DA ALEPPO OVEST: le toccanti testimonianze degli abitanti in questi giorni terribili

3   novembre 2016

Messaggio ai media, e a quella parte dell'opinione pubblica disinformata, che parteggiano per i gruppi armati di Aleppo perché li considerano ribelli rivoluzionari e non quel che sono in realtà: terroristi.

 

Esplosione del 3 novembre 2016                                                        

Da una settimana, Aleppo ovest (cioè la zona più estesa e popolata della città, sotto il controllo dello Stato siriano) è bombardata brutalmente dai terroristi. Le vittime sono più di cento, il numero dei feriti ancora maggiore, e migliaia di abitanti (per la maggior parte già sfollati da altri luoghi) sono fuggiti verso quartieri più sicuri. Sin dal 2012, i gruppi armati, che occupano la parte orientale della città, bombardano quotidianamente Aleppo ovest con colpi di mortaio e bombole di gas riempite di chiodi ed esplosivo. È vero che queste armi soltanto di rado distruggono completamente gli edifici, ma sono molto letali.

Aleppo è una grande città che al suo interno non ospita caserme o altre sedi militari, quindi tutti i proiettili, da quattro anni, continuano a provocare distruzione e morte nei quartieri residenziali. I raid aerei su Aleppo est mirano a colpire i ribelli armati, che si sono insediati tra i civili, mentre i bombardamenti di Aleppo-Ovest colpiscono intenzionalmente i civili, non essendoci militari.

Perché nessuna voce si è elevata in Occidente per denunciare come terroristi coloro che, da quattro anni, stanno bombardando e uccidendo solo civili disarmati? Perché i media tacciono questa realtà, mentre continuano a trasmettere ossessivamente immagini ripetitive sui danni causati ad Aleppo est dai raid aerei? Dove sono i difensori dei Diritti Umani, che dovrebbero classificare come crimini di guerra i massacri di civili di Aleppo-Ovest da quattro anni? Dov’è quel “Marchingegno" con le sue ‘’Agenzie’’, i suoi ‘’Rappresentanti’’ e il suo ‘’Inviato speciale’’ che spalancano la bocca solo per criticare l'Esercito siriano, che ha l'obbligo di liberare il territorio del suo Paese e un milione e cinquecentomila abitanti bersaglio dei "buoni" terroristi moderati?

È vero! esiste tra i media e i governanti occidentali (non cito l'opinione pubblica perché è disinformata, per non dire manipolata) un doppio standard di giudizio e di valori. L'onestà presso i governanti e l'etica professionale presso i giornalisti sono, purtroppo, soltanto una farsa. Se non stessimo parlando di un Paese distrutto, di centinaia di migliaia di civili uccisi, [e di feriti e di mutilati, N.d.T.] potremmo riderne.


 

Aleppo est - Sotto il giogo dei terroristi al comando del saudita al Muhaysini.

A commento del seguente articolo su al Muhaysini:  http://www.voltairenet.org/article193673.html
e questo: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2016/11/1/CAOS-SIRIA-Ad-Aleppo-si-combatte-la-strana-guerra-tra-Russia-e-jihadisti-Usa-/730997/

Il signor Abdel Kaddour, che vive in Aleppo ovest, scrive: "Cara Maria Antonietta, Al Muhaysini è un ufficiale dei servizi segreti Sauditi e si trova nella regione di Idleb, ad ovest di Aleppo. Egli è responsabile diretto per il finanziamento e l'addestramento di tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 20 anni della regione tra Idleb e Aleppo. Le sue truppe si trovano ancora nel centro storico e impediscono agli abitanti di allontanarsi.
Oggi, ho contattato un residente di Aleppo Est e mi ha riferito che sono bloccati nelle loro case e non possono muoversi perché sotto stretto controllo delle milizie, che uccidono chiunque esprima la volontà di allontanarsi. Inoltre, esse si sono impadronite di tutte le provviste e le vendono a 50 volte il prezzo originario. Per i civili disarmati, non c'è più nulla da mangiare e non possono difendersi scappando. Un pacchetto di sigarette costa 15.000 lire siriane un chilo di spinaci 700 lire siriane..."

Maria Antonietta Carta 


 

Testimonianza da Aleppo

Pierre Le Corf è un giovane volontario francese che ha scelto di trascorrere ad Aleppo alcuni mesi come testimone umanitario tra il popolo, la gente più semplice, e ne racconta la incredibile resilienza, i drammi, gli orrori e le speranze quotidiane su una pagina facebook dal significativo titolo 'We are superheroes'

 


Poiché in questi giorni non c’era connessione Internet, ho scritto questo su un pezzo di carta per eliminare le emozioni: 

"Soltanto un paio di giorni fa, un amico e volontario si è beccato alcuni frammenti di un razzo caduto vicino alla mia casa. Scrivo queste poche righe dal corridoio di casa sua, seduto a terra su alcuni fogli di carta. Nel momento in cui decine di proiettili hanno cominciato a sibilare, la gente per strada si è messa a correre per nascondersi dietro pali e portoni. Odio questo sibilo. I proiettili esplodevano sul marciapiede, sulle automobili e sui muri. Un attacco di una violenza estrema. I terroristi non erano lontani. Esplosioni per ogni dove. Mentre eravamo in auto, all’improvviso il sibilo di una bomba poi esplosa a poche centinaia di metri. Un’altra è esplosa un po' più lontano e le persone che facevano la coda per acquistare il pane hanno iniziato a disperdersi in tutte le direzioni; ma alcuni son rimasti. Di solito bisogna attendere ore per avere un po’ di pane, siamo partiti di colpo. L’auto tremava sotto le cascate di mortai e razzi. Viaggiavamo a tutta velocità, mentre la gente correva per salvarsi e per nascondersi. Il tempo sembra fermarsi. Si ferma la vita. Questa situazione è irreale e terrificante. Ieri, una pioggia di mortai e le vittime sono state oltre cinquanta. La televisione ha trasmesso le immagini all'ospedale pubblico. Le stanno trasmettendo anche in questo istante. È terribile! Non ho parole. Siamo seduti nel corridoio, mentre i terroristi sparano proiettili esplosivi in strada. I bambini stanno accanto a noi. Nonostante l’abitudine a dormire con le esplosioni, durante tutta la notte scorsa esse sembravano oltremodo terrificanti. Lavoro sui programmi sociali, ma sono esausto. Da troppi giorni non funzionano le reti telefoniche e internet. Ci si sente tagliati fuori dal mondo. È una sensazione strana, perché non puoi comunicare neppure con chi ti sta a fianco. Spesso non si può uscire e questo deprime. Potrei scrivere tante cose su quello che sta succedendo, ma gli avvenimenti, le emozioni sono troppe… Spero che torni internet per continuare a pubblicare tutto ciò che le persone stanno attraversando qui.”

Ci aggrappiamo. We are superheroes

Traduzioni di Maria Antonietta Carta  - da oraprosiria