La più grande nemica della NATO è se stessa

 

Gli incidenti accadono. Tipo quello accaduto in Norvegia alla fine delle esercitazioni militari della “NATO Trident Juncture 2018” con la sua fregata HNoMS Helge Ingstad equipaggiata con il sistema AEGIS (sistema di difesa antimissile balistico marittimo n.d.t.)  della Lockheed Martin.

Dopo la collisione con una petroliera, il capitano della fregata ha ordinato di portare la nave in secca per prevenire una perdita totale. Proprio questa mossa repentina potrebbe aver salvato le vite dei marinai norvegesi e aver reso più semplici le operazioni di salvataggio. Fortunatamente non ci sono state vittime e i media occidentali hanno indicato soltanto otto feriti.

Nell’esercitazione NATO la Helge Ingstad stava partecipando ad una simulazione di invasione della Norvegia. Come ha dichiarato il Concilio delle Relazioni Estere nel suo articolo “Esercitazioni Nato Trident Juncture: quello che c’è da sapere” gli invasori immaginari erano ovvi sostituti della Russia.

L’articolo del CFR dichiarerebbe:

“L’aggressore della simulazione è finto, ma l’impostazione e la tipologia delle esercitazioni punta chiaramente in un’unica direzione. Le tensioni tra NATO e Russia, la quale condivide il confine Artico con la Norvegia, stanno aumentando velocemente. Negli ultimi cinque anni la Russia ha annesso la Crimea, ha destabilizzato l’Ucraina orientale, ha inviato supporto militare ad un brutale regime in Siria, ha interferito nelle elezioni in Occidente e in ogni caso si è discostata o ha presumibilmente violato i principali trattati multilaterali di sicurezza.”

Naturalmente niente di ciò che il CFR afferma è vero, e molte delle accuse mosse dall’articolo contro la Russia sono state abbandonate da tempo persino da quasi tutti i media occidentali.

Il fatto che la Norvegia abbia perso una costosa nave nel mezzo di questa esercitazione NATO per prepararsi ad un’invasione Russa che non accadrà mai, suggerisce che la più grande minaccia con cui l’Europa si confronta  è la NATO stessa, non Mosca.

La NATO è un cancro, non uno scudo

La quantità di denaro richiesta per ospitare i membri NATO in Norvegia, al fine di prepararsi ad un’invasione russa che non avverrà mai, sembrerebbe negativa per i Norvegesi come per le altre nazioni europee che spendono denaro per spostare armi ed attrezzature su e giù dalle zone di esercitazione (40.000 uomini, 120 velivoli, 70 navi).

L’addestramento ed il mantenimento di un’efficiente forza militare come deterrente credibile è importante per tutte le nazioni, incluse l’Europa occidentale e la Russia. Ma tali preparativi dovrebbero essere proporzionali alla prospettiva di minaccia che ogni nazione o alleanza di nazioni affronta. Tali preparativi dovrebbe altresì  essere costituiti chiaramente per creare un deterrente piuttosto che una provocazione.

La Trident Juncture della NATO sembra essere più un’esercitazione per rafforzare l’espansione verso est ai confini della Russia, piuttosto che una genuina preparazione per “un’invasione Russa” che anche la leadership norvegese dichiara essere altamente improbabile.

Tali esercitazioni, e l’agenda che esse seguono, sono a beneficio di una manciata di interessati speciali,  principalmente a  Washington (tra cui la Loocked Martin), a spese dei membri NATO europei.

La NATO, guidata principalmente da Washington e dagli enormi interessi lobbistici che ne tengono le redini, è divenuta uno strumento usato per estendere le ambizioni americane in tutto il mondo. In pochi potrebbero fornire una spiegazione credibile su come rappresenti una difesa per l’Europa l’occupazione dell’Afghanistan da quasi due decenni, da parte della NATO.

Per la Norvegia in particolare, l’Afghanistan è diventata la tomba per 10 dei suoi soldati, e un buco nero che ha inghiottito diversi miliardi di dollari della spesa norvegese.

Allo stesso modo, è stata la NATO guidata dagli Stati Uniti (con l’assistenza della Norvegia) che ha distrutto la Libia, nazione nordafricana, trasformandola in un focolaio del terrorismo ed innescando la crisi dei rifugiati che ha dilagato in Europa e che oggi continua ad essere fonte di tensioni socioeconomiche.

In questo caso, la NATO ha direttamente compromesso la sicurezza dell’Europa e i contribuenti norvegesi hanno aiutato a sottoscrivere il disastro.

E’ evidente che la NATO non sta proteggendo l’Europa, la sta usando per promuovere le ambizioni americane nel resto del mondo, molto oltre ogni ragionevole giurisdizione che un’alleanza di difesa tesa a proteggere l’Europa dovrebbe avere. Poiché la NATO usa l’Europa, essa sta consumando risorse che potrebbero essere utilizzate meglio a livello nazionale per il popolo europeo. L’evidente risultato delle attività NATO è indebolire, piuttosto che sostenere la sicurezza d’Europa.

La Trident Juncture della NATO è semplicemente un’estensione di questo processo, volto ad inasprire le tensioni con la Russia, oltre che indebolire ulteriormente la pace e la stabilità d’Europa.

Altri modi in cui la NATO mina la pace e la prosperità europea

Oltre alle alleanze militari ed ai preparativi per la difesa, ci sono altre alternative per creare un deterrente alla guerra e all’aggressione militare. Queste alternative includono la cooperazione economica. Ma, in questo caso, la cooperazione economica è compromessa dagli sforzi statunitensi per isolare economicamente la Russia e sabotare il commercio e gli investimenti tra la Russia e i suoi vicini occidentali.

Conducendo esercitazioni provocatorie rivolte alla Russia, le tensioni sono ulteriormente aumentate e gli sforzi americani per allargare la frattura tra la Russia ed il resto d’Europa sono progrediti.

Quello che ci rimane è un’Europa costretta a considerare il suo vicino orientale come un nemico per la mancanza di qualsiasi alternativa percorribile che non incontri l’ira di Washington.

La NATO, un’ipotetica alleanza di difesa, promuove invece tensioni, esporta guerre e consuma il sangue e il tesoro degli stati membri per campagne militari straniere a migliaia di chilometri dalle coste europee. Considerando che questo, è la NATO, non la Russia, che sembra essere la più grande minaccia ad incombere oggi sull’Europa.

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Articolo di Ulson Gunnar pubblicato su New Eastern Outlook il 18 novembre 2018
Traduzione in italiano a cura di Camilla per SakerItalia