inoltre, Da'adoush ha fortemente appoggiato i leader della SCBR, guidati dai takfiristi estremisti Wissam bin Hamid, Jalal Makhzoum e Mohammed al-Zahawi, l'emiro di Ansar al-Sharia, che erano tutti, come lui ha osservato, "i rompiballe degli Yankees (gli Statunitensi), i nemici dell'Islam ".

 

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Il sesto jihadista: Anas Attiya Bourashed

Anas Attiya Bourashed è stato ucciso sabato negli scontri di Ain Zara, secondo quanto riferito dai social media e dal canale televisivo Libya Panorama, il cui conduttore Nabil al-Sukkani ha confermato la notizia della sua morte come hanno fatto anche altri account Facebook di milizie fedeli alle forze del GNA.

 

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Anas arrivava da Derna e ha vissuto nel quartiere di Bab Tobruk prima di fuggire dalla città. Nel 2012, si è unito agli estremisti della Brigata Martiri di Abu Salim, guidata da Salem Al-Derbi, ucciso nel 2016 da un'organizzazione militante in una disputa ideologica, di conflitto di interessi e di influenza tra la sua organizzazione affiliata ad al-Qaeda e lo Stato islamico. Nel dicembre 2014, l'organizzazione Ansar al-Sharia si è unita ai Martiri di Abu Salim e all'Esercito dell'Islam sotto l'egida della Shura del Consiglio dei Mujahedeen a Derna (SCMD). In seguito, la milizia dell'Esercito dell'Islam si sciolse e annunciò fedeltà alla fazione dello Stato islamico. Anas faceva parte del gruppo che dichiarò un impegno di fedeltà.

 

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Anas ha partecipato agli scontri contro l' Esercito Nazionale Libico (LNA) fin dall'inizio dell'operazione Dignity nel 2014, considerandolo un jihad contro il tiranno e i suoi seguaci, come descritto nei post nelle sue pagine  Facebook che portano il nome di Tandra Aldarnawi e Muthanna Aldarnawi consecutivamente.

È interessante notare che nel giugno 2015 è scoppiata una guerra ideologica tra lo Stato islamico e l'SCMD. Durante quel periodo Anas fu incarcerato in una prigione SCMD e fu poi rilasciato dopo aver rinunciato alla sua fedeltà all'Emiro dello Stato Islamico, e la sua appartenenza alla SCMD venne approvata come quella di dozzine di altri combattenti. Nel 2018, fuggì dalla città a Misurata.

Dopo le operazioni militari delle forze armate a Tripoli, Anas, ucciso sabato mattina negli scontri di Ain Zara, ha combattuto con il battaglione Al-Somoud guidato da Salah Badi come riportato dai suoi stessi post sul suo account Facebook. Fu anche onorato in altri account che lodavano lui e altri che si unirono agli elementi in fuga dell'SCBR e furono uccisi sul campo di battaglia. I messaggi sulla sua pagina confermano la sua partecipazione ai combattimenti del Campo di Yarmouk, dove erano presenti anche le forze di Badi.

 

La GNA e la sua dipendenza dai terroristi militanti

Questa non è la prima volta che il campo di battaglia di Tripoli è stato testimone del coinvolgimento di militanti radicali tra le forze del Governo di Accordo Nazionale (GNA) con sede a Tripoli. Questi estremisti non riconoscono alcuna forma di democrazia o civiltà come definita dalle norme della comunità internazionale e persino da organismi politici come l'Unione Europea.

Le forze fedeli alla GNA non sono riuscite a prendere le distanze dai gruppi terroristici in un momento in cui continuano a ribadire false accuse contro Haftar e l'LNA accusandoli di essere responsabili di favorire il terrorismo. Il fatto che questi elementi siano stati mobilitati da aree sotto il controllo della GNA come Misurata, Zawiya, Khamis, Msallata e altre città, mina la credibilità delle loro accuse contro l'LNA.

L'ONU e la comunità internazionale devono indagare e invitare a mettere in discussione il mandato che hanno dato alla GNA mentre continua a cooperare con le forze del terrorismo e dell'estremismo in Libia.

 

Almarsad

04/06/2019 - Traduzione di Giorgio F. per civg.it