Cuba Notizie Cuba (dicembre 2018)

L'assemblea del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba ha analizzato il progetto della nuova Costituzione della Repubblica

Alla presenza del suo Primo Segretario, il Generale d’Esercito Raúl Castro

Ruz, si è svolto l'VIII Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista,

le cui due giornate sono state dedicate all’analisi del Progetto di Costituzione della Repubblica di Cuba risultato dalla consultazione popolare. Il Progetto sarà presentato ai deputati nella prossima sessione dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, momento in cui saranno resi noti tutti i dettagli.

Il Plenum ha riconosciuto l'impegno profuso per raccogliere le opinioni della popolazione e ha ringraziato quanti hanno partecipato all’organizzazione e all'affidabilità del processo, tra questi i delegati che hanno guidato le circa 133.000 assemblee in tutto il paese; i compagni responsabili della raccolta e dell’analisi delle proposte e in particolare la Commissione incaricata dall’Assemblea Nazionale del Potere Popolare della redazione del Progetto di Costituzione.

Il Generale d’Esercito ha valutato che i dati raccolti dall'esperienza di tutti i settori della società costituiscono un prezioso documento di lavoro il cui valore va preservato e utilizzato. La popolazione si è comportata magnificamente, si è preparata e ha conferito molte idee che hanno arricchito il dibattito e il progetto.

Homero Acosta Álvarez, segretario del Consiglio di Stato, ha esposto una dettagliata descrizione degli aspetti fondamentali della consultazione popolare.

Poi ha sottolineato le espressioni di elogio raccolte durante tutto il processo sul carattere democratico della consultazione e per l’alta considerazione conferita ai suggerimenti della popolazione. Ha inoltre rimarcato che l’attiva partecipazione ha fatto sì che il popolo diventasse una vera e propria costituente.

Quasi 9 milioni di persone hanno partecipato alle consultazioni in cui sono stati contati circa un milione e 700.000 interventi. Tutte le opinioni sono state analizzate ed tutte hanno avuto un alto significato nell’elaborazione del nuovo documento.

Gioia Minuti per Granma, 12 dicembre 2018

 


Cuba risponde alle calunnie del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti

Il Direttore Generale del Ministero delle Relazioni Estere per gli Stati Uniti, Carlos Fernández de Cossío, ha ricusato il testo su Cuba pubblicato dal Segretario di Stato degli Stati Uniti la notte del 10 dicembre del 2018 come

"Una mancanza di decoro, abituale per il Governo degli Stati Uniti".

Riferendosi al tema dei Diritti Umani, il segretario di Stato Michael Pompeo ha reso pubblica una nota che ha detto di aver inviato al Ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla, ma che in realtà non era ancora stata ricevuta.

Il funzionario cubano ha affermato che "quando il governo degli Stati Uniti esprime preoccupazione per i diritti umani a Cuba e in qualsiasi luogo agisce in modo disonesto", aggiungendo che la sua politica e la sua storia parlano da sole, con gli abusi costanti e flagranti rivolti contro la sua stessa popolazione e quella di molti paesi nel mondo, con le sue alleanze con regimi dittatoriali autori dei crimini più tremendi che ne squalificano l’autorità morale.

Nella sua dichiarazione Fernández de Cossío ha affermato che «la presunta lettera del Segretario di Stato e il suo messaggio pubblico non sono altro che propaganda che accompagna "la totale assenza di volontà di questo governo di sedersi davanti a Cuba con serietà e impegno e confrontarsi in un dialogo tra uguali per decidere sul tema dei diritti umani sulla strada di una cooperazione costruttiva".

