Afrin, Siria: è arrivata la Brigata Liwa al Baquir, reparto avanzato delle Forze popolari siriane per la difesa della regione

  • Stampa

marzo 2018

 

 

La Brigata Liwa al Baquir, reparto avanzato dell’Esercito Arabo Siriano e delle Forze popolari siriane per la difesa della regione e la liberazione della Siria. La popolazione li ha accolti così. Seguono alcune note sulla storia della Brigata Liwa al Baquir di Aleppo.

 


 

Le prime truppe lealiste arrivate ad Afrin

Questo breve dossier documenta la reazione della popolazione civile di Afrin verso le Forze popolari arrivate a difendere loro e la Siria

I combattenti di Liwa al Baquir arrivano ad Afrin con i carri armati:

https://youtu.be/Tr9Wh4s4efs     https://youtu.be/nwlwPpfK5mU

Le donne e la popolazione di Afrin accolgono così i fratelli combattenti inviati da Damasco.

Sono venuti qui per difenderci! Benvenuti fratelli! Urla la gente all’arrivo delle Forze popolari governative”.

Le Forze di Difesa Nazionale siriane arrivano ad Afrin, accolti da migliaia di abitanti festanti.

Così il popolo siriano e le donne di Afrin: curdi, arabi, palestinesi, cristiani, sunniti, sciiti, ha accolto le forze di avanguardia mandate dal governo di Damasco a difendere la madre patria, che è di tutti loro. Dove sono i cantori della divisione del popolo e della distruzione dello stato siriano? In questi video la realtà e la verità, che mettono nella spazzatura tutti i tentativi di divisione del popolo, dei nemici della Siria e dei popoli resistenti e dei loro utili idioti ovunque.

La Siria è, e sarà, una Siria indipendente, sovrana e libera, dove ci dovrà essere posto per tutti, come per altro è stato finora. Vedere i manifesti del grande Ocalan (ospitato e protetto in Siria per 16 anni) e di Assad innalzati al cielo insieme, riscalda il cuore e la speranza di tutti i veri antimperialisti e dell’umanità libera e resistente

 


 

La Brigata al Baquir e la Resistenza Siriana.

 

 

La Brigata Liwa al Baqir, che prende il nome da Muhammad al-Baqir, membro delle Forze di Difesa Locali (Quwat al-Difa 'al-Mahalli) dell’area di Aleppo, è una delle più forti e importanti milizie lealiste in Siria ed è la più forte formazione militare di Aleppo, insieme alla milizia palestinese Liwa al-Quds; ha partecipato in prima linea alla battaglia per rompere l'assedio della prigione centrale di Aleppo e a tutte le battaglie per liberare la città. E’ originaria della regione di Aleppo, dove essa è stata parte fondamentale e costituente delle Forze di Difesa Locale.

Fin da subito Liwa al Baqir è stata una forza militare risolutiva nella lotta contro i terroristi ISIS, i ribelli jihadisti e le altre bande mercenarie. Nella regione di Aleppo le FDL comprendono una insieme di milizie locali, da Katibat al-Nayrab al-Maham al-Khasa (Il Battaglione Nayrab - Operazioni speciali), Fawj al-Safira (il Reggimento di Safira) e Fawj Nubl wa al-Zahara '(Il reggimento di Nubl e Zahara). Milizie che sono radicate in aree e città nelle vicinanze della città di Aleppo.

 

 

 Emblema delle Forze di Difesa Locali. In alto il motto: "Patria, onore, lealtà". Sotto: "Repubblica Araba Siriana: esercito e forze armate - Forze di Difesa Locali".

 

Oltrechè in città, i combattenti di Liwa al -Baqir sono stati presenti su tutti i fronti di Aleppo, dal fronte di Ramousa a quello di Salah al-Din, Ashrafiya, Jama'ia al-Zahara. A Nubl e Zahara dove sono state tra i protagonisti della rottura dell’assedio; a nord, a ovest e sud della campagna di Aleppo, dalla liberazione di Kafr Saghir, di al-Wadihi a Tel al-Eis e altri villaggi e aree a sud di Aleppo. Infine a Khan Touman: il primo passo che è stato fatto nella Khan Touman liberata è stato compiuto dai combattenti di Liwa al –Baqir; anche nel controllo dell'unica via di rifornimento di Aleppo (l’arteria Khanaser) e nella via verso Raqqa.

 

Il “reparto corazzato” di Liwa al-Baqir

 

Ovunque le sono stati attribuiti atti di eroismo e valore militare pagando alti prezzi di sangue e martiri.

