La portavoce delle tribù libiche, Joanne Moriarty: "Le tribù libiche devono decidere il destino della Libia, non gli stranieri"

 

“Il destino del popolo libico deve essere deciso dai libici, non dalle potenze straniere. Fin dal 2011 le potenze straniere come l'Unione Europea e gli Stati Uniti continuano a mantenere il controllo sulla Libia nonostante abbiano provocato il caos nello stato libico”, dichiara la portavoce internazionale delle tribù libiche, Joanne Moriarty.

Lei e suo marito vivevano in Libia quando ha avuto luogo l'invasione della NATO e il colpo di stato militare nel 2011. Lei sostiene che la questione importante è che il popolo libico venga ascoltato e che le interferenze internazionali cessino in Libia.

 Un incontro privato con i leader delle tribù libiche.

 

Hanne Nabintu Herland, fondatrice dell'Herland Report: Joanne Moriarty, sei la portavoce delle tribù libiche, è un piacere parlare con te della Libia perché sappiamo che hai una profonda conoscenza del paese. Nonostante tu sia americana, ricopri la posizione di portavoce delle tribù della Libia e per questo ci interessa particolarmente conoscere la tua storia e come sei arrivata a questo.

 

Joanne Moriarty, portavoce ufficiale delle tribù libiche a livello internazionale: Hanne, innanzitutto permettimi di ringraziarti per l'intervista, è molto importante che venga resa pubblica la verità sulla Libia. Noi eravamo nel business del petrolio e del gas, facendo affari in Libia a partire da gennaio 2007.  Avevamo grande successo negli affari e non eravamo attivisti  né coinvolti nella politica e nel giornalismo. Abbiamo viaggiato in Libia molte volte, rimanendo qui tra i trenta e i novanta giorni ogni volta. Abbiamo viaggiato ovunque in Libia e siamo diventati amici di molti libici.

 

Joanne e Jimmi Moriarty insieme ai leader delle tribù libiche, 2011

 

Quando è iniziato l'attacco alla Libia nel 2011, siamo stati invitati a tornare in Libia da parte degli Studenti Non-Allineati e le Organizzazioni Giovanili NASYO/NAM-NGO Forum per far parte della Commissione Fact-Finding.  Non avevamo idea di chi avesse messo il nostro nome su questa lista, ma abbiamo accettato e siamo andati in Libia nel Maggio 2011.

Eravamo gli unici americani della commissione. Dopo essere arrivati a Tripoli siamo stati portati ad un incontro con i leader delle più grandi tribù della Libia.  Abbiamo conosciuto Sheik Ali Alahwel, il leader supremo di tutte le tribù e siamo diventati subito amici con lui e molti altri leader. Poiché conoscevamo così bene la Libia e avevamo tanti amici lì, siamo stati invitati a diversi incontri e intervistati in molti show televisivi libici.

 

Sheik Ali Al Ahwel, leader supremo delle tribù libiche

 

Noi conoscevamo qualche capo tribù in passato ma nei nostri passati incontri non sapevamo che lo fossero. Le tribù sono una questione interna alla Libia e non parlano dei loro incontri con gli esterni. Abbiamo avuto questo onore unico di essere invitati personalmente a molti incontri, inclusi quelli del Segretariato Generale delle Tribù. Ci siamo avvicinati molto alle tribù e siamo stati adottati dalla più grande tribù della Libia, la Grande Tribù Warfalla.

 

Sheik Ali Al Ahwel, Supremo capo di tutte le tribù libiche, Maggio 2011, mostra l'accordo di una nuova costituzione tra tutte le tribù.

Dopo essere tornati a casa nel settembre 2011 (la storia della cattura da parte di Al Qaeda e la fuga con tre miracoli fa parte di un'altra storia), abbiamo continuato a comunicare con le tribù e con molti dei nostri amici che erano in esilio, eravamo molto attenti alla loro sicurezza.

