La solidarietà e la partecipazione sono la nostra forza

Da più di vent’anni il nostro Comitato è riuscito, combattendo contro tutto e contro tutti, a raggiungere risultati significativi per circa 450 lavoratori ed ex lavoratori, e a far approvare e applicare - insieme ad altre associazioni - leggi importanti come la sorveglianza sanitaria gratuita per tutti, comprese le mogli e le compagne, e il Fondo Vittime Amianto.

Noi da sempre siamo indipendenti e autonomi, politicamente ed economicamente, e ci basiamo sull’autorganizzazione e sulla partecipazione degli associati al Comitato.

Noi non siamo un patronato, siamo un Comitato di lotta operaia.

Lo slogan “uno per tutti, tutti per uno” è stato il motto che ci ha guidato e ci ha permesso di raggiungere risultati che erano ritenuti da molti irrealizzabili: questo con la lotta, senza farci abbagliare dalle sirene padronali, governative o degli istituti previdenziali e assicurativi, senza cedere di un millimetro dall’obiettivo del risultato da raggiungere per tutti.

In questi anni abbiamo realizzato l’impossibile. Tutti quelli che hanno fatto la domanda per i contributi previdenziali entro i termini di legge del 15 giugno 2005 hanno portato a casa il risultato. Lo stesso risultato l’abbiamo ottenuto per tutti quelli che si sono ammalati di malattia professionale, e anche per i malati d’amianto per esposizione ambientale. Ricordate tutti quando, dopo anni di lotte, nel 2006/ 2007 abbiamo aperto la breccia nel muro di granito dell’INAIL e del padrone (il liquidatore della Breda). Allora il padrone e l’INAIL, dopo aver negato che in Breda ci fosse l’amianto, volevano chiudere la partita riconoscendo solo ai lavoratori del reparto Forgia, i più esposti all’amianto, i risarcimenti chiamati “benefici previdenziali”.  Molti ricorderanno che il Comitato ha respinto la proposta dell’INAIL di riconoscere solo i lavoratori a caldo e poi chiudere la partita; abbiamo rifiutato chiedendo - fra i malumori di nostri diversi compagni - di riconoscere prima quelli di altri reparti, dove era più difficile il riconoscimento, tattica che si è dimostrata vincente. Alla fine la lotta e la strategia adottata sono state determinanti per la vittoria.

Questi risultati sono il frutto della lotta unitaria, della solidarietà operaia, di tutti noi e, in particolare di alcuni di noi che - più di altri - si sono spesi per anni senza mai mollare, alcuni senza neanche avere niente da “guadagnare”.

 

Molti nostri compagni, nel corso di queste battaglie, ci hanno lasciato la vita; altri - anche dopo aver ottenuto risultati per sé - hanno continuato a lottare per gli altri, sapendo che è nella forza della solidarietà che sta la nostra forza.

Abbiamo conosciuto anche persone che, appena ottenuto con la lotta di tutti, i risultati per sé, sono sparite. Hanno disertato la lotta e abbandonato i loro compagni che continuano a lottare per lo stesso obiettivo, per la giustizia e le bonifiche del territorio; hanno dimenticato persino i loro compagni di lavoro morti e non partecipano neppure più al corteo che l’ultimo sabato di fine aprile facciamo per ricordare i nostri morti. Altri, dopo anni che non si facevano vedere, sono tornati al Comitato quando hanno scoperto di essere – loro - malati: come se nulla fosse successo o con la testa bassa, hanno chiesto aiuto ai compagni che avevano abbandonato.

Mentre ringraziamo tutti quelli che continuano a lottare, a resistere e a partecipare alle iniziative e alle lotte del Comitato, vogliamo dire chiaramente a tutti che LA SOLIDARIETA’ NON E’ A SENSO UNICO. E’ INUTILE RICERCARLA SOLO QUANDO SE NE HA BISOGNO PERSONALMENTE.

 

La nostra politica si fonda sull’unità e sugli interessi degli operai, dei lavoratori, dei proletari e chi li tradisce - dimenticandosi persino dei suoi compagni di lavoro morti con cui ha lavorato per decine d’anni a fianco a fianco, vittime dello sfruttamento e dell’amianto - non partecipando al corteo in loro ricordo, finisce nel campo avversario, rompendo il vincolo della solidarietà operaia.