Cossío ha sottolineato che "se agli Stati Uniti interesassero veramente i diritti umani dei cubani, non imporrebbero il blocco economico criminale che castiga tutta la nazione, né porrebbe tuttora ostacoli alla migrazione ordinata e ai servizi consolari dai quali dipendono decine di migliaia di cubani. Cuba è un paese che rispetta i diritti umani, il governo cubano e la società garantiscono e si mobilitano per questi, per il godimento effettivo dei diritti di tutti i cittadini, a partire dal diritto a una vita degna, libera dallo sfruttamento, dall'emarginazione, dall’alienazione sociale, dalla discriminazione di qualsiasi tipo, dalla violenza, dalla criminalità e dall’abuso di potere, che garantisco l'accesso alla salute e all'educazione per tutta la popolazione".

Il Cancelliere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla ha dichiarato che "Pompeo mente e calunnia, e il Governo degli Stati Uniti è un repressore globale dei  Diritti Umani, e per questo manca di autorità morale".

Rodríguez Parrilla ha richiesto a Pompeo l'eliminazione del blocco, il ristabilimento del visto per i cubani e l'interruzione della repressione dei migranti, delle minoranze e dei poveri".

Granma, 11 dicembre 2018

 


 

Dichiarazione finale del  XVI Vertice  dell’ALBA-TCP

Intervento di Bruno Rodríguez Parrilla, Ministro delle Relazioni Estere di Cuba

 

L’Avana, 14 dicembre 2018

In Difesa dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace,

I capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell’Alleanza Bolivariana per i popoli di Nuestra America - Trattato del Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) riuniti a L’Avana in occasione del XVI Vertice dell’ ALBA-TCP,

Ispirati dall’incontro fraterno dei  Comandanti Fidel e Chávez nella prima visita di questi a Cuba del 14 dicembre del 1994 che pose la semente  della nostra cooperazione:

1. Rinnoviamo la nostra volontà di continuare ad alimentare la costruzione di un nuovo ordine internazionale, democratico, giusto, inclusivo ed equo, nel quale sia effettiva l’uguaglianza sovrana tra gli Stati e il rispetto della libera autodeterminazione dei popoli; un ordine che promuova la cooperazione e il multilateralismo e che, nello steso tempo, respinga l’interventismo e le azioni coercitive  unilaterali;

2. Ratifichiamo il nostro impegno con la concertazione politica, la cooperazione  e l’integrazione, coscienti che solo l’unità tra i nostri popoli doterà le nazioni latinoamericane e caraibiche di una maggior capacità di far fronte all’ingerenza e al dominio politico ed economico storicamente imposto dai poteri egemonici globali;

3. Riaffermiamo la necessità di rinforzare la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) come meccanismo di concertazione politica regionale basato nel  più stretto rispetto e nella difesa dei principi del Diritto Internazionale, includendo la soluzione pacifica delle controversie, la proibizione dell’uso e della minaccia dell’uso della forza, il rispetto della libera determinazione, della sovranità, dell’integrità territoriale e la non ingerenza nei temi interni di ogni paese;

4. Riconosciamo l’attività di El Salvador per favorire lo sviluppo e il rafforzamento della CELAC così come riaffermiamo il nostro appoggio alla Bolivia nel suo esercizio della Presidenza Pro Tempore della CELAC nel 2019;

5. Ripetiamo che le misure coercitive unilaterali sono contrarie alla Carta delle Nazioni Unite e al Diritto Internazionale, minano le regole internazionali del commercio, minacciano la pace e la sicurezza  internazionali e restringono il godimento dei diritti umani della popolazione degli Stati contro i quali si applicano;

6. Segnaliamo la necessità che le organizzazioni internazionali, e in particolare

l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), adottino le misure necessarie per affrontare le violazioni delle norme del commercio internazionale comprese nelle misure coercitive unilaterali, e che gli Stati e i loro gruppi adottino azioni per impedire gli effetti dell’extraterritorialità che le accompagnano;

7. Denunciamo il carattere extraterritoriale di  molte di queste misure che non solo danneggiano gli indici  socioeconomici degli Stati colpiti, ma anche gli interessi economici e commerciali di terzi.