Nel Settembre 2012, quando ci fu l'attacco di Bengasi, le tribù ci contattarono per consegnare un documento formale ai nostri leader a Washington DC. Questo documento era un'offerta da parte delle tribù per purificare il paese dai terroristi, unendosi alle tribù degli altri paesi. L'unica richiesta era che gli Stati Uniti e i suoi alleati lasciassero la Libia e cessassero le loro interferenze. A quel tempo ci designarono come loro portavoci ufficiali in modo che potessimo presentare questo documento da parte loro a Washington DC. Chiaramente non ci fu risposta.

 

Dopo quella volta, le tribù iniziarono a trasmetterci informazioni utili dalla Libia e dal Nord Africa. Abbiamo invitato la DIA (Defence Intelligence Agency) a casa nostra per interrogarci (richiesto perché eravamo stati catturati da Al Qaeda) e per informarli di come si erano mossi male gli Stati Uniti supportando Al Qaeda in Libia. Lo abbiamo provato condividendo le informazioni delle tribù con loro e con la CIA e l'FBI (che sono venuti a casa nostra in altre occasioni). Questi incontri non hanno mai prodotto risultati positivi.

Questi incontri avrebbero messo in pericolo le  nostre vite se non avessimo smesso di parlare della Libia. Fino ad oggi le tribù continuano a passarci le loro informazioni e noi continuiamo a condividerle sui social media e attraverso altri mezzi, con i membri del Congresso e con i senatori (che conosciamo) e ne parliamo in televisione, radio e facciamo seminari.

 

Hanne Nabintu Herland, Herland Report: Per favore parlaci della tua vita in Libia e di com'è iniziata la guerra nel 2011. Dov'eri in quel momento e com'è stato l'impatto con questo sorprendente cambiamento, di come la Libia improvvisamente è passata da essere amica dell'Occidente fino al 2007 e improvvisamente andò sotto attacco della NATO.

 

Libia, prima del 2011

 

Joanne Moriarty, portavoce ufficiale delle tribù libiche a livello internazionale:Prima della guerra NATO in Libia, il paese era molto sicuro e pacifico. C'erano solo pochi poliziotti a Tripoli e i loro interventi molto rari. I Libici sono persone poco conflittuali.

La loro cultura è antica e tribale ma le persone pensano ai loro affari così come faremmo in Occidente. Sono molto concentrati sulla famiglia e amano riunire famiglia e amici almeno una volta la settimana. Il paese si stava sviluppando e stava costruendo nuove case per le persone a passo spedito. Il cibo era abbondante e c'era un grande centro commerciale a tre piani a Tripoli.

Gli ospedali avevano gli equipaggiamenti più moderni (MRI, Cat Scans ecc.). Guidare era una sfida, abbiamo sempre preso taxi o guidato insieme a amici. Avevano un grande sistema giudiziario. Come in ogni paese, c'era la corruzione ma abbiamo assistito al funzionamento del loro sistema giudiziario con grande equità.

 

Vista di Tripoli, 2011

 

Il problema principale della Libia era la mafia turca (Khazarian), che aveva il suo quartier generale a Misurata. Questa mafia ha ricevuto il 60% di tutti i contratti governativi senza offerta o gara. Questa mafia ha abusato e rubato dalle società straniera causando l'abbandono di molti progetti.

I libici erano arrabbiati della situazione ed era appena stato scoperto che questa mafia aveva venduto cento milioni di dollari di titoli fasulli al governo libico (come derivati ​​impegnati dai governi dai banchieri di tutto il mondo).

Il governo stava per congelare l'organizzazione e eliminarla ma con una tempistica perfetta la NATO ha iniziato il suo attacco in Libia ed è stata subito supportata dai Khazarian di Misurata.

 

 

Succhi di frutta in un negozio in Libia, 2011

 

L'attacco alla Libia non è accaduto dal giorno alla notte, è stato un evento pianificato che risale al primo trattato per aprire la Libia firmato da Condoleeza Rice nel 2006. Il trattato chiedeva a Gheddafi di dimettersi (cosa che fece) e chiedeva alla Libia di fermare e smantellare il suo programma nucleare (Chris Stevens faceva parte del team di controllo), dimezzare il suo esercito e disfarsi di tutte le sue armi offensive.

