Cuba Notizie Latino America e Mondo (dicembre 2018)

Parla  Daniel Ortega Saavedra, Presidente del Nicaragua

 

Parlando al XVI Vertice dei capi di Stato e di Governo dell'ALBA-TCP (Alleanza  Bolivariana dei Popoli di Nuestra America - Trattato di Commercio dei  Popoli (ALBA-TCP), il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha affermato che le politiche interventiste  contro Venezuela, Bolivia e Cuba, sono azioni criminali di lesa umanità.

In particolare, ha citato l’inasprimento del blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba nonostante le risoluzioni approvate dalla schiacciante maggioranza dei membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, i quali chiedono la sospensione di questa politica vessatoria.

Ha sostenuto che la celebrazione di questo Vertice nel 14º anniversario dell’ALBA-TCP riafferma il valore della solidarietà dimostrata dai popoli in anni di lotta per la giustizia e la pace. Ha definito Fidel Castro e Hugo Chávez "gli Spartaco" dei nostri tempi a fronte della schiavitù imposta dal capitalismo moderno globale. Ha detto che il numero dei conflitti di cui oggi soffre l’umanità sono provocati dalla concentrazione della ricchezza in poche mani, mentre la maggioranza dei popoli sopporta la povertà presente anche nelle più opulente società come quella nordamericana: "Il capitalismo non crede nella solidarietà, è egoista per essenza", ha proseguito Ortega, e ha portato l’esempio della tragedia delle due Guerre Mondiali, iniziate in Europa e non in Africa, Asia o America Latina, che hanno portato dolore e morte nei popoli.

Ha sottolineato il valore della sovranità e del rispetto del Diritto Internazionale ricordando che le azioni e gli attacchi sferrati nel mondo dagli Stati Uniti e dai loro alleati non hanno sostegno giuridico e sono crimini di guerra: "Le politiche di questi anni di aperta ingerenza e interventismo contro, ad esempio, il Venezuela, sono azioni di prepotenza e mancanza di rispetto da parte di una potenza che non riesce a coesistere con un Diritto Internazionale e che passa sopra le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU".

Ha quindi fatto riferimento all’utilizzo da parte di Washington della tristemente celebre OSA (Organizzazione degli Stati  Americani) per coprire gli interventi militari nella regione, come nel caso della Repubblica Dominicana, e ha ricordato che le truppe nordamericane furono accompagnate dai soldati del dittatore Anastasio Somoza: "Gli Stati Uniti non vogliono capire che il mondo sta tornando multipolare e si gettano in azioni contro anche i loro stessi alleati. La realtà di un nuovo multilateralismo presenta una tendenza al rafforzamento nonostante i tentativi della superpotenza americana di afferrarsi all’egemonismo".

Ha quindi ricordato che l’ALBA-TCP ha l’obiettivo di lottare per la vita e che nonostante gli attacchi subiti, non si è arresa e non si è venduta, e questo fa disperare l’imperialismo nordamericano. Questi sono tempi di lotta perché sono in atto cambiamenti profondi per il bene dei popoli.

Ortega ha infine sottolineato l’importanza di unire le forze denunciando l'attacco sferrato contro la Rivoluzione Sandinista in Nicaragua che però non è riusciti a distruggere: "Dopo la sconfitta nelle elezioni nel 1990 abbiamo ripreso il governo per via elettorale nel 2007, quando furono nuovamente messe in atto cospirazioni e sanzioni economiche contro di noi per sottometterci. Abbiamo la certezza che i nostri popoli hanno la forza e la dignità per vincere le sanzioni nonostante le minacce. Siamo sicuri che le rivoluzioni venezuelana e cubana supereranno questa transizione difficile, accompagnate dai popoli dell’ ALBA-TCP e del mondo».

Al termine  ha reso omaggio a  Fidel e a Chávez, «a questi due grandi gladiatori della pace e della giustizia ».

Granma, 15 dicembre 2018

 


Documentario sulla donna cubana presentato dal Movimento Colombiano di Solidarietà con Cuba

Il Movimento Colombiano di Solidarietà con Cuba (MCSC) ha proiettato a  Medellín il documentario "Cubane: Donne in Rivoluzione", una produzione della regista basca María Torrellas.

