Zlocini. Kosovo il silenzio e la memoria

“Zlocini. Kosovo il silenzio e la memoria”, è l’ultimo lavoro di Marilina Veca pubblicato da Sensibili alle Foglie. Zlocini che in italiano significa crimini.

 

 

E proprio di questo tratta il libro, dei tragici crimini avvenuti in quella terra martoriata. In particolare narra dell’orrendo crimine perpetratosi a danno dei maschi serbi, rapiti a centinaia per asportargli gli organi ad uno ad uno e rivenderli nel mercato internazionale per salvare ricchi e distaccati occidentali. Una tragedia che definire orribile e disumana è riduttivo, pagine intrise di orrori, dolori, angosce, impotenze smisurate, dove il sopraggiungere della morte è quasi la fine di un incubo.

Per chi come il sottoscritto si occupa direttamente e sul campo del Kosovo Metohija e delle sue genti da 17 anni, tutto ciò è conosciuto e risaputo, ma per il grande pubblico non lo credo, il merito di Marilina Veca e di Veselin Dzeletovic attraverso questo sta nell’affrontare questo dramma con pagine narrate ma fondate sulla realtà, e portare alla luce questa infamia atroce quasi con delicatezza e dolcezza, con una profonda e delicata sensibilità verso le vittime, seppur trattano una questione di una crudezza senza paragoni. Uno dei Progetti di solidarietà che con la nostra Associazione SOS Yugoslavia-SOS Kosovo Metohija portiamo avanti da ormai 18 anni è proprio con l’Associazione delle Madri dei Rapiti e Scomparsi serbi, e ciò che in questo libro è descritto, è la realtà di 1300 famiglie che aspettano giustizia, e la cui unica richiesta oggi è, come dice ogni volta Gordana, la nostra referente del Progetto, solo sapere dove sono le ossa dei loro figli…perché una madre ha il diritto di poter piangere il proprio figlio o marito rapito su una tomba. Tutto qui. Una richiesta persino banale, se non fosse legata ad un atto efferato e tragico…ma nel Kosovo liberato e democratizzato, oltreché occupato dalla NATO…è una richiesta non possibile.

Un grazie dal cuore e dall’anima alla cara amica Marilina e a Veselin.

Enrico Vigna, coordinatore dei Progetti SOS Kosovo Metohija.

 

Un viaggio nel Kosovo, a ridosso dei bombardamenti del 1999, per ricordare i crimini che vi si sono consumati, sotto i nostri occhi indifferenti. Il traffico di organi, quello della droga, la tratta degli esseri umani, gli scomparsi, le torture. La dimensione letteraria non toglie nulla alla realtà e ci interroga sul nostro paese, geograficamente e politicamente coinvolto, su questo commercio che passa attraverso il sequestro e l'omicidio di persone alle quali gli organi vengono espiantati. Un crimine che si aggiunge a quelli "ordinari", come la costrizione a lasciare la propria casa, il proprio lavoro, la propria terra, mentre la Nato si espande verso Est impiantando nuove basi militari. Le storie di Jovan, di Milan, di Dragan, di Dejan, di Srdjan, i loro cuori, ci accompagnano in un viaggio che vuole essere occasione per accorciare la distanza tra noi e i crimini di cui siamo complici.

Storie narrate per non dimenticare… Lo smembramento dei corpi  dei serbi rapiti e scomparsi nel nulla è divenuta lacerante metafora dello smembramento di un progetto, di una realtà politica, quella dlla Jugoslavia prima e della Serbia poi. ..Scrivere, raccontare, non dimenticare:perché? Perché non c’è pena adeguata per i crimini perpetrati  contro il popolo serbo e per le menzogne che ancora li circondano e li offuscano…Non so se i serbi avranno la capacità di sopravvivere a tutto questo: so che è importante raccontare le loro storie, quella di Padre Dragan, che l’UCK ha tentato di uccidere e che è rimasto al suo posto nella chiesa di Partesh e che mi ha detto: “…Ti invidio non per quello che hai, ma per quello che puoi dare: dare è più bello che ricevere…”.

