Nel silenzio del mondo occidentale lo Yemen è in un inferno quotidiano

                    

La situazione in Yemen è al collasso totale, la sua gente è costretta a fronteggiare la guerra, la fame e un'epidemia di colera mortale e il mondo osserva distrattamente, come ha denunciato a giugno il coordinatore degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite .
In una dichiarazione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Stephen O'Brien ha detto che se si continua a ritardare nel porlo come emergenza assoluta, in quella regione si delinea la maggior emergenza alimentare nel mondo e solo un intervento internazionale umanitario potrà rimettere lo Yemen sulla via della sopravvivenza, altrimenti sarà una ecatombe di morti.

"…La crisi non è in arrivo, non si sta avvicinando, è già qui, ed è la popolazione civile che ne sta pagando il prezz…o", ha detto O'Brien, il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.
"…Il popolo dello Yemen è soggetto a privazioni, malattie e morte, mentre il mondo sta a guardare...La crisi è diventata così grave che attualmente c'è un "collasso sociale, economico e istituzionale totale…", ha aggiunto O'Brien.

I suoi commenti riflettono la frustrazione per il fallimento del Consiglio di sicurezza, per una pressione sulle parti in conflitto di impegnarsi a negoziare seriamente e porre fine a una guerra che dura da due anni.
Più di 8.000 persone sono state uccise, da quando la coalizione guidata dai sauditi ha lanciato a marzo 2015 una campagna militare contro la popolazione Houti ribelle che ora controlla la capitale, Sanaa e vasti pezzi dello Yemen.
Il conflitto ha causato a 17 milioni di persone carenze alimentari dure, di cui sette milioni sull'orlo della carestia, in un paese che si basa pesantemente sulle importazioni alimentari.

Diffondersi del colera           

Dalla fine di aprile, un'epidemia di colera ha ucciso  oltre 600 persone e ci sono più di 55.000 contagiati, un  terzo sono bambini, secondo i dati delle Nazioni Unite.
Si teme che nei prossimi mesi, ci saranno altre 150.00 persone infettate dalla malattia.

“…Quando il governo filo saudita ha cambiato sede della Banca centrale da Sanaa a Aden, più di un milione di dipendenti statali  e pubblici hanno smesso di ricevere i loro stipendi, portando alla fame le loro famiglie…”, ha denunciato O'Brien.
Egli ha particolarmente focalizzato la sua critica sulla coalizione guidata dai sauditi, dicendo che le minacce di attaccare il porto di Hudaida, controllato dai ribelli, è una dichiarazione criminale, in quanto esso è l’unica "ancora di salvezza" delle importazioni yemenite per la popolazione…
"…A causa degli aumenti dei costi e della situazione di conflitto, le principali compagnie di navigazione stanno evitando i porti del Mar Rosso, privando così il popolo yemenita di cibo e carburante di cui c’è disperatamente bisogno…", ha detto il coordinatore delle Nazioni Unite.

Tornando ai colloqui nella regione, l'inviato delle Nazioni Unite, Ould Cheikh Ahmed Ismail, ha detto che non aveva ottenuto alcun progresso nella sua mediazione per far ritornare le parti ai negoziati e per chiudere un accordo che avrebbe permesso consegne vitali di cibo in Hudaida.
"…Non nascondo al Consiglio di Sicurezza che non siamo affatto vicini a un accordo globale…", ha detto l’inviato ONU nella regione.

In estate 22 gruppi internazionali per i diritti umani, tra cui Save the Children, l'International Rescue Committee e Oxfam e organizzazioni umanitarie yemenite, hanno espresso un forte allarme per la situazione nello Yemen, invitando il Consiglio di sicurezza, in particolare la Gran Bretagna, che ha una forte influenza , di affrontare questo conflitto nel più alto organo delle Nazioni Unite, "…per far terminare un'inazione durata ormai oltre un anno nello Yemen, e agire con decisione per porre fine ciò che è già, la più grande crisi umanitaria del mondo…".

 

da Resumen  - A cura di Enrico Vigna