Emergenza in Odessa, Ucraina

                   

Un cittadino di Odessa di nome Alexander Kushnarev è stato arrestato il 23 febbraio dalle autorità federali ucraine e accusato di aver pianificato il rapimento di un membro del parlamento ucraino (la Rada). Questo è un complotto. Kushnarev è il padre di uno dei 46 giovani uccisi in piazza Kilikovo il 2 maggio del 2014. I nostri amici a Odessa ritengono che il suo arresto sia l'inizio di una repressione generale contro chiunque sia legato agli attivisti uccisi. Essi ritengono che l'obiettivo del governo sia di condurre un'operazione di "pulizia" nei loro confronti e con la forza farli confessare di pianificare atti di violenza contro uomini del governo.

In altre parole, le persone a Odessa sono, nella migliore delle ipotesi, in pericolo di arresto, di essere torturate o imprigionate per molto tempo.

L'unica cosa in questo momento che possa fermare il governo ucraino è la massima divulgazione degli avvenimenti.

Per favore, quindi, condividete questo report con i vostri contatti e con tutti i media che pensiate possano rispondere.

 

Campagna di solidarietà per Odessa

Stop alla repressione del governo contro gli anti-fascisti di Odessa!

Alexander Kushnarev LIBERO!

Sono passati quasi 3 anni dal brutale massacro dei 46 giovani per mano dei neonazisti nella città di Odessa in Ucraina. La repressione del governo e gli attacchi da parte dell’estrema destra contro i cittadini di Odessa richiede giustizia per le incessanti atrocità, ma oggi siamo entrati in una fase nuova e molto più pericolosa.

Il 23 febbraio Alexander Kushnarev, padre di uno delle 46 vittime del 2 maggio, è stato arrestato dai servizi federali di sicurezza ucraini (SBU). Oleg Zhuchenko, pubblico ministero della regione di Odessa, afferma che Kushnarev stesse pianificando il rapimento e la tortura di un membro del parlamento ucraino.

Dopo l'arresto, la casa di Kushnarev è stata perquisita e la polizia ha dichiarato che ha trovato dei libri inneggianti all'odio nazionalista fra ucraini, russi ed ebrei. Secondo il sito di notizie di Odessa, il Timer, le foto di questi libri mostrerebbero solo le vittime del massacro del 2 maggio e un pamphlet sulla storia del nazionalismo ucraino.

Il deputato Goncharenko, membro del parlamento e alleato del presidente Poroshenko, era

effettivamente scomparso per un po' di tempo. Ma poco dopo è subito riapparso in TV e, intervistato dal canale ucraino Espreso TV, ha dichiarato che il suo rapimento era stato inscenato da agenti delle forze dell’ordine.

Kusharev sarebbe stato fermato per il complotto contro il governo perché Goncharenko è stato sulla scena del massacro 2014 e là è stato fotografato a fianco del corpo senza vita del figlio di Kushnarev.

L'arresto di Kusharev potrebbe essere l'apertura di una più ampia repressione nei confronti di quei cittadini di Odessa che hanno richiesto un'inchiesta internazionale sugli eventi del 2 maggio 2014. Da quando lui è stato arrestato, le case di altri parenti delle vittime del 2 maggio sono state perquisite dalla Polizia, inclusa quella di Viktoria Machulko, presidente dell'associazione delle "Madri del 2 Maggio", frequente obiettivo sia dell'SBU sia di violenze da parte dei neonazisti di Pravy Sector.

Preoccupanti segnali mostrano ora l'intenzione di mettere in atto dei piani per arrestare altri familiari e attivisti, estorcere finte confessioni di complotti per commettere atti violenti contro il governo.

 

Il contesto della crisi corrente

Nell'inverno 2014, il presidente ucraino Viktor Janukovic, accusato di corruzione, divenne un obiettivo di proteste pacifiche in cui si inserirono prontamente gruppi para-militari di estrema destra, portando alla sua violenta cacciata. Da quel momento le forze di estrema destra, come i neonazisti di Pravy Sector, Svoboda e altri hanno costruito forti legami col governo.