E la storia di Pavle, preside di scuola a Uroshevac, uscito un giorno di casa per andare a ritirare le sue cose, i suoi libri, dopo che , per colpa di essere serbo, era stato licenziato: accompagnato dalla scorta di soldati polacchi, entrato nella scuola, non ne è mai più uscito, Missing. Scomparso. Verosimilmente utilizzato per espianto di organi. E la storia di Ljubisha Petrovic, direttore della piccola scuola di Cernica, un’enclave pericolosa e invivibile. Davanti alla scuola l’UCK gli ha uccioso il figlio di quattro anni. Ljubisha dice che, se anche tutti i serbi dovessero andare via dal Kosovo, lui rimarrà, fosse anche l’ultimo serbo ri-masto…  ( Dalla prefazione di Marilina Veca)   

 


 

LA NOSTRA SOLIDARIETA’ CONCRETA:

 

S.O.S. KOSOVO METOHIJA 

S.O.S. Yugoslavia – ONLUS  -  Via Reggio 14 10153  Torino, Italia

Associazione di Solidarietà  -  sosyugoslavia@libero.it

 C/c  n° 115513, Banca Prossima - IBAN: IT74Q03359016001000000115513

 

 

Progetto “Figli degli Scomparsi e profughi del Kosovo

Impegnati fin dal 1999 con progetti umanitari: adozioni a distanza, invio di materiali, contributi economici  a sostegno delle famiglie jugoslave colpite dal disastro seguito alla fine della campagna di bombardamenti sulla Repubblica Federale di Jugoslavia, dalla ristrutturazione industriale con licenziamenti di massa, alla diffusione di malattie tumorali provocate dalle sostanze tossiche uscite dagli impianti industriali bombardati e dalle bombe all’uranio impoverito, con profughi di tutte le etnie.

Attivi anche in Kosovo, a sostegno dei bambini delle enclavi di Orahovac , Goradzevac, Gracanica, dell’Ass. “Sclerosi Multipla” di Kosovska Mitrovica, col Progetto Decani, oggi riteniamo più viva che mai la necessità di proseguire in questo lavoro di solidarietà concreta e consapevole.

 

Finalità

Nell’ambito dell’intervento umanitario realizzato nel Kosovo, è maturata la possibilità di proseguire un’opera di aiuto concreto particolarmente significativo ed efficace.

Si tratta di sostenere economicamente i figli degli scomparsi  (rapiti e scomparsi, verosimilmente assassinati dal giugno 1999 in poi nel Kosovo - Metohija, dagli estremisti albanesi) che vivono nelle enclavi ed i figli dei profughi, ora distribuiti nei campi profughi di Nis, in Serbia con un sostegno al reddito annuale, mediante adozioni a distanza da famiglie italiane.

Trattandosi di bambini o ragazzi che vivono una doppia emarginazione, quella che già vivono i profughi in generale più quella della loro condizione di orfani, è possibile incidere concretamente nella loro qualità di vita con un’azione umanitaria semplice ma davvero efficace.

Sappiamo che, come sempre saranno gocce nel mare della disperazione, ma sappiamo anche che portare atti concreti di solidarietà, seppur piccoli, significa nel concreto della loro vita rompere con l’accerchiamento dell’isolamento sociale e civile e dell’invisibilità della loro situazione, che spesso è letale quanto la violenza subita, perché annichilisce gli animi e il pensiero del futuro.

Modalità di intervento

Il Progetto consiste in una solidarietà concreta da realizzare avvalendoci, in questo caso, della collaborazione dell’Ass. Familiari dei rapiti e scomparsi del Kosmet e di “Srecna Porodica” [Una famiglia felice] che fornisce in loco una rete di mutuo aiuto a minori di tutte le etnie.

Mediante una campagna scuola annuale, finalizzata alla raccolta fondi per l’acquisto in loco di un kit scolastico che comprenda dotazioni di cancelleria, garantiamo la possibilità di seguire la scuola a circa cento (100) di questi minori in età scolare.

Inoltre, forniamo un modesto contributo economico, “una tantum” a ciascuno di loro, quale sostegno generico.

Referenti

Per questo progetto il nostro referente in loco è la sig.ra Gordana Ristic e Radmila Vulicevic (città di Nis) in qualità di Presidente dell’Associazione Srecna Porodica, la struttura indispensabile per l’azione sul campo.

Altra nostra collaboratrice al progetto è Rajka Veljovic.

L’esperienza maturata dal 99’ ad oggi in merito alla collaborazione con realtà locali, ci insegna che è fondamentale seguire linee d’azione semplici e dirette, calibrate sulle richieste locali dei responsabili individuati come persone oneste e capaci.

Per l’Italia il referente è il sig. Enrico Vigna, presidente di “SOS Yugoslavia- SOS Kosovo Metohija”

 

 

Campagna 2017 per la fornitura di un corredo scolastico ai Figli dei rapiti e profughi del KOSOVO METOHIJA

 

CONTRIBUISCI ANCHE TU

E SOSTIENICI IN QUESTO IMPEGNO DI SOLIDARIETA’

 

                              

Anche quest’anno apriamo una campagna di raccolta fondi per fornire materiale scolastico ai figli dei rapiti e scomparsi del Kosovo, che fanno parte di “Srecna Porodica” (Per una Famiglia Felice), l’Associazione di donne profughe e vedove di guerra e dell’ “Associazione familiari dei Rapiti e scomparsi del Kosovo Metohija, con cui collaboriamo da anni.

