Odessa 2 maggio 2014-2017: Noi non dimentichiamo

4 maggio 2017

 

 

Quasi un migliaio di persone hanno partecipato alla manifestazione nella piazza Kulikove Pole, in memoria dei martiri assassinati alla Casa dei Sindacati il 2 maggio 2014, nonostante un gravissimo clima di intimidazione, ogni cittadino veniva fermato e identificato prima di entrare nella piazza, e  provocazioni da parte del militanti neonazisti, arrivati anche da fuori città.

 

 

 

I manifestanti hanno portato fiori freschi, lumini accesi, lampade a olio, sono stati letti toccanti poemi in memoria delle vittime e lanciato slogans, uno su tutti: “ Noi non abbiamo dimenticato. Noi non dimenticheremo”. La polizia aveva proibito di innalzare foto dei morti, cartelli e megafoni.

Tra lacrime e un doloroso silenzio, le madri degli uccisi hanno rilasciato in cielo palloncini neri, come le anime brutalmente bruciate dei propri figli, con inciso il nome, e infine sono state liberate in cielo colombe bianche, simbolo di pace e di speranza che Odessa sarà ripulita del marciume fascista banderista. Vicino alla recinzione che delimita la Casa dei Sindacati, c'erano tanti fiori con nastri neri a lutto e corone appese, inviate da molte città ucraine e paesi del mondo.

 

 
Alla fine della giornata sono stati raccolti fondi, vestiti, cibo per aiutare le famiglie dei prigionieri politici, da tre anni innocenti in carcere. Nonostante i divieti alcuni manifestanti hanno portato fogli con scritto “Poroshenko dimissioni” o “Impeachment Poroshenko”

 

 

Il 2 maggio 2014 fu una giornata nera nella vita di Odessa, in quel giorno, le bande neo-naziste bruciarono decine di persone nella Casa dei Sindacati. Secondo i dati ufficiali 48 morti e oltre 200 feriti. Ma da molte parti  si denuncia che siano molte di più, le autorità golpiste ucraine hanno paura che il mondo conosca la verità sulla tragedia di Odessa, e continua a impedire indagini accurate e indipendenti.

A due anni dal rogo, i criminali che hanno dato fuoco, colpito i feriti che si buttavano fuori dal palazzo, sparando a chiunque cercasse di scappare, non sono ancora stati puniti.

Ma da 3 anni vengono tenuti in carcere le persone che erano riuscite a fuggire durante l’incendio, in tutto questo tempo non sono ancora state incriminate o rilasciate in libertà. I neo nazisti bloccano continuamente il tribunale, minacciano i giudici e i parenti delle vittime. Ogni tentativo di liberare qualcuno dal carcere, almeno su cauzione, è tuttora risultato inutile.

 

Prima della manifestazione Il Metropolita ortodosso di Odessa Agafangel ha officiato una messa per i martiri. "Il loro sangue versato grida a Dio", ha detto il padre ortodosso.

 

 

Il metropolita di Odessa, Izmail Agafangel ha officiato un servizio funebre nella cattedrale Santa Assunzione del Monastero di Odessa, in cui ha dato una dura valutazione degli eventi e delle azioni criminali dei sostenitori di Maidan, che alla fine hanno portato all’uccisione delle persone nella Casa dei Sindacati, ha riportato il sito ufficiale della diocesi ortodossa di Odessa.

Prima dell'inizio del requiem l’arcivescovo ha incontrato il pubblico con un messaggio pastorale, nel quale ha sottolineato che "…oggi è  anniversario di una giornata di lutto, quando tre anni fa nella nostra città ci fu una terribile tragedia che ha causato la morte di decine di vite di cittadini innocenti, siamo venuti qui sotto gli archi della cattedrale per offrire preghiere per tutte le nostre vittime innocenti…Il loro sangue versato grida a Dio. Il male nella volontà umana ha compiuto un terribile crimine. Figli di Caino hanno versato il sangue, uccidendo decine di civili. Piangiamo insieme alle famiglie e agli amici delle vittime…La nostra benedizione è oggi in tutte le chiese di Odessa, dove si stanno svolgendo cerimonie commemorative in memoria delle vittime innocenti… ", ha detto l'Arcivescovo.

Il vescovo Agafangel ha sottolineato che "…non importa quanto tempo è passato da quando è successa questa tragedia, ci ricordiamo ogni vittima, offrendo loro preghiere al Signore…Noi preghiamo per la cessazione del conflitto e dell’odio nella nostra terra, dove per secoli in pace e armonia, hanno abitato persone di diverse nazionalità e religioni…", ha detto il vescovo della diocesi di Odessa.

"…Crediamo che il Signore ascolta le nostre preghiere per i morti e per tutte le vittime innocenti e gli conceda riposo nella casa dei giusti…", ha concluso l'Arcivescovo.



 Qui il video della manifestazione: https://youtu.be/y40nbR7qEoo    (da newsfront)

 

 

Nessuno dimentichi. Nulla sia dimenticato.

Anche a Mosca presso il memoriale per Odessa città eroina, per tutta la giornata del 2 maggio, la gente si è recata a portare fiori. Alla sera il memoriale ne era tappezzato.
Anche Vladimir Putin, nonostante che fosse appena tornato da un viaggio in treno per tutto il giorno, ha voluto rendere onore alla memoria dei martiri odessani, portando dei fiori.

 

 

Anche nell’incontro con la cancelliera  tedesca Merkel giorni prima, Putin  aveva ricordato la tragedia di Odessa nella conferenza stampa, ricordando che sono passati tre anni e ancora l'inchiesta non è stata effettuata e che i responsabili non sono stati assicurati alla giustizia.

 

Intanto al Porto di Odessa…sono arrivate in marzo 4 navi da guerra della NATO.

Secondo un rapporto dell’Ufficio Stampa del Comando della Marina Ucraina, le navi sono arrivate nel porto del Mar Nero, solo per una fase di addestramento di marines ucraini, da parte di marines statunitensi. Secondo il comunicato saranno anche effettuati incontri  con tra i comandi NATO e alti livelli militari, politici e statali della città. Il programma della visita comprende anche test sullo stato delle navi ucraine.

 

 

Le navi sono la polacca “Orp Kx Czernicki” con tre dragamine, la spagnola “Esps Duero”, la tedesca “Fgs Rottweil” e la turca “Tcg Alanya”.

…Molti cittadini odessani forse speravano che la NATO fosse giunta fino lì, anche per…riportare un po’ di giustizia e verità, in merito alla strage del 2 maggio 2014 e più in generale ristabilire un po’ di elementi “democratici” nel paese. Ma non è stato così, la NATO ha altri “compiti”.  

 

 

SOSUcraina resistente – CIVG         -  info@civg.it