I sospetti di un ruolo degli Usa nel colpo di stato crebbero dopo la pubblicazione della conversazione fra l'assistente del Segretario di stato Usa Victoria Nuland e l'ambasciatore Usa in Ucraina Geoffrey Pyatt. I due funzionari discutevano di come intervenire nella crisi per assicurarsi che le personalità da loro scelte all'interno dell'opposizione diventassero i nuovi leaders. In precedenza la Nuland si era vantata del fatto che gli Usa avessero speso 5 miliardi di dollari per sostenere la "democrazia" in Ucraina - sovvenzionando movimenti anti-governativi.

Il colpo di stato è stato promosso da coloro che considerano loro stessi dei nazionalisti ucraini, molti dei quali sono eredi dei combattenti della Seconda guerra mondiale che sono stati collaborazionisti dell'occupazione nazista del loro Paese. Invece, chi si è opposto al colpo di stato sono in grande maggioranza di etnia russa, che occupano una larga parte della popolazione dell'Est Ucraina e chi mantiene valori fortemente anti-nazifascisti.

L'opposizione è stata particolarmente dura in Crimea, la penisola strategica che è stata parte della Russia per centinaia di anni fino al 1954, quando è stata amministrativamente trasferita dalla Russia sovietica all'Ucraina sovietica.  Dopo il golpe, la Crimea ha tenuto un referendum in cui gli elettori hanno deciso in modo schiacciante di ricongiungersi alla Russia.

Il malcontento si è poi sviluppato nel Donbass dove le milizie di autodifesa  anti golpe hanno dichiarato l’auto determinazione delle "Repubbliche popolari".

 

Odessa: la perla del mar Nero

Odessa è sempre stata una situazione speciale. La terza città più grande dell'Ucraina è il maggiore porto marittimo e polo dei trasporti nel mar Nero. É anche sempre stato un centro multietnico e multiculturale dove gli ucraini, i russi e molti altri gruppi etnici hanno vissuto in armonia.

Sebbene che meno di un terzo della popolazione della città sia di etnia russa, più di tre quarti parlano russo come loro prima lingua e un altro 15% parla ugualmente ucraino e russo.

Odessa ha anche una memoria collettiva resistente rispetto alla brutale occupazione sofferta durante la Seconda guerra mondiale sotto i fascisti rumeni e i nazisti.

Tutti questi fattori hanno provocato un forte sentimento anti golpe fra i cittadini di Odessa, alcuni dei quali iniziarono un'agitazione per rivendicare un cambiamento verso una forma federalista del governo, in cui gli elettori potessero scegliere i loro governatori locali. Al momento, i governatori sono nominati dal governo federale, nelle mani di autorità anti russe in alleanza con i neonazisti.

Il massacro di piazza Kulikovo

 

 

Il 2 maggio, solo tre mesi dopo il golpe, tifosi di calcio legati alla destra, dopo una partita, hanno tenuto una marcia nazionalista. Essi si sono uniti a attivisti neo nazisti che hanno guidato la manifestazione verso piazza Kulikovo, dove c'era un piccolo gazebo in cui si radunavano i promotori della riforma federalista. Quando sono arrivati nella piazza, hanno incendiato le tende e inseguito gli altri manifestanti fino dentro la Casa dei Sindacati bersagliandola successivamente con Molotov e mandando in fiamme l'intero edificio.

Almeno 46 persone sono morte quel giorno nel massacro di Piazza Kulikovo.

Cercando su Google "Odessa massacre" troverete i video fatti col cellulare che mostrano l'assedio, le facce chiaramente visibili dei responsabili, il tutto mentre gli ufficiali di polizia assistevano indifferenti al massacro. E ancora oggi, 34 mesi dopo questa tragedia, non una singola persona ha mai ricevuto un processo per aver partecipato al massacro. Da subito gli amici e i sostenitori delle vittime hanno formato un "Consiglio delle Madri del 2 maggio" e richiesto un'inchiesta internazionale. Diversi enti hanno provato a indagare, compreso il Consiglio europeo, ma i loro tentativi sono stati bloccati dal governo ucraino che ha rifiutato di collaborare.

Tutte le settimane dal massacro a oggi, i membri del "Consiglio delle Madri" si raccolgono di fronte alla Casa dei sindacati per lasciare fiori, raccogliersi in preghiera e ricordare i loro morti. E ogni settimana i membri locali di Pravy Sector si presentano per importunare i parenti, soprattutto  le donne e gli anziani e a volte anche attaccarli fisicamente.

