Russia. Putin si scaglia contro i revisionisti della Seconda Guerra Mondiale

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Il presidente Vladimir Putin, accusato da più parti di essere illiberale quando non addirittura fascista, ha dichiarato di essere completamente contrario al revisionismo storico circa la Seconda Guerra Mondiale, ovvero alla riabilitazione dei fascismi. In particolare Putin ha sottolineato come questo sia avvenendo in Ucraina, ma chi lo ascolterà?

Una premessa per fugare ogni dubbio dal momento che su internet si trova sempre troppa gente pronta a pontificare: questo articolo non vuole essere in alcun modo un articolo apologetico nei confronti di Vladimir Putin, personaggio su cui ogni lettore si sarà fatto un'idea aderente o meno alla realtà. Noi rispettiamo il pensiero di tutti, anche quando non collima col nostro, siamo abituati ad argomentare con rispetto le nostre convinzioni, e a confrontarle civilmente con gli altri.

Sull'Ucraina abbiamo notato invece un atteggiamento insopportabile di una certa "sinistra" volta a tacciare Putin a priori come "cattivo" e quindi a prendere posizione apertamente a favore di Kiev come risposta. E se gli fate notare che a Kiev l'Occidente sta appoggiando bande di estrema destra e neofasciste, loro risponderanno che si tratta di una semplificazione in quanto Putin sarebbe lui stesso un "fascista".

Costoro però non sanno, o fingono di non sapere, che Putin di difetti ne avrà molti, moltissimi, ma di certo non lo si può accusare di simpatie fasciste dal momento che il suo governo ha varato una legge antinazista ferrea che ci sogniamo nella "democratica" Europa, dove i neonazisti sono tornati a operare ovunque alla luce del sole, cavalcando un insopportabile revisionismo volto a considerare l'estrema sinistra e l'estrema destra due facce della stessa medaglia.

 

 

Tre mila persone di differente età e sesso provenienti da diverse paesi hanno preso parte nei sondaggi. (1000 persone in ogni Paese).

"I tentativi di distorcere i risultati della Seconda Guerra Mondiale sono estremamente pericolosi, come testimoniano i tragici eventi in Ucraina, dove le forze neonaziste più oltranziste hanno scatenato un vero e proprio terrore contro i civili", ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista con i principali media cinesi alla vigilia della sua visita nel Paese asiatico.

 

 

Si tratta di affermazioni chiare e nette che indicano come a Mosca sul fascismo non si scherzi. Beninteso Putin non sarà certo un'emblema di democrazia, ma almeno per quanto riguarda "l'antifascismo" avrebbe da insegnarne e molto anche allo stesso Obama. Se pensate che siamo troppo di parte come mai allora l'Occidente appoggia un governo provvisorio a Kiev che ha preso il potere grazie a un autentico Golpe e che annovera tra le sue fila ministri apertamente neonazisti? Sempre Putin ha ricordato come sei anni fa, in occasione del 65° Anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, la Russia e la Cina avevano rilasciato una dichiarazione comune,in base alla quale entrambi i Paesi si mostrano uniti nella critica al revisionismo storico, ritenuto inaccettabile. 

"Continueremo a resistere ai tentativi di riscrivere la storia, di mitizzare i nazisti e i loro alleati e di infangare la memoria e il buon nome degli eroici liberatori", ha affermato ancora Putin, mettendo così in difficoltà  molti benpensanti dell'Occidente, in prima fila nell'andare contro la Russia sui diritti gay e umani, (vedi la questione delle Pussy Riot, peraltro legate all'Nsa americano) e non pervenuti quando si tratta di prendere posizione contro il nazismo, quello vero.

 

Da Sputnik - Originariamente pubblicato sul sito Tribuno del popolo