La presentazione dell’audiovisivo ad opera dell'editoriale Resumen Latinoamericano, faceva parte delle attività della giornata che MCSC ha organizzato in omaggio al leader storico della Rivoluzione Cubana Fidel Castro a due anni dalla sua scomparsa. Il film, di circa  90 minuti, è stato proiettato nella  Casa della Cultura e della Cooperazione della capitale del dipartimento di Antioquia, dov’è esposta da due mesi una mostra filatelica e numismatica dedicata a Ernesto Che Guevara.

Dopo la proiezione, si è svolta una conversazione sul ruolo delle donne cubane nella costruzione di una nuova società, sottolineando il ruolo di Fidel come promotore e difensore dell’ uguaglianza di genere.

Erano presenti alla proiezione del documentario i colombiani dei Comitati di Solidarietà di Medellín e i cubani residenti nella seconda città più popolata del paese dopo Bogotá.

L’opera della Torrellas sottolinea l’operato delle donne cubane dalle guerre d’indipendenza nel XIX secolo passando per la lotta guerrigliera e gli anni della Rivoluzione, fino ai giorni nostri.

Il documentario raccoglie frammenti delle eroine rivoluzionarie Vilma Espín, Haydée Santamaría, Celia Sánchez e di molte altre donne che anonimamente si sono unite alla battaglia quotidiana della nazione dei Caraibi di fronte all’ostile blocco statunitense. Le sfide della donna cubana in questi tempi, di fronte ai pregiudizi e alle manifestazioni di "machismo" che prevalgono ancora nell’Isola, sono state inserite dalla regista nella sua opera.

Granma, 2 dicembre 2018


Jair Bolsonaro presenta le sue credenziali

Senza perdere tempo, Jair Bolsonaro ha inviato suo figlio Eduardo a Washington mentre lui aspettava a casa l’inviato di Trump che gli portava il messaggio di apprezzamento per la sua rapida ascesa antilatinoamericana.

Tutto questo succede in Brasile un mese prima che Bolsonaro riceva la fascia presidenziale, ora nelle mani di Michel Temer, il presidente imposto in seguito al golpe parlamentare mediatico contro Dilma Rousseff, che era stata eletta con il voto popolare di 54,5 milioni di brasiliani.

Certamente nella visita del figlio del nuovo mandatario negli Stati Uniti  non sono stati sufficienti gli abbracci calorosi con il vicepresidente Mike Pence, con i funzionari del Dipartimento di Stato, del Tesoro, del Consiglio di  Sicurezza  Nazionale e di altri con i quali si è cospirato attraverso i piani contro paesi come Venezuela e Cuba, sempre gli stessi che hanno anche offerto la loro disinteressata solidarietà al popolo del Brasile.

Eduardo è stato ben accolto da un altro personaggio della peggiore fauna

latinoamericana legata a Washington: il segretario generale della OSA Luis Almagro. Tutt'e due sorridenti, hanno posato per i fotografi e hanno i loro sorrisi a 32 denti nelle reti sociali.

Il fatto è che Jair Bolsonaro ha affidato a suo figlio il compito di stringere vincoli con l’amministrazione Trump e con gruppi conservatori legati al Partito Repubblicano. Questo è uno dei suoi viaggi negli Stati Uniti dove, da quattro mesi, in piena campagna per la presidenza di suo padre, si era riunito con Steve Bannon, stratega della campagna elettorale di Trump nel 2016 e noto fomentatore di un gruppo mondiale d’estrema destra.

In questa presentazione di credenziali del nuovo governo brasiliano di  Jair Bolsonaro, si è saputo che le sua prime visite all’estero saranno in Cile, Stati Uniti e Israele. Il suo futuro ministro dell’Economia ha già dichiarato che il  Mercosur non sarà una priorità per il suo Governo dato che "non ha l’importanza che gli si dà e lo si sta supervalutando".

Ernesto Araujo, che sarà il cancelliere nel governo di Bolsonaro, ha affermato che "combatterà l’ideologia marxista nella politica estera", compreso quello che ha definito "allarmismo climatico" riferendosi agli effetti dei cambi di clima che già provocano enormi disastri a livello mondiale. E' evidente che questa posizione è molto simile a quella di  Donald Trump quando decise di uscire dagli Accordi del Vertice di Parigi.

Figlio di gatto caccia topi. Come se non bastasse, il futuro cancelliere brasiliano si è detto ammiratore di Donald Trump che ha definito "il salvatore della civiltà occidentale".

Le carte di presentazione del nuovo governo brasiliano sono già sul tavolo e saranno gli abitanti del suo paese e di tutta l’America Latina a valutarle.

 

Elson Concepción Pérez, 28 novembre 2018