Terrorismo dove è NATO e chi lo USA

Edizioni Dissensi     

140 pag. – 12 Euro

 

Molti sostengono che sia già iniziata la III guerra mondiale, ma che noi, cittadini dei paesi occidentali, non ne siamo consapevoli.

Io non sono di questo avviso, sostengo che la II guerra mondiale in realtà non è mai finita, la pace ha avuto un ruolo formale privilegiando solo alcuni stati, i quali, non hanno avuto sul loro territorio nemici combattenti, ma questi stati in pace, hanno agito costantemente, dal 1945 ad oggi, guerreggiando in altre parti del mondo, a volte in luoghi a loro lontani, a volte in luoghi a loro vicini.

E’ pur vero che la storia dell’umanità è anche una storia di guerre e di conflitti continui, interrotti da momenti di tregua più o meno lunghi.

Considerando gli ultimi due secoli c’è solo una nazione, che dalla sua fondazione e fino ad oggi, è stata costantemente in guerra e non ha mai visto aggressioni al suo territorio, salvo una sola volta, quando subì un attacco a Pearl Harbur da parte del Giappone.

 

La nazione di cui parlo è l’America, gli Stati Uniti d’America, che con i motivi più disparati sono sempre intervenuti in ogni parte del mondo ed hanno seminato basi militari in ogni dove, quasi che il loro motto fosse e  sia: “guerra continua sarà” e, nonostante il loro passato ed il loro presente, si accreditano come portatori ed esportatori di libertà, diritti umani e democrazia.

Non mi riferisco alla popolazione americana ma ai suoi dirigenti politici, difatti le responsabilità di coloro che dirigono non vanno confuse con quelle delle popolazioni che subiscono le scelte scellerate dei loro eletti, mascherate accuratamente dietro falsità e contrabbandate come scelte fatte per salvarle da brutali aggressioni inesistenti.

Ciò che appare non è mai ciò che è: le difficoltà che le popolazioni incontrano sulla strada della comprensione della verità sono moltissime, ed è sempre più arduo interpretare gli avvenimenti, che si succedono quotidianamente in un vortice d’interventi nazionali e internazionali.

Per comprendere, capire e orientarsi diviene necessario attingere a fonti documentate,  prive di legami con schieramenti politici connessi ad interessi economici, o meglio di interessi economici rappresentati da schieramenti politici.

La difficoltà di comprensione è dovuta al fatto che l’informazione è completamente omologata, sfogliando i quotidiani, sia di centro, che di destra o di sinistra si nota come, in particolare sui temi internazionali, abbiano tutti la stessa posizione.

La parola che compare ossessivamente è “terrorismo”, il terrorismo che può colpire ovunque, con qualsiasi mezzo, in qualsiasi luogo e ci si deve quindi proteggere anche a costo di limitare le libertà individuali, quindi eliminato il pericolo, potremo ritornare liberi, ma non si sa né quando né come.

Ormai ci hanno spiegato che il terrorismo è soprattutto islamico, ma non ci spiegano com’è nato, perché è nato e chi lo ha alimentato e lo alimenta.

Sappiamo che siamo disarmati, noi cittadini dell’Europa, che dobbiamo armarci per difenderci come fanno in USA, dove lì sì che è normale, legale e semplice acquistare armi per la protezione individuale; certo a volte avvengono stragi dovute a persone disadattate, certo è spiacevole, ma sono episodi sporadici, del resto se vogliamo difenderci dal terrorismo e poter continuare a essere liberi qualche prezzo dobbiamo pur pagarlo!

Siamo così bombardati quotidianamente dalla parola “terrorismo”, non ci da tregua, se una donna con il velo dimentica una borsa da qualche parte, telefoniamo subito alla polizia. Qualche giorno addietro in una sala cinematografica di Torino la proiezione di un film fu interrotta perché una donna con il velo si era mossa in sala ed uno spettatore insospettito aveva avvisato la polizia .

Ho riportato questo episodio come esemplare del clima che agita anche il nostro paese.

Non è mia intenzione irridere chi è vittima di questo clima, perché le cronache ci informano delle tragedie che avvengono, quasi quotidianamente, in Europa e nel mondo ed è comprensibile essere vittima dell’atmosfera d’insicurezza e precarietà che si respira, ma ciò che non viene mai seriamente affrontato è che l’evento in oggetto, ha subito una crescita esponenziale da quando iniziò la fase dell’esportazione, non delle derrate alimentari ma della democrazia per la salvaguardia dei  cosiddetti “diritti umani”, per la difesa delle donne e dei bambini nel mondo non occidentale e in particolare nel Medio Oriente, (peccato che le vittime maggiori a causa degli interventi cosiddetti umanitari, si ebbero e si hanno proprio fra le donne ed i bimbi)  e allora la domanda ritorna implacabile: ma il terrorismo, quando e dove è nato?

Le risposte all’interrogativo sono fumose e contradditorie ed è questo il motivo per cui presentiamo e invitiamo a leggere il libro di Claudia Berton: “TERRORISMO dove è NATO e chi lo USA”.

Non si tratta di un libro di propaganda, ma di uno scritto di analisi e di fatti documentati, arricchito da una parte storica concisa e accurata che riguarda l’evoluzione e la frammentazione del pensiero islamico.

I lettori avranno la possibilità di vedere attraverso un'altra ottica i dolorosi accadimenti di questi ultimi anni, dal Kosovo all’Afghanistan, all’Irak, alla Libia e  all’attuale situazione in Siria.

Si tratta in conclusione di un utile strumento che la Berton pone nelle nostre mani e nelle nostre menti.

 

A cura di Cecchetti Luigi per CIVG.IT

Il libro è disponibile scrivendo a info@civg.it