 

La Brigata al Baqir è radicata nei clan e tribù sunnite ed è nata principalmente su iniziativa dei membri della tribù musulmana sunnita al Bekara. La brigata si è formata nel 2012, dopo l’inizio della battaglia per la liberazione di Aleppo. I suoi fondatori e furono i fratelli Khalid al Hassan e Abu al Abbas, il cui padre e fratello maggiore erano stati uccisi dai ribelli ad Aleppo. Entrambi avevano combattuto nella guerra del Libano nel 2006, tra le file di Hezbollah. Anche se la base originaria dei combattenti della milizia è sunnita, molti combattenti sciiti sono entrati nelle sue file, e così la milizia ha costruito stretti legami operativi e politici con Hezbollah, l’Iran e altre milizie sciite irachene e libanesi, ragion per è spesso erroneamente considerata una forza combattente sciita; in realtà la sua esistenza è la dimostrazione della multireligiosità delle forze che difendono la Siria.

Le due figure dominanti la storia di Liwa al Baquir sono i due leggendari comandanti e fondatori: Al-Hajj Hamza Baqir chiamato Abu al Abbas, è il fratello minore del leader riconosciuto di Liwa al-Baqir, al-Hajj Khalid Baqir. Al-Hajj Hamza ha partecipato alla costituzione della Brigata dai suoi esordi insieme al fratello maggiore al-Hajj Khalid. Dal numero iniziale di 13 combattenti la Brigata è arrivata ben presto a 3000 combattenti. Il comandante ha condiviso difficoltà e situazioni estreme in quel primo periodo, fino a quando sono poi è riuscito ad attirare e arruolare centinaia di giovani forti e determinati a difendere la propria città e la patria aggredita.

 

Al Hajj Hamza

 

Prima della guerra Al-Hajj Hamza era uno scultore, ma dopo che le forze riballi assassinarono suo padre e il fratello maggiore Ali, lui e suo fratello al-Hajj Khalid decisero di formare la Brigata Liwa al-Imam al-Baqir e incominciarono l'addestramento militare con i primi seguaci. Come già accennato al-Hajj Hamza e al-Hajj Khalid non erano alle prime armi, visto che avevano partecipato come volontari alla guerra del luglio 2006 che le forze di Hezbollah hanno combattuto contro l’occupatore sionista in Libano, Israele.

L’aspetto più importante che caratterizza al-Hajj Hamza, secondo i racconti dei suoi uomini, è la sua laconicità, e una profonda calma che trasmette a tutti in combattimento; spesso risponde alle domande con poche parole. E’ il capo della divisione speciale cecchini e ha costituito una divisione di reazione rapida.

Al-Hajj Hamza ha grandi capacità di leadership, in quanto è sempre uno dei più capaci elaboratori di piani strategici per la Brigata e per le sue divisioni nei vari fronti.

 

Al suo fianco il fratello al-Hajj Khalid Baqir si è dedicato molto alla formazione delle Forze di Difesa Locali, che sono sorte ad Aleppo prima e in altre aree poi, anche grazie al suo carisma.

 

Khalid al Hassan

 

Al-Hajj Khalid ha avuto un importante ruolo in molte delle battaglie in difesa di Aleppo, tra cui la battaglia di al-Ramousa, la battaglia per liberare Abu Jarin e Safira, e nel sud, nord e ovest di Aleppo e anche all'interno della città, in cui è chiamato il “protettore di Aleppo”, perché è in ogni situazione ha saputo difendere le vie di ingresso alla città dai tentativi di infiltrazione di mercenari ribelli e terroristi, e in ogni occasione egli è stato in prima linea a guidare i suoi uomini infliggendo dure perdite al nemico.

Liwa al-Baqir ha avuto oltre 300 caduti finora.

 


Muri di Aleppo con manifesti di commemorazione dei martiri della Brigata. Il primo a sinistra è dedicato al "martire" Muhammad Hussein Raslan, un comandante.

 

La Brigata porta vanati anche una attività politica parallela al combattimento: alle ultime elezioni Liwa al-Baqir ha appoggiato il candidato indipendente Omar Hussein al Hassan per il Consiglio del popolo del Governatorato di Aleppo, insieme alla tribù al Bekara, con la parola d’ordine: “La Patria resisterà grazie alla nostra risolutezza”. Egli è membro del Comitato per la riconciliazione, l'accordo nazionale e il coordinamento sociale in Siria.

 

Liwa al-Baqir è stata anche partecipe di importanti eventi di riconciliazione dalla fine del 2015, eventi che hanno coinvolto due potenti famiglie locali: gli Abu Ra's e i Berri. In seguito la brigata ha patrocinato un accordo che ha coinvolto funzionari militari e di sicurezza dello stato siriano e alcuni "ulema" ad Aleppo nel 2016.

 

Il primo convoglio umanitario di 48 TIR arriva ad Afrin, il 1 marzo

 

A cura di Enrico Vigna, SOS Siria - 2 marzo 2018