Il secondo trattato fu proposto alla Libia nel 2009 da John McCain e chiedeva di dimezzare la sua potenza militare e sbarazzarsi delle armi di difesa. Questo fu firmato con l'accordo che se la Libia fosse mai stata attaccata, gli Stati Uniti sarebbero accorsi in suo aiuto. Non avevano idea del fatto che gli USA sarebbero stati gli invasori.

 

 

Case nuove costruite per la popolazione dal governo prima del 2011

 

 

Ci sono anche stati dei 'giochi di guerra' nel 2010 riguardo l'attacco di un ricco paese petrolifero del Nord Africa. Questo è un fatto provato, reso pubblico dal membro del Congresso Dennis Kucinich nel 2011. Questa rivelazione gli costò il posto nel Congresso. Nel nostro DVD c'è una copia della sua deposizione.

 

Piazza Verde di Tripoli, 2010

Ci sono diverse ragioni che hanno portato alla distruzione della Libia. Gheddafi era il leader dell'Unione Africana e la Libia era il sostenitore principale della Lega Africana.

La Libia ha finanziato il sistema di cellulari satellitari per l'Africa, rompendo il monopolio francese che era durato per anni. Questo ha ridotto immediatamente i costi per  il popolo africano di più di cinquecento milioni di dollari all'anno.

La Libia si è opposta all'Africom, il controllo militare statunitense sull'Africa. C'erano altri sette paesi africani che si sono uniti prontamente alla Libia contro l'Africom. Subito dopo la distruzione della Libia, questi paesi hanno ceduto e permesso il controllo militare USA.

Il Dinar d'oro di Gheddafi, una valuta sostenuta per tutta l'Africa, era una realtà. La banca africana era domiciliata nelle Isole Comore. Tutti i paesi arabi si erano uniti e più di metà Africa si era unita. Questa moneta, sostenuta dalle risorse naturali dell'Africa, fu la campana a morto del sistema monetario dei banchieri fiat.

Inoltre, la Libia non aveva debito, non faceva parte del Fondo Monetario Internazionale né di alcun assetto monetario dei banchieri fiat. Il trattato del 2006 chiedeva alla Libia di investire tutti i suoi fondi nella Federal Reserve e nella Banca Centrale Europea. Con questa mossa, la Libia perse il controllo del suo benessere fiscale. All'inizio della guerra della NATO, tutti i fondi libici in America e in Europa furono rubati dai banchieri. Questa era la posizione perfetta per i Khazarians, che hanno usato il denaro libico per distruggere la Libia.

Hanne Herland - Com'era vivere in Libia prima del 2011? Ci racconti qualche storia e ci spieghi com'era la vita in Libia prima della guerra.

Joanne MoriartyVivere in Libia era molto piacevole. Come stranieri, eravamo trattati con gentilezza. Molte persone parlavano inglese o conoscevano qualcuno per cui l'inglese era una seconda lingua. I libici amavano assolutamente gli americani. Ci chiedevano sempre se eravamo inglesi o americani. Quando dicevamo che eravamo americani sollevavano le braccia al cielo e dicevano "Americani".  Avremmo alzato il pollice e loro avrebbero detto "mia mia". Infatti, le compagnie petrolifere americane avevano costruito scuole e avevano insegnato alle persone a lavorare nell'industria del petrolio. Erano i primi stranieri a non trattare i libici come schiavi, o almeno questo era quello che dicevamo.

 

Il centro delle donne di Tripoli, dopo il bombardamento NATO del 2011

 

Tripoli aveva ottimi ristoranti. C'erano molti buoni hotel. Le farmacie avevano le migliori medicazioni e potevamo acquistarle senza ricetta. La Libia non accettava alcun medicinale né macchinario medico che non fosse della migliore qualità. La Libia era al primo posto per le cure prenatali e natali.

 

Joanne e Timmy Moriarty in Libia, nel 2010, ospiti di una famiglia libica.