Aiutaci a contribuire all’acquisto di un corredo scolastico minimo per questi bambini, a cui la violenza criminale ha rapito e assassinato uno o entrambi i genitori, e che ora vivono come profughi a Nis, nel sud della Serbia o nelle enclavi, vittime dimenticate di un passato oscuro di cui nessuno vuole parlare.

 

               Associazione “SOS Yugoslavia - SOS Kosovo Metohija”-

Via Reggio 14  –  10100 Torino

339-5982381       sosyugoslavia@libero.it

 

Torino, settembre 2017

Caro amico/a

continua l’impegno di SOS Yugoslavia – SOS Kosovo Metohija, con una specifica campagna di solidarietà per i Figli dei Rapiti del Kosovo, all’interno del Progetto “SOS Kosovo Metohija”. In collaborazione con l’Associazione familiari dei Rapiti e scomparsi del Kosovo Metohija e l’Associazione Srecna Porodica (l’Associazione di donne profughe e vedove di guerra, con cui collaboriamo da anni), anche quest’anno lanciamo una sottoscrizione per fornire materiale scolastico ai bambini serbi e rom, figli dei rapiti e scomparsi del Kosovo. Aiutaci a contribuire all’acquisto di un corredo scolastico minimo per questi bambini, a cui la violenza criminale ha rapito e assassinato uno o entrambi i genitori, e che ora vivono come profughi in Serbia. Una situazione che riguarda circa 1.300 rapiti e scomparsi non albanesi dal giugno ‘99 in poi; la loro sorte rimane ignota per la burocrazia ma è evidente che il loro destino è stata la morte. La maggior parte di essi erano civili, giovani o padri di famiglia, con la sola colpa di appartenere a comunità non albanesi del Kosovo. Questi bambini, mogli o nonni sopravvissuti, vivono, oltre ad una vita miserrima in campi profughi o enclavi, senza lavoro, aiuti e soprattutto senza speranze nel futuro; lontani dalle loro case e terre bruciate, distrutte o occupate da famiglie albanesi.

Questa è la situazione a diciassette anni dai bombardamenti della NATO sulla ex Jugoslavia; bambini o parenti che non hanno neanche una tomba nè un luogo dove piangere i propri cari. Tutto questo nel silenzio e nell’omertà dei giornali e dei mass media occidentali. PERCHE’?

Ci auguriamo che sia per un senso di vergogna.

Noi non possiamo fare molto con le poche forze rimaste, ma quello che possiamo fare è sostenere quelle famiglie, dove vi sono figli di scomparsi che vivono nei campi profughi di Nis (sud della Serbia) o nelle enclavi; garantendo loro una minima dotazione scolastica (penne, quaderni, matite, albums, ecc.), definita insieme alle nostre referenti locali. Le sottoscrizioni raccolte saranno ridistribuite a ciascun bambino non in denaro, ma direttamente in materiale scolastico uguale per tutti, comprato in loco. Se sarà superato l’obiettivo economico minimo di raccolta fondi per questi bambini, la parte economica restante sarà data agli orfani di guerra di Srecna Porodica. L’elenco dei bambini, con la loro situazione e breve storia, è disponibile per chi intenda approfondire questa dolorosa realtà.

Ti chiediamo di contribuire economicamente a questo impegno, piccolo ma di grossa importanza per queste famiglie con redditi inesistenti o da sopravvivenza, e in un sistema scolastico “nuovo”, in cui l’acquisto dei testi è interamente a carico degli scolari. Il corredo che forniremo con il tuo aiuto, per questi bambini è una piccola garanzia per coltivare il diritto allo studio, altrimenti ormai alla mercè della legge del più forte e soprattutto di coltivare il diritto alla speranza in un altro futuro.

Confidando nella sensibilità che conosciamo, vi invitiamo a contribuire tramite versamento su:

 

BANCA PROSSIMA      Conto corrente n° 115513

IBAN:  IT74Q0335901600100000115513           BIC:  BCITITMX

PER: S.O.S. Yugoslavia-Onlus  causale: “Campagna Scuola Kosovo Methoija”

 

IL DIRETTIVO di  “SOS Yugoslavia - SOS Kosovo Metohija”-