8. Esprimiamo la nostra preoccupazione per le aggressioni e le azioni contro la pace e la sicurezza regionali e soprattutto le minacce dell’uso della forza contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela che attentano al Proclama dell’America Latina e Caraibi come Zona di Pace firmato dai capi di Stato e di Governo nel II Vertice della CELAC, svoltosi a L’Avana il 28 e 29 gennaio del 2014;

9. Segnaliamo la resistenza del Governo e del popolo del Venezuela di fronte all’ingerenza esterna e alle misure coercitive unilaterali, e alla costante manipolazione mediatica;

10. Rinnoviamo il nostro appoggio e riconoscimento al Governo eletto del presidente Nicolás Maduro al quale auguriamo successo nella sua gestione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, a partire dalla consegna del potere il prossimo 10 gennaio del 2019.

11. Respingiamo le azioni d’ingerenza del Governo degli Stati Uniti, che utilizza ancora una volta la OSA nella sua politica interventista contro la sovranità, l’autodeterminazione e l’ordine costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, del Nicaragua e di  altri paesi;

12. Ratifichiamo il nostro appoggio senza condizioni al governo e al popolo del

Nicaragua nella sua decisione di continuare a difendere la sua sovranità, la pace, le conquiste sociali, economiche, di sicurezza e di unità nazionale conquistati;

13. Reiteriamo il reclamo della comunità internazionale che esige l’eliminazione  senza condizioni del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba, una violazione assoluta, flagrante e sistematica dei diritti umani del popolo cubano, il cui carattere extra territoriale danneggia tutti gi Stati. Celebriamo l’approvazione nell’Assemblea Generale delle Nazioni

Unite, per la 27ª volta, della risoluzione che reclama la fine del blocco e ratifica la condanna di questa politica;

14. Reiteriamo la nostra solidarietà con il compagno Lula Da Silva, leader emblematico di Nuestra America, prigioniero político in Brasile;

15. Lamentiamo le modifiche annunciate al Programma “Más Médicos para Brasil”, che impongono condizioni inaccettabili e non rispettano le garanzie accordate per la partecipazione dei medici cubani al Programma. Respingiamo gli attacchi alla dignità, alla professionalità e all’altruismo dei collaboratori cubani;

16. Riaffermiamo il nostro appoggio e il nostro impegno al popolo e al governo della Bolivia nel suo storico e giusto diritto di un’uscita sul mare con sovranità.

Invitiamo la Repubblica del Cile e lo Stato Plurinazionale della Bolivia a iniziare nuovamente il dialogo e gli scambi nella cornice della sentenza della Corte  Internazionale di Giustizia con il proposito di risolvere la chiusura  marittima della Bolivia;

17. Respingiamo  energicamente le misure adottate contro i fraterni paesi dei Caraibi considerandole giurisdizioni non cooperative ed esortiamo a rivedere i criteri che li pongono tra i paesi a reddito medio, cosa che rende più difficile il loro accesso al credito e alla cooperazione internazionale;

18. Riaffermiamo  il nostro continuo appoggio ai paesi dei Caraibi nel nostro continuo reclamo del compenso per il genocidio della popolazione nativa e gli orrori della schiavitù e la tratta;

19. Riaffermiamo il nostro impegno d’affrontare il cambio climatico, coscienti che le cause di questo fenomeno radicano nei modelli irrazionali di produzione e consumo imposti dal sistema capitalista. Le aggressioni alla nostra Madre Terra mostrano impatti negativi sempre più evidenti, e questo impone attenzione nelle azioni della comunità internazionale;

20. Sottolineiamo la notevole vulnerabilità dei nostri paesi di fronte agli effetti avversi del cambio climatico e ai disastri naturali.  L’ALBA-TCP chiama alla piena implementazione dell’Accordo di Parigi, prendendo come base il principio delle responsabilità comuni ma differenti per fermare il riscaldamento globale e lavorare per lo sviluppo sostenibile in armonia con la natura;

21. Riaffermiamo il nostro impegno nella preservazione e rafforzamento delle istituzioni sorte in seno all'ALBA-TCP che apportano benefici ai nostri popoli attraverso la cooperazione, la complementarità economica e la concertazione;