 

La prova di quanto dico è stata distrutta dalla NATO, dalle Nazioni Unite e dagli Stati Uniti che hanno bombardato il Centro per le Donne di Tripoli un'ora dopo che l'ispettore delle Nazioni Unite l'aveva visitato per ispezionare le registrazioni.

Le donne erano state emancipate da Gheddafi negli anni '70 e si potevano vedere molte donne vestite all'occidentale, alcune con foulard in testa e alcune senza, non c'era un dress code per le donne.  Molte donne erano medici, avvocati, impreditori e membri dell'esercito, costruttrici di case e molte altre professioni. Non mi sono mai sentita minacciata in quanto donna in Libia, tutti erano gentili e rispettosi.

Una volta siamo stati portati ad un grande evento da un amico e, una volta all'interno, mi sono guardata intorno e ho realizzato di essere l'unica donna in una folla di cinquecento uomini. Ero sorpresa e quando ho chiesto spiegazioni mi hanno detto che era una festa di matrimonio per uomini.

Mi hanno detto che erano molto felici della mia presenza perché per anni avevano cercato di convincere le donne libiche a partecipare ma avevano sempre rifiutato. In Libia hanno feste di nozze separate per uomini e donne. Qualche giorno dopo ho ricevuto una lettera di ringraziamento dal padre della sposa (che era un medico molto rispettato) che mi chiedeva di incoraggiare le donne libiche a fare lo stesso in futuro.

Siamo stati invitati in molte case per i pasti e ogni volta che visitavamo una casa libica, ci veniva sempre servito te, caffè e spesso anche torte e dolcetti. Siamo stati invitati ad andare a Garyan un giorno con un amico la cui tribù era originaria di quel luogo. Abbiamo guidato a lungo da Tripoli, fino a un alto passo di montagna e quando siamo arrivati abbiamo realizzato che era la casa di un popolo che aveva vissuto sottoterra per secoli.

 

Le rovine romane di Sabratha

 

La maggior parte della popolazione aveva abbandonato le sue grotte per spostarsi sopra terra ma siamo stati portati nell'antica casa del nostro amico dove potevamo vedere la porta e le camere dove le persone vivevano.

Il fango contenuto nel terreno è perfetto per costruire mura impermeabili all'acqua. All'interno di queste caverne la temperatura si manteneva sui 20° circa tutto l'anno.Inoltre, la Libia ha alcune tra le più antiche rovine romane del mondo. In Libia si trova la Leptis Magna, costruita nel primo secolo dai romani occupanti in Liba. Questa era la più grande città romana e un luogo meraviglioso.

Hanne Herland: Quando vivevi in Libia, come era percepito Muammar Gheddafi come leader dai libici? Quali frazioni erano contro di lui e perché, secondo te?

 

Tripoli prima del bombardamento NATO del 2011

 

Joanne Moriarty: Secondo la nostra percezione, i libici vedevano Gheddafi come un uomo onesto, un fratello per loro. Lo chiamavano "leader fratello". Lo vedevano sempre come l'uomo che gli aveva restituito il paese. La Libia era stata occupata da paesi stranieri per centinaia di anni.

L'Italia è stata l'ultima a occupare la Libia. I libici erano trattati come schiavi sotto l'occupazione italiana, mentre i ricchi italiani costruivano grandi ville con uliveti, usando i libici come braccianti. Lo stipendio medio di un libico a quel tempo era di 60 Dinar all'anno. Dopo la rivoluzione Al Fateh del 1969, quando Gheddafi prese il potere, lui diede ai libici le proprietà terriere che loro lavoravano già come schiavi.

Abbiamo intervistato nel 2011 una piccola signora anziana il cui figlio era stato ucciso dai mercenari portati in Libia da Hillary Clinton e dalla CIA. Sfortunatamente, avevano filmato la sua decapitazione e l'avevano trasmessa in TV per tutta la Libia. Lei guardò la TV e così seppe dell'assassinio di suo figlio.

 

Da Herland Report TV,  Luglio 2018      -        Traduzione di Giulia B. per SOS Libia/CIVG