 

Le continue provocazioni sul "Consiglio delle Madri del 2 maggio":

 

 

Ecco alcuni fatti circa quanto succede quotidianamente a Odessa:

- nella primavera del 2016: il "Consiglio delle Madri" aveva convocato una grande commemorazione per il secondo anniversario del massacro. Le organizzazioni nazifasciste chiesero al governo della città di Odessa il divieto della manifestazione minacciando violenze di massa nel caso si fosse tenuta. Intanto, l'SBU annunciò che un deposito di esplosivo era stato ritrovato a Odessa, insinuando fosse collegato agli attivisti anti golpe. Alla presidente del "Consiglio delle Madri" Victoria Machulko, dopo la perquisizione dell'appartamento da parte dell'SBU,  fu ordinato di presentarsi per l'interrogatorio alle 8 del mattino il giorno in cui era stata pianificata la manifestazione e fu trattenuta fino alle 10 della sera, costringendola così a non presenziare alla giornata della memoria. Inoltre le autorità di Odessa comunicarono anche hanno di aver ricevuto un'informazione circa la minaccia di una bomba e per questo chiusero la piazza fino alla mezzanotte del 2 maggio. Nonostante le minacce e la repressione, fra le 2mila e le 3mila persone di Odessa si sono presentate in piazza per ricordare il 2 maggio, a cui si unirono osservatori internazionali provenienti da una dozzina di paesi, inclusi gli Stati Uniti.

- 2 giugno 2016: I neonazisti hanno organizzato un assedio della Corte degli Appelli di Odessa, sbarrando la sala d'udienza e dando fuoco al palazzo, minacciando di morte i giudici che stavano indagando sul caso di Yevgeny Mefёdova, una manifestante tenuta in prigione dal massacro del 2 maggio. Nemmeno uno dei neonazisti è stato arrestato.

- 13 luglio: rappresentati del Senato polacco, esperti di diritti umani, erano a Odessa per incontrare i testimoni del massacro; i neonazisti li hanno bloccati fisicamente all'entrata dell'Hotel, impedendogli di uscire.

- 9 ottobre: durante il settimanale ricordo alla piazza Kulikovo, i nazionalisti hanno afferrato una bandiera di Odessa dalle mani di una donna di 79 anni, facendola cadere e rompendole un braccio.

- 22 ottobre: gli attivisti di destra hanno interrotto la proiezione di un film di commemorazione di chi è morto il 2 maggio, causandone la cancellazione.

- 8 dicembre: i neonazisti hanno interrotto il concerto, facendolo sospendere, di un'attrice e poetessa russa, una performer molto nota, Svetlana Kopylova.

Sergey Sternenko, leader di Pravy Sector  di Odessa (https://www.facebook.com/sternenko), ha lanciato una campagna con la richiesta che la professoressa Elena Radzihovskaya venisse licenziata dal suo lavoro all'Università di Odessa, con l'accusa di essere un'attivista "anti-ucraina".

Il figlio della professoressa, Andrey Brazhevskiy è stato una delle vittime della Casa dei sindacati. Sternenko ha lanciato una campagna simile per richiedere le dimissioni di Aleksander Butuk, un non vedente, collega della professoressa al Politecnico di Odessa. Il crimine del professor Butuk sarebbe quello di essere stato dentro la Casa dei Sindacati ma di essere sopravvissuto al fuoco e aver partecipato alle settimanali veglie commemorative. Nonostante queste provocazioni del governo e dei neonazisti, il Consiglio delle Madri del 2 maggio ha continuato a tenere le commemorazioni ogni settimana nella piazza Kulikovo.

Finché esse riusciranno a essere attive e organizzate, Odessa resterà un avamposto fondamentale della resistenza al fascismo della Ucraina antifascista.

Ora Odessa è sotto il più grave attacco dal 2014. Una risposta immediata è necessaria!

La campagna di solidarietà per Odessa chiede:

1) l'immediato rilascio di Alexander Kushnarev;

 2) la caduta di tutte le accuse contro di lui;

3) la fine immediata di tutti i governi e d tutte le provocazioni nei confronti di membri e sostenitori del "Consiglio delle Madri del 2 maggio".

Ognuno può contribuire scrivendo alle Ambasciate ucraine dei vari paesi e facendo circolare questa denuncia ovunque.

 

Da odessasolidaritycampaign.org/alerts/

Traduzione di Andrea B. per CISDU/CIVG