22. Esprimiamo la nostra volontà di studiare la possibilità di realizzare nuove iniziative in seno all’ALBA-TCP che promuovano il benessere equo e complementare delle economie dei paesi membri;

23. Riconosciamo la necessità del dialogo costante tra le forze  politiche progressiste e dei movimenti sociali. L’ALBA-TCP  ha il dovere d’essere una piattaforma che favorisce l’incontro tra le organizzazioni sociali della regione, coscienti che l’unità dei nostri popoli costituisce il baluardo della sovranità degli  Stati latinoamericani e caraibici;

24. Ci congratuliamo con il Governo e il popolo cubani per il 60º anniversario del trionfo della Rivoluzione contro le forze imperialiste degli Stati Uniti e la dittatura di Fulgencio Batista;

25. Ratifichiamo la piena vigenza delle parole del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, il 18 ottobre del 1995, nell'Undicesimo Vertice del Movimento dei Paesi non Allineati (MNOAL): "Non siamo semplici spettatori. Questo mondo è anche il nostro mondo. Nessuno può sostituire la nostra azione unita e nessuno prenderà la parola per noi. Solo noi e solo uniti possiamo respingere l’ingiusto ordine politico ed economico mondiale che si pretende d’imporre ai nostri popoli".

Granma, 15 dicembre 2018

 


 

La crescita del turismo sia impulso per gli altri settori

"La cosiddetta locomotiva dell’economia cubana, seppure in continua  crescita, non è accompagnata dalla crescita degli altri settori vitali per lo sviluppo. Quanto conta il turismo rispetto ad altri differenti settori nell'economia cubana?". E' la domanda che Esteban Lazo Hernández, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ha rivolto ai  viceministri presenti al dibattito della Commissione sui Servizi sul tema del controllo fiscale delle organizzazioni turistiche e dei Campeggi Popolari. "Non ci sono dubbi sull’importanza del turismo per lo sviluppo del paese", ha detto Lazo Hernández, "ma, senza dubbio, se la valuta apportata dai visitatori si usa per l'importazione di beni che potremmo produrre, significa che settore non sta svolgendo il ruolo che dovrebbe secondo le necessità economiche della nazione".

Quindi ha aggiunto: "Si è parlato delle azioni, ma non dei risultati. Non dobbiamo importare niente potremmo produrre direttamente noi, e dobbiamo  fare il massimo per produrre con qualità ed efficienza e, soprattutto, dovremmo risparmiare tutto quanto possiamo sulle importazioni".

Manuel Marrero, Ministro del settore, ha affermato che il 2018 ha registrato per circa sei mesi un calo dell'afflusso turistico per diverse ragioni: "Ma nonostante ciò, anche grazie allo sforzo fatto con le campagne di promozione, agli operatori turistici e al lavoro svolto negli stabilimenti turistici, alla fine di novembre abbiamo recuperato". Per dimostrare quanto affermato, ha illustrato alcuni numeri: a settembre c'è stata una crescita del 43% che ha compensato il deficit causato dall’uragano Irma. A ottobre la crescita è stata del 17%, a novembre del 23% e fino a metà dicembre del 6%. "Questo ci permette di affermare che, anche se non è stato l’anno migliore, chiuderemo il 2018 ancora in crescita e addirittura con un nuovo record di afflusso turistico, ha detto.

Marrero ha affermato che, pur se gli indici associati alla qualità sono molto migliorati, ciò potrebbe non essere sufficiente considerando la grandissima concorrenza nella zona dei Caraibi, e la differenza deve essere proprio la qualità.

Una parte del problema è rappresentato dalla non autosufficienza per quanto riguarda le forniture alla rete alberghiera di prodotti della terra - ortaggi e frutta - che potrebbero essere prodotti dall’industria nazionale e invece vengono importati.

Susana Antón e Gioia Minuti per Granma Internaciónal, 18